
La perforazione del setto nasale è un problema che, in diversi casi, può manifestarsi senza alcun sintomo. Tuttavia, è associato…
Migliorare le nostre abitudini alimentari e fare attività fisica possono aiutarci a ridurre la ritenzione idrica. Se non basta, è conveniente andare dallo specialista per ottenere una diagnosi adeguata
La ritenzione idrica colpisce numerose persone, per motivi differenti e a età diverse. Le regioni del corpo più colpite da questo problema sono l’addome e le estremità inferiori (in particolare, piedi e caviglie).
Inoltre, si tratta di un disturbo molto fastidioso, in grado di danneggiare la qualità della vita di chi ne soffre. In effetti, quando l’acqua non circola oppure si deposita all’interno dell’organismo, iniziano a presentarsi diversi problemi. Ecco perché è consigliabile conoscere le cause di questa malattia, per cercare di evitarla.
La ritenzione idrica può essere dovuta a diversi fattori, molto diversi tra loro. Alcune persone soffrono abitualmente di questa malattia. Tuttavia, non ne conoscono il motivo o semplicemente non adottano le dovute precauzioni per evitarlo.
In base alla causa scatenante, il medico prescriverà l’adozione di un trattamento specifico. In questo senso, è importante ricordare che è fondamentale evitare l’automedicazione e l’alterazione di abitudini senza prima aver consultato un medico professionista.
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L’insufficienza epatica cronica (cirrosi) è una delle possibili cause della ritenzione idrica. In questo caso, le parti del corpo maggiormente coinvolte sono generalmente l’addome e le estremità inferiori.
Tenendo conto di quanto è stato detto in precedenza, bisogna ricordare che i principali attori nella regolazione dei fluidi del corpo sono i reni e che qualunque disordine nella loro funzione potrebbe provocare la ritenzione, così come altri disturbi.
Sia l’insufficienza renale che quella cardiaca generano edemi in alcune aree, poiché i fluidi non possono muoversi liberamente. Come abbiamo già spiegato, è il rene che regola l’eliminazione dei liquidi tramite l’urina. Se questo processo viene alterato, i fluidi rimarranno in alcune zone intermedie, causando così diversi problemi.
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L’assunzione di determinati farmaci a base di corticosteroidi, di alcuni antinfiammatori o di specifici medicinali per il trattamento del diabete possono manifestare, tra i loro effetti secondari, la ritenzione idrica. Ecco perché è importante evitare l’automedicazione e consultare sempre un medico professionista.
Nel caso in cui l’idratazione idrica sia una conseguenza derivante dal consumo di un farmaco, è possibile che il medico prescriva l’assunzione di un diuretico specifico, oppure che suggerisca l’adozione di una dieta a base di alimenti ricchi di acqua e dalle proprietà diuretiche.
Inoltre, in linea generale, si consiglia soprattutto di adottare abitudini di vita sane o di migliorare le proprie. Tra i cambiamenti che possiamo realizzare, troviamo: abbandonare la sedentarietà, praticando esercizio tutti i giorni per almeno 30-40 minuti e, inoltre, cambiare postura ogni 15 minuti (soprattutto quando siamo costretti a permanere in una stessa postura per diverse ore di seguito al giorno).
In alcuni casi, è possibile che il medico consigli di utilizzare calze o calzini a compressione graduata, per ridurre al minimo i fastidi causati dalla ritenzione idrica.
Infine, bisogna sempre ricordare che, al di là dei cambiamenti che possiamo introdurre nella nostra vita, la prima cosa da fare è sempre rivolgersi al medico. Allo stesso tempo, qui è possibile controllare le indicazioni fornite dalla Fondazione Spagnola per il Cuore.