Il termine chemobrain, o cervello da chemio, si riferisce a un disturbo cognitivo. Può essere definito come ridotta acutezza mentale, incapacità di ricordare alcuni dati e difficoltà a portare a termine compiti o impararne nuovi.
Il chemobrain influisce sulla vita quotidiana di molti pazienti oncologici e può verificarsi durante e dopo il trattamento chemioterapico per il cancro.
Che cosa causa il chemobrain?
Il chemobrain può provocare difficoltà a pensare, concentrarsi e svolgere alcuni compiti. Tale difficoltà può essere di lieve entità oppure rendere impossibile alla persona lavorare o svolgere le proprie attività quotidiane.
Queste alterazioni cognitive possono essere conseguenza del trattamento chemioterapico per il cancro. Molti trattamenti contro il cancro, compresi alcuni chemioterapici e radiazioni, possono causare problemi a breve e lungo termine.
Ma il chemobrain potrebbe anche dipendere dalla neoplasia, e forse da altri medicinali per curare il cancro. Alcune persone affette da tumore, di fatto, riportano difficoltà neurologiche pur non essendosi sottoposte alla chemioterapia.
D’altra parte, ansia, stress, stanchezza, età, depressione e malattie come il diabete o l’ipertensione sono fattori che possono causare diversi problemi a breve termine.
Il cervello da chemio tende a scomparire al termine del trattamento, mentre in altri casi può durare mesi o anni dopo la fine dello stesso.
Quali sono i sintomi del chemobrain?
I sintomi variano da persona a persona, ma tra i più comuni troviamo:
- Difficoltà di concentrazione e ridotta capacità di attenzione.
- Difficoltà a ricordare dettagli come nomi e date.
- Impossibilità a compiere più azioni contemporaneamente, come rispondere al telefono mentre si cucina, senza dimenticare una delle due attività.
- Lentezza nel portare a termine un’attività, disorganizzazione, lentezza nel ragionamento e nell’elaborazione delle informazioni.
Come si cura?
La durata del cervello da chemio è un fattore importante per valutarne le conseguenze sulla vita della persona. Nella maggior parte dei casi, gli effetti durano per un breve periodo dopo la fine della chemioterapia.
Il paziente è in genere consapevole della riduzione delle proprie facoltà cognitive. Molto spesso la suddetta condizione viene riferita allo staff di assistenza oncologica solo quando compromette seriamente la vita quotidiana.
Eppure, se ci è sottoposti a un ciclo di chemioterapia e si notano i sintomi descritti, si consiglia di informare il medico.
Cosa fare per affrontare il cervello da chemio?
Possiamo contrastare il cervello da chemio in diversi modi. Per esempio:
- Aiuti per la memoria, come post-it e calendari per ricordare eventi e attività. Alcune persone portano sempre con sé un taccuino per annotare date importanti, elenchi di cose da fare e nomi di persone.
- Allenare il cervello con i cruciverba o imparando una nuova lingua.
- Riposare e dormire a sufficienza.
- Realizzare attività fisica regolare e seguire una dieta ricca di verdure.
- Stabilire una routine, soprattutto per le attività quotidiane, in modo da abituarsi a fare le stesse cose nello stesso ordine ogni giorno.
- Evitare di fare più cose contemporaneamente, e chiedere aiuto quando necessario.
- Scrivere su un diario i sintomi: quanto avete dormito, il livelli di stress o altri episodi. Queste note possono aiutare il medico a suggerire soluzioni utili.
- Cercare supporto: parlare con la famiglia e gli amici intimi del problema; in questo modo potranno offrire il loro aiuto.
Si può prevenire il chemobrain?
Al momento attuale non si conosce un modo per prevenire la comparsa del chemobrain. In alcuni casi la chemioterapia può causare problemi di memoria, nonché di ragionamento e linguaggio.
La relazione tra le due cose è ancora in fase di studio. Il chemobrain sembra verificarsi più spesso a seguito di elevate dosi di chemioterapia, e con maggiori probabilità se il trattamento del cancro combina chemioterapia e radioterapia.
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Un effetto collaterale inevitabile in alcuni casi
Il cervello da chemio è un disturbo lieve che spesso scompare in poco tempo. Non va modificato il trattamento chemioterapico dimostratosi efficace contro il cancro al fine di prevenire questo lieve effetto collaterale.
Bibliografia
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