La cisapride è un farmaco utilizzato nel trattamento del reflusso gastroesofageo, della dispepsia funzionale e della sindrome dell’intestino irritabile, che rientrano nel gruppo dei disturbi funzionali gastrointestinali.
Hanno un forte impatto dal punto di vista clinico e sociale e rappresentano un motivo frequente di consulto di assistenza primaria, soprattutto da parte degli adulti. L’incidenza sulla popolazione complessiva supera il 20%.
La cisapride, che appartiene alla famiglia dei farmaci procinetici, risulta molto efficace nel trattamento di tutti questi disturbi, poiché stimola la motilità gastrointestinale.
Cos’è il reflusso gastroesofageo?
La malattia da reflusso gastroesofageo si presenta quando i succhi gastrici risalgono lungo l’esofago. Ecco che il rivestimento dell’esofago può danneggiarsi provocando una serie di sintomi, tra cui:
- Sensazione di bruciore al petto.
- Difficoltà a deglutire.
- Rigurgito di alimenti o succhi gastrici.
- Tosse cronica.
- Laringite.
- Asma sopraggiunta o che peggiora.
Sebbene un cambiamento nel proprio stile di vita può migliorare la situazione, alcuni pazienti hanno bisogno di una terapia farmacologica. In questi casi si può assumere cisapride, ma nei casi più gravi è necessario l’intervento chirurgico.
E in caso di dispepsia funzionale?
Questo disturbo colpisce circa il 30% della popolazione totale. Si tratta di una patologia che si manifesta con diversi sintomi, quali:
- Dolore o fastidio alla parte superiore dell’addome.
- Sensazione di bruciore, pressione o di sazietà.
- Nausea.
- Sazietà precoce.
- Eruttazioni.
- Gonfiore.
Diversi disturbi presentano un quadro clinico simile. In sintesi, la dispepsia è un insieme di sintomi a carico del tratto gastrointestinale superiore, in assenza di una causa organica o di malattia metabolica, che potrebbero giustificarne la presenza.
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Sindrome dell’intestino irritabile
Si tratta di un disturbo comune nella popolazione generale che coinvolge l’intestino crasso. Si sviluppa con il seguente quadro clinico:
- Coliche.
- Dolori addominali.
- Gonfiore.
- Gas.
- Diarrea o stitichezza.
Come per il reflusso, anche la maggior parte delle persone affette da sindrome dell’intestino irritabile cerca di attenuare i sintomi apportando delle modifiche al proprio stile di vita. I sintomi più gravi, tuttavia, vanno trattati con i farmaci. Ed è qui che entra in gioco la cisapride.
Come agisce la cisapride sull’organismo?
Questo farmaco svolge un’azione procinetica all’altezza del tratto gastrointestinale, in quanto dotato di un’importante azione pro-colinergica:
- È in grado di inibire i recettori della serotonina, presenti nei neuroni presinaptici. In tal modo la concentrazione di questo neurotrasmettitore aumenta e con esso i suoi effetti.
- Presenta un leggero effetto antidopaminergico, il che contribuisce alla sua azione terapeutica.
La cisapride riesce dunque a:
- Accelerare le tempistiche di svuotamento gastrico nei pazienti che presentano un ritardo patologico in tal senso.
- Migliorare la sintomatologia tipica della dispepsia associata a ritardo dello svuotamento gastrico e del transito gastrointestinale.
- Ridurre la quantità e la durata degli episodi di reflusso, così come l’intervallo di tempo con pH esofagico inferiore a 4.
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Controindicazioni d’uso
La somministrazione di questo farmaco è assolutamente controindicata nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o a uno dei seguenti eccipienti:
- Lattosio anidro.
- Cellulosa microcristallina.
- Carbossimetilcellulosa sodica
- Silice colloidale.
- Stearato di magnesio
D’altra parte, la somministrazione di cisapride è controindicata nei casi in cui l’effetto procinetico del tratto gastrointestinale è potenzialmente dannoso per il paziente. È il caso dei soggetti con emorragie, ostruzioni, perforazioni o discinesia tardiva oppure neurolettici.
D’altra parte, si sconsiglia la somministrazione di questo farmaco a bambini e adolescenti, poiché non esistono dati clinici riguardo la sicurezza e l’efficacia di questa fascia di popolazione.
Al tempo stesso, non esistono dati relativi all’uso di cisapride nelle donne in gravidanza. Sebbene gli studi su cavie non abbiano riportato danni (diretti o indiretti) associati alla tossicità del farmaco, è meglio essere cauti ed evitarne l’assunzione in gravidanza.
Nel caso in cui fosse necessaria la somministrazione, il medico procederà a una valutazione in termini di rischi-benefici.
Consultate il medico prima di assumere cisapride
La cisapride è un farmaco ampiamente utilizzato per il trattamento di diversi disturbi digestivi, come la dispepsia funzionale. Tuttavia, bisogna tenere a mente che è controindicato in alcuni casi.
Bisogna pertanto consultare il medico o chiedere consiglio al farmacista per essere certi che sia adatto al proprio caso. In questo modo eviteremo spiacevoli complicazioni per la salute.
Bibliografia
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