Il boldo: un aiuto dalla natura per fegato e cistifellea

Il boldo: un aiuto dalla natura per fegato e cistifellea
Mario Benedetti Arzuza

Scritto e verificato il dottore Mario Benedetti Arzuza.

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Prima dello sbarco degli spagnoli in America, le popolazioni indigene dell’attuale zona del Cile già conoscevano il boldo e sfruttavano le sue proprietà per trattare problemi come i dolori articolari e le lesioni di tendini e legamenti.

Il boldo ha quindi origini cilene, ma attualmente viene coltivata e usata anche in Messico e in Perù. La sua coltivazione non si è estesa oltre queste terre, visto che per crescere ha bisogno di condizioni climatiche particolari.

Si tratta di un albero alto in media tra i 2 e i 3 metri (anche se può raggiungere persino i 6 metri), a foglie opposte, ovali e con fiori bianchi molto piccoli, riuniti a grappolo.

Se ne utilizzano soprattutto le foglie, che contengono i principi chimici terapeutici che vi illustreremo a breve. Ecco come prendersi cura del fegato e della cistifellea grazie al boldo.

Il boldo: componenti chimici

La pianta contiene principalmente oli essenziali, flavonoidi (che, assunti dall’uomo attraverso i vegetali, hanno proprietà antimicrobiche, anticancerogene e di riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, tra le altre) e alcaloidi.

L’olio essenziale costituisce dall’1 al 3% della foglia secca. Questa è ricchissima di idrocarburi monoterpenici.

Gli alcaloidi, presenti anche nella corteccia, sono invece costituiti principalmente da un’aporfina: la boldina che stimola il funzionamento della cistifellea, anche conosciuta come vescicola biliare.

Il contenuto totale di alcaloidi varia dallo 0,25 allo 0,50%. La boldina rappresenta all’incirca un terzo degli alcaloidi totali.

Dati farmacologici

Il boldo e suoi benefici

È stato dimostrato che in dosi elevate il boldo ha una funzione coleretica e colagoga: questo significa che, a causa della combinazione dei suoi diversi principi attivi, stimola un aumento nella produzione della bile.

Proprietà curative

In generale, il boldo è un potente colagogo, stimolante, tonico, digestivo, febbrifugo e diuretico.
In particolare:

  • Si prende cura del nostro fegato: la proprietà più importante di questa pianta è la sua capacità di regolare le funzioni epatiche e biliari, oltre a combattere e dissolvere i calcoli alla cistifellea. Per sfruttare questa proprietà, mettete 3 foglie di boldo a macerare in due tazze d’acqua per tutta la notte. La mattina seguente, scaldate un quarto di bicchiere e bevetelo a digiuno. Bevete il resto dopo i pasti.
  • In infuso dopo i pasti, stimola moltissimo la digestione; preparatela mettendo un cucchiaino di foglie tritate per un litro d’acqua e bevete l’infuso durante la giornata: tonificherà il vostro stomaco.

 

Mal di testa
In tamponi preparati cuocendo sei cucchiai di foglie in un litro di acqua, si può applicare sulle tempie per lenire il mal di testa e l’emicrania.
  • In tamponi applicati sullo stomaco, tonifica le pareti dello stesso, eliminando i gas e rilassando i nervi.
  • Si può usare allo stesso modo per trattare i rossori o l’eccessiva pigmentazione violacea del volto causata dalla dilatazione dei capillari.
  • È inoltre un ottimo diuretico, grazie alla presenza dell’alcaloide boldina, e favorisce l’eliminazione dell’acido urico.
  • Possiamo aggiungerlo a un bagno caldo per trattare edemi o reumatismi, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e al contenuto di oli essenziali, soprattutto il cineolo e il limonene.

Inoltre..

  • Può essere utile nel trattamento di infezioni vaginali causate dai funghi della candida: potete quindi fare dei bagni di boldo e sfruttare le sue proprietà antimicotiche.
  • Grazie al suo contenuto di eucalipto, è utile anche come decongestionante del petto, già che l’espettorazione delle secrezioni accumulate nei polmoni.

Come assumere il boldo?

Abbiamo già parlato di alcuni modi per trattare certi malesseri, ma in caso di insufficienza epatica possiamo assumere il boldo preparando infusi con un cucchiaino di foglie di boldo per ogni tazza di acqua, e berlo dopo i pasti. Questo infuso serve anche per far rilassare chi soffre di affaticamento eccessivo e per aiutare la digestione.

Nel caso in cui soffriste di un problema epatico o biliare più serio, come le coliche epatiche, può essere utile preparare un’infusione con 25 grammi per ogni 250 ml di acqua, da assumere tre volte al giorno.

Controindicazioni

Assunto in eccesso, il boldo può dare effetti ipnotici o causare allucinazioni cromatiche e uditive. Può anche indurre una sensazione di nausea o vomito, ma soltanto in caso di dosi elevate.

Potrebbe anche avere un effetto lassativo, per cui si sconsiglia vivamente di eccedere nelle dosi. Consultate un medico in caso si presenti una delle controindicazioni, perché se state assumendo farmaci, alcuni principi attivi potrebbero interferire con quelli del boldo.

In ogni caso, vi raccomandiamo di non assumere per più di quattro settimane e di non superare i 10 grammi al giorno, a causa dell’alto contenuti di alcaloidi del boldo.


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