
Fin dall’antichità si ricorre all’aromaterapia per calmare i dolori mestruali e altri tipi di dolore. Questa tecnica impiega oli essenziali…
Prima dello sbarco degli spagnoli in America, le popolazioni indigene dell’attuale zona del Cile già conoscevano il boldo e sfruttavano le sue proprietà per trattare problemi come i dolori articolari e le lesioni di tendini e legamenti.
Il boldo ha quindi origini cilene, ma attualmente viene coltivata e usata anche in Messico e in Perù. La sua coltivazione non si è estesa oltre queste terre, visto che per crescere ha bisogno di condizioni climatiche particolari.
Si tratta di un albero alto in media tra i 2 e i 3 metri (anche se può raggiungere persino i 6 metri), a foglie opposte, ovali e con fiori bianchi molto piccoli, riuniti a grappolo.
Se ne utilizzano soprattutto le foglie, che contengono i principi chimici terapeutici che vi illustreremo a breve. Ecco come prendersi cura del fegato e della cistifellea grazie al boldo.
La pianta contiene principalmente oli essenziali, flavonoidi (che, assunti dall’uomo attraverso i vegetali, hanno proprietà antimicrobiche, anticancerogene e di riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, tra le altre) e alcaloidi.
L’olio essenziale costituisce dall’1 al 3% della foglia secca. Questa è ricchissima di idrocarburi monoterpenici.
Gli alcaloidi, presenti anche nella corteccia, sono invece costituiti principalmente da un’aporfina: la boldina che stimola il funzionamento della cistifellea, anche conosciuta come vescicola biliare.
Il contenuto totale di alcaloidi varia dallo 0,25 allo 0,50%. La boldina rappresenta all’incirca un terzo degli alcaloidi totali.
È stato dimostrato che in dosi elevate il boldo ha una funzione coleretica e colagoga: questo significa che, a causa della combinazione dei suoi diversi principi attivi, stimola un aumento nella produzione della bile.
In generale, il boldo è un potente colagogo, stimolante, tonico, digestivo, febbrifugo e diuretico.
In particolare:
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Abbiamo già parlato di alcuni modi per trattare certi malesseri, ma in caso di insufficienza epatica possiamo assumere il boldo preparando infusi con un cucchiaino di foglie di boldo per ogni tazza di acqua, e berlo dopo i pasti. Questo infuso serve anche per far rilassare chi soffre di affaticamento eccessivo e per aiutare la digestione.
Nel caso in cui soffriste di un problema epatico o biliare più serio, come le coliche epatiche, può essere utile preparare un’infusione con 25 grammi per ogni 250 ml di acqua, da assumere tre volte al giorno.
Assunto in eccesso, il boldo può dare effetti ipnotici o causare allucinazioni cromatiche e uditive. Può anche indurre una sensazione di nausea o vomito, ma soltanto in caso di dosi elevate.
Potrebbe anche avere un effetto lassativo, per cui si sconsiglia vivamente di eccedere nelle dosi. Consultate un medico in caso si presenti una delle controindicazioni, perché se state assumendo farmaci, alcuni principi attivi potrebbero interferire con quelli del boldo.
In ogni caso, vi raccomandiamo di non assumere per più di quattro settimane e di non superare i 10 grammi al giorno, a causa dell’alto contenuti di alcaloidi del boldo.