Quando la gravidanza volge al termine, le contrazioni del parto sono uno dei segnali più attesi.
I cambiamenti del corpo femminile, quando il bambino si prepara a nascere, sono fonte di tanti dubbi circa il momento del parto: l’espulsione del tappo mucoso, l’abbassamento della pancia, la rottura delle acque, una minore percezione dei movimenti del bambino…
Senza dubbio, però, il segnale più atteso e che genera più incertezza è il momento delle contrazioni. Quando assumono determinate caratteristiche, si è pronte al travaglio, ma… come riconoscerle?
In questo articolo vi spieghiamo alcune differenze nel tipo di contrazioni presenti nelle ultime settimane; conoscerle aiuta a comportarsi nel modo corretto.
Fase prodromica del parto e falso travaglio
Per imparare a riconoscere le contrazioni del parto occorre, innanzitutto, sapere che cosa sono. Come suggerisce il nome stesso, sono contratture del tessuto muscolare uterino o miometrio. Esercitano una forza a partire dalla parte alta dell’utero e spingono il bambino verso il basso, dove si trova il collo dell’utero o cervice.
Nelle ultime settimane di gravidanza è comune avvertire quei cambiamenti e sintomi che favoriranno il momento del parto. Uno dei sintomi principali è l’inizio delle famose contrazioni. Non tutte, però, sono collegate alla dilatazione, momento del parto e nascita del bambino.
Il corpo ha bisogno di prepararsi all’evento e lo fa in modo graduale, soprattutto quando la donna è alla sua prima gravidanza. Le contrazioni avvertite durante la fase prodromica del parto o falso travaglio hanno come caratteristica principale l’irregolarità.
Nell’ultima fase della gravidanza, quando si comincia a sentire il pancione più duro in alcuni momenti della giornata, è normale essere assalite da dubbi. In alcuni casi si avverte un dolore che ricorda quello delle coliche mestruali. Questi fastidi possono creare un certo allarme.
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Prodromi del parto: come mi comporto?
È una caratteristica di questa fase della gravidanza: il disagio di solito scompare quando si cambia posizione o si riduce l’attività fisica. Alcuni accorgimenti possono diminuire il disagio percepito e donare sollievo.
- Bagno o doccia con acqua calda. Non è necessario che la temperatura dell’acqua sia molto calda. Scegliete la temperatura che preferite, purché sia gradevole.
- Stretching della schiena e del bacino con una palla fitball. È importante sedersi sulla palla con i polpacci ad angolo retto rispetto alle cosce e con le gambe divaricate. Eseguite, quindi, movimenti laterali, circolari e avanti-indietro.
- Massaggi lombari. Chiedete la collaborazione del partner o un familiare che realizzerà massaggi circolari con qualche goccia di olio naturale, come olio di mandorle, di calendula o aloe vera.
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Come riconoscere le contrazioni del parto
Con il passare dei giorni, le contrazioni del parto diventano più intense e la forza che esercitano sul collo dell’utero lo inducono a dilatarsi. Questo favorirà la comparsa dei sintomi del travaglio, la discesa del bambino e la nascita.
Per riconoscere i sintomi della contrazione del travaglio e distinguerli dal falso parto, occorre tenere a mente alcune caratteristiche specifiche:
- La regolarità. Le contrazioni del parto sono regolari nella frequenza e nell’intensità. È necessario aver raggiunto un ritmo regolare ed essere sicure che tale regolarità si mantenga per un periodo minimo di un’ora.
- La durata. Ogni contrazione deve durare un minuto da quando inizia a quando svanisce.
- La percezione. Le contrazioni vengono percepite da tutte le donne e non passano certo inosservate. Il dolore, tuttavia, non è un elemento indicativo, essendo soggettivo.
Cosa fare se ho le contrazioni del parto?
- Mantenete la calma.
- Controllate le caratteristiche delle contrazioni con un orologio.
- Se avvertite movimenti del bambino, trasmettetegli serenità.
- Avvisate il familiare che vi accompagnerà in ospedale.
- Tirate fuori la borsa per la sala parto, i documenti del monitoraggio della gravidanza e la borsa con gli indumenti.
- Recatevi al pronto soccorso ostetrico-ginecologico dell’ospedale in cui avete deciso di partorire.
Bibliografia
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