Dare sollievo alle caviglie gonfie: 5 rimedi

Il gonfiore alle caviglie può essere dovuto a diverse cause. Sebbene alcune di esse richiedano una terapia di tipo medico, in generale la situazione può migliorare con alcuni trattamenti casalinghi. Stiamo per parlarvi di alcune raccomandazioni.
Dare sollievo alle caviglie gonfie: 5 rimedi

Ultimo aggiornamento: 05 novembre, 2022

Il trattamento per le caviglie gonfie dipende dalla causa scatenante del problema. Se esso compromette i legamenti o se c’è una certa limitazione dei movimenti, la cosa migliore è rivolgersi a un medico. Se invece la lesione è lieve o se la sua causa è la ritenzione idrica, sarà sufficiente mettere in pratica alcuni rimedi casalinghi per dare sollievo alle caviglie gonfie.

Questo sintomo affligge spesso gli anziani e le donne in gravidanza. Tuttavia, è frequente anche tra gli sportivi o tra le persone il cui lavoro richiede sforzi fisici. Per quanto possa essere associato a problemi di circolazione, traumi e infezioni, è quasi sempre un disturbo lieve e può essere alleviato con dei trattamenti elementari. Prendete nota!

5 consigli per dare sollievo alle caviglie gonfie

Prima di mettere in pratica qualunque consiglio per dare sollievo alle caviglie gonfie, è importante stabilire il livello di gravità del sintomo. Se si tratta di un gonfiore localizzato, come quello che si produce quando manteniamo la stessa postura o a causa di un accumulo di liquidi, può essere sufficiente fare alcuni esercizi e adottare alcune precauzioni.

Tuttavia, se il sintomo persiste o se è accompagnato, ad esempio, da dolore, ematomi e difficoltà a deambulare, è fondamentale rivolgersi al medico per gestire la situazione al meglio. Il professionista può determinare il tipo di lesione con un esame fisico e con esami come radiografia della caviglia. Vediamo alcuni consigli per trovare sollievo.

1. Sollevare le gambe

Dare sollievo alle caviglie gonfie
Se il lavoro ci costringe a stare in piedi a lungo, sollevare le gambe una volta arrivati a casa aiuterà a ridurre il gonfiore e i suoi disturbi.

Uno degli esercizi più utili per dare sollievo alle caviglie gonfie consiste nel sollevare le gambe al di sopra dell’altezza del cuore. Questo movimento stimola la circolazione sanguigna dagli arti inferiori verso il cuore, il che contribuisce a ridurre l’infiammazione. Inoltre, si ottiene una immediata sensazione di sollievo in caso di dolore o di intorpidimento.

Come procedere?

  • Sdraiatevi su una superficie comoda, come il letto o un tappetino per lo yoga; quindi, sollevate le gambe verso il soffitto.
  • Lasciatele in questa posizione per un tempo tra i 10 e i 15 minuti, poi riposatevi.

2. Fare sport a intensità moderata

L’esercizio fisico moderato ha effetti terapeutici sulle lesioni che scatenano l’infiammazione alle caviglie. In effetti, è una delle abitudini migliori per riattivare la circolazione sanguigna e per prevenire la ritenzione idrica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di fare 150 minuti di esercizio fisico moderato a settimana.

Come procedere?

  • Se avete un infortunio alla caviglia, rivolgetevi a un medico o a un fisioterapista per conoscere gli esercizi utili alla riabilitazione.
  • Evitare di fare allenamenti ad alta intensità fino a quando il dolore non sarà del tutto sparito.
  • Scegliete attività a intensità moderata, come camminare, nuotare o fare allungamenti con la fascia elastica.

3. Riposare per dare sollievo alle caviglie gonfie

Gonfiore alle caviglie
Se il gonfiore è dovuto a una attività fisica intensa, l’ideale è il riposo.

Per quanto l’esercizio moderato contribuisca a dare sollievo alle caviglie gonfie, si consiglia anche di stare a riposo per alcuni giorni. Il riposo, infatti, allevia la pressione esercitata dal peso corporeo sulle caviglie. Inoltre, contribuisce a rilassare la muscolatura e favorisce il recupero dei tessuti lesionati.

Come procedere?

  • Se di recente avete subito un infortunio o una distorsione alla caviglia, rimanete a riposo per 2 o 3 giorni.
  • Se avvertite dolore quando appoggiate il peso sul piede, usate le stampelle.

4. Applicare del ghiaccio

Applicare delle borse con ghiaccio può rivelarsi molto utile quando si tratta di curare il gonfiore alle caviglie. Il freddo, infatti, ha un effetto terapeutico che aiuta a calmare l’infiammazione. Applicarlo mentre si eseguono dei massaggi riduce ulteriormente il dolore, gli ematomi e gli spasmi muscolari.

Come procedere?

  • Inserite in una borsa termica diversi cubetti di ghiaccio, oppure avvolgeteli in un panno pulito.
  • Applicatelo con leggeri massaggi alle caviglie.
  • Lasciate agire fino a quando non noterete che il piede si sarà intorpidito. Quindi, fate una pausa tra le 2 e le 4 ore prima di ripetere l’applicazione.
  • Eseguite il trattamento per 3 o 4 giorni, finché non avrete ottenuto il sollievo necessario.

5. Applicare un bendaggio

Bendaggio per piede
Lo specialista può consigliare l’applicazione di un bendaggio per ridurre l’infiammazione e limitare i movimenti dell’articolazione per qualche tempo.

Fasciare la caviglia interessata può essere la ciliegina sulla torta per calmare il gonfiore e ridurre la comparsa di lividi. Prima di procedere, potete eseguire un massaggio con delle pomate antinfiammatorie o degli oli. L’ideale è tenere la benda per due giorni o più, in base alla gravità del gonfiore.

Come procedere?

  • Per iniziare, ottenete un cuscinetto a forma di ferro di cavallo a partire da un pezzo di feltro.
  • Posizionatelo sulla parte esterna della caviglia.
  • Quindi, avvolgete con una benda elastica, facendo attenzione che non stringa troppo intorno alla caviglia.
  • Se avete dubbi sul da farsi, rivolgetevi al medico. La benda non deve bloccare la circolazione, altrimenti la situazione può peggiorare.

Infine, ricordate di migliorare la vostra alimentazione e di evitare un consumo eccessivo di sale. Quest’ultimo, infatti, può essere da ostacolo alla guarigione, visto che incide sulla ritenzione idrica. Allo stesso tempo, bevete acqua in abbondanza e abbandonate le cattive abitudini, come bere alcol e fumare.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Singh, D. P., Lonbani, Z. B., Woodruff, M. A., Parker, T. J., Steck, R., & Peake, J. M. (2017). Effects of topical icing on inflammation, angiogenesis, revascularization, and myofiber regeneration in skeletal muscle following contusion injury. Frontiers in Physiology. https://doi.org/10.3389/fphys.2017.00093
  • Doherty, C., Bleakley, C., Delahunt, E., & Holden, S. (2017). Treatment and prevention of acute and recurrent ankle sprain: An overview of systematic reviews with meta-analysis. British Journal of Sports Medicine. https://doi.org/10.1136/bjsports-2016-096178
  • Ha, S.-Y., Han, J.-H., & Sung, Y.-H. (2018). Effects of ankle strengthening exercise program on an unstable supporting surface on proprioception and balance in adults with functional ankle instability. Journal of Exercise Rehabilitation. https://doi.org/10.12965/jer.1836082.041
  • Block, J. (2010). Cold and compression in the management of musculoskeletal injuries and orthopedic operative procedures: a narrative review. Open Access Journal of Sports Medicine. https://doi.org/10.2147/oajsm.s11102
  • Van Den Bekerom, M. P. J., Struijs, P. A. A., Blankevoort, L., Welling, L., Van Welling, C. N., & Kerkhoffs, G. M. M. J. (2012). What is the evidence for rest, ice, compression, and elevation therapy in the treatment of ankle sprains in adults? Journal of Athletic Training. https://doi.org/10.4085/1062-6050-47.4.14
  • Hansrani, V., Khanbhai, M., Bhandari, S., Pillai, A., & McCollum, C. N. (2015). The role of compression in the management of soft tissue ankle injuries: a systematic review. European Journal of Orthopaedic Surgery and Traumatology. https://doi.org/10.1007/s00590-015-1607-4

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.