
Sebbene sia una malattia poco comune, il pemfigo volgare è sempre stato oggetto di studio degli esperti. Il suo trattamento è a lungo termine e può ancora causare la morte seppur diagnosticata in tempo. Trattandosi di una malattia della pelle…
Il fibroma uterino non è necessariamente pericoloso, ma richiede visite ginecologiche regolari, diagnosi precoce e terapia adeguata.
Il fibroma uterino, o mioma, è una massa anormale di tessuto muscolare che si forma sulla superficie dell’utero e meno frequentemente sul collo uterino.
Una diagnosi di questo tipo desta certamente preoccupazione, tuttavia solo lo 0.5 per cento dei fibromi sviluppa cellule cancerogene.
Questo significa che, per quanto possa causare fastidio dal punto di vista ginecologico, raramente comporta un rischio di cancro sistemico.
È senza dubbio una malattia che richiede molta attenzione, dal momento che può condizionare l’attività riproduttiva e ormonale.
Secondo il Ministero della Salute, dopo i 40 anni, da un terzo a metà delle donne possono essere portatrici di fibroma uterino.
Nonostante la sua frequenza, le donne sono poco informate al riguardo e spesso scoprono di avere questa malattia dopo diversi anni.
Per questo motivo, oggi vogliamo parlare di 5 dati importanti sul fibroma uterino, che ogni donna dovrebbe conoscere.
Il fibroma uterino è un tumore di tipo benigno che può svilupparsi dopo i vent’anni di età.
Conosciuto anche come leiomioma o mioma, è costituito da piccole masse di tessuto dall’aspetto nodulare, di dimensioni variabili (da microscopiche a grandi).
La sua comparsa viene associata a predisposizione genetica e fattori ormonali ed è una delle cause frequenti di infertilità femminile.
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I fibromi si classificano in quattro categorie a seconda della loro localizzazione all’interno dell’utero.
Si forma all’interno della parete muscolare dell’utero; quando è di grandi dimensioni, può distorcere sia la parete interna che esterna dell’utero.
Anche se in molti casi si tratta di una malattia difficile da diagnosticare per mancanza di sintomi, più della metà delle donne può sperimentare i seguenti cambiamenti:
Una delle preoccupazioni maggiori che desta questa malattia riguarda gli effetti sulla salute riproduttiva.
Quando il fibroma raggiunge dimensioni rilevanti, è probabile che comprometta la fertilità o che comunque renda più complicata la gravidanza.
Il rischio di restare sterili varia di caso in caso, di solito a seconda della quantità, delle dimensioni e dell’ubicazione dei fibromi nell’utero.
Il fibroma può accrescere le proprie dimensioni sotto l’influsso degli estrogeni e dal momento che durante la gravidanza predomina il progesterone, è possibile seguire una terapia per favorire il concepimento.
Bisogna considerare, però, che la presenza del fibroma aumenta il rischio di aborto nei primi tre mesi di gestazione e successivamente di parto prematuro.
Al momento la miomectomia è una delle opzioni più sicure per le donne che cercano un bambino.
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Molte donne a cui viene diagnosticato un fibroma dell’utero pensano che l’unica soluzione consista in un intervento chirurgico.
È importante sapere, invece, che non è l’unico trattamento possibile, e quando le dimensioni del mioma sono ridotte, non è necessario.
In generale, le masse piccole possono essere trattate con una cura farmacologica. Se il fibroma non risponde all’approccio farmacologico e aumenta di grandezza, occorrerà asportarlo.
In questi casi viene realizzata una miomectomia, rimozione del fibroma senza danneggiare l’utero.
In caso di complicazioni, infine, può rendersi necessaria un’isterectomia, con rimozione parziale o totale dell’utero.
Molti specialisti consigliano una terapia a base di Ulipristal acetato, un modulatore del recettore per il progesterone in grado di ridurre la presenza del fibroma nell’utero.
Prestare attenzione ai sintomi e sottoporsi a regolari controlli ginecologici è determinante per ricevere una diagnosi precoce e corretta di questa malattia.