Dermatite vulvare: sintomi e trattamento

La zona intima femminile può essere soggetta a varie irritazioni, causate da infezioni o altri fattori. Continuate a leggere per saperne di più.
Dermatite vulvare: sintomi e trattamento
Leidy Mora Molina

Revisionato e approvato da l'infermiera Leidy Mora Molina.

Ultimo aggiornamento: 20 gennaio, 2023

La dermatite vulvare è un’irritazione della pelle nella zona intima, in particolare nelle pieghe che circondano l’ingresso della vagina. Si manifesta con sintomi come bruciore, arrossamento e perdite.

Può essere causata da vari fattori, come il contatto con sostanze irritanti contenute nei prodotti per l’igiene, e anche da infezioni, sfregamento contro indumenti e alcuni farmaci.

In molti casi, non è grave. Il trattamento prevede l’uso di creme e farmaci orali, antibiotici, antimicotici e antiallergici e alcune misure di cura domiciliari, sotto la supervisione del medico.

Cos’è la dermatite vulvare?

La dermatite è una condizione della pelle che provoca infiammazione, bruciore o prurito, desquamazione e arrossamento. Può comparire in varie zone del corpo, come mani, gambe, piedi, viso, collo e addome.

Esistono diversi tipi di dermatiti, sebbene, in generale, si distingua tra due grandi gruppi:

  • Dermatite irritativa da contatto: causata da sostanze irritanti, presenti nei prodotti per la pulizia o l’igiene, o altro. I sintomi compaiono nell’area cutanea interessata e scompaiono gradualmente quando cessa il contatto.
  • Dermatite allergica da contatto: sebbene sia causata anche dal contatto con una sostanza (allergene), questa si manifesta solo con persone che ne sono allergiche e, a differenza della precedente, può diffondersi in altre zone del corpo.

Per quanto riguarda la dermatite vulvare, questo termine è usato per riferirsi all’irritazione, con infiammazione, prurito e arrossamento, che si verifica sulla pelle che circonda l’apertura della vagina.

Dermatite vulvare: sintomi e trattamento
L’irritazione dell’area vulvare di solito provoca prurito e bruciore.

È opportuno sottolineare che nelle pieghe della vulva, la pelle è estremamente sensibile, oltre che calda, e resta o dovrebbe rimanere umida. Tutte queste condizioni la rendono più suscettibile a irritazioni o infezioni.

Non esistono dati precisi sull’incidenza di questa condizione. Le donne di qualsiasi età possono soffrirne. Tuttavia, è più probabile che si verifichi in determinati periodi, in particolare nell’adolescenza, prima della prima mestruazione, e nella postmenopausa.

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Sintomi più comuni

Nella dermatite vulvare, i sintomi possono variare a seconda della causa; tra questi:

  • Prurito.
  • Bruciore o irritazione.
  • Arrossamento.
  • Eruzione cutanea.
  • Dolore durante i rapporti sessuali.
  • Malessere generale (in caso di infezione).
  • Febbre (soprattutto se si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile).
  • Perdite biancastre (in presenza di micosi).
  • Vesciche (meno frequenti).

Cause della dermatite vulvare

Come altre irritazioni eell’area intima, la dermatite vulvare può essere causata da un’infezione, come la vaginite. Questa malattia si sviluppa quando il microbiota della zona è stato alterato da un agente patogeno o per altri motivi.

In secondo luogo, i sintomi sono associati a elementi che, a contatto con la vulva, provocano irritazione o allergia. Secondo la ricerca, nella maggior parte dei casi, le pazienti con questo problema hanno una storia di atopia.

Per quanto riguarda le cause della dermatite vulvare, sono generalmente indicate le seguenti:

  • Condizioni della pelle: psoriasi, eczema o eczema seborroico.
  • Lichen sclerosus.
  • Infezioni fungine: candidosi e altre infezioni da lieviti.
  • Malattie trasmesse sessualmente.
  • Vaginiti e altre infezioni batteriche.
  • Farmaci ormonali.
  • Cambiamenti e squilibri ormonali, in particolare in menopausa.
  • Prodotti per l’igiene o detersivi per il bucato, con profumi, sostanze irritanti o che alterano l’equilibrio del pH della pelle.
  • Lubrificanti.
  • Igiene inadeguata o troppo frequente.
  • Sfregamento dei vestiti.
  • Contatto con tessuti sintetici in persone sensibili.
  • Allergia al lattice nei preservativi.
  • Eccesso di umidità nella biancheria intima.
  • Cancro vulvare.

Diagnosi e trattamento

Dermatite vulvare: sintomi e trattamento
In presenza di sintomi di dermatite vulvare, consultare il ginecologo.

In alcuni casi, i sintomi possono scomparire da soli migliorando l’igiene o evitando gli oggetti che causano l’irritazione. Quando diventano più intensi o persistono per una settimana, è consigliabile consultare un medico.

La diagnosi viene solitamente fatta attraverso l’osservazione e l’anamnesi. In presenza di sintomi di infezione, possono essere effettuati esami delle urine e, se si sospetta un tumore, può essere richiesta una biopsia del tessuto.

Una volta individuata la causa dell’irritazione vulvare, si determina il trattamento che, ovviamente, dipenderà dalla causa. Possono essere prescritti farmaci come antibiotici, antimicotici o antiallergici. Questi possono essere assunti sotto forma di creme o unguenti o per via orale.

Esistono anche altre misure da seguire a casa, tenendo conto delle raccomandazioni del medico. Tra questi vi sono le seguenti:

  • Lavarsi una volta al giorno, con acqua a temperatura ambiente, utilizzando un sapone senza profumo.
  • Asciugare bene la zona, ma delicatamente, senza sfregare.
  • Usare creme idratanti o lubrificanti se c’è secchezza.
  • Applicare impacchi freddi per ridurre il disagio.
  • Astenersi dai rapporti sessuali fino alla scomparsa dei sintomi.
  • Evitare di grattarsi per non peggiorare il disagio.

Prevenzione

Non è sempre possibile prevenire la dermatite vulvare, ma ci sono alcuni accorgimenti che possono essere adottati per ridurre le probabilità che si verifichi, soprattutto nelle persone soggette a patologie cutanee.

Ecco alcuni consigli:

  • Evitare le lavande vaginali.
  • Non applicare aerosol, talco o prodotti in polvere.
  • Praticare sesso sicuro, usando il preservativo.
  • Indossare indumenti larghi, traspiranti o in grado di assorbire l’umidità.
  • Per l’abbigliamento intimo prediligere tessuti naturali (cotone).
  • Non lavare eccessivamente la zona vaginale.
  • Evitare l’uso di saponi intimi con sostanze irritanti.
  • Non utilizzare acqua calda per quest’area.
  • Cambiare spesso la biancheria intima, soprattutto se si è sudato dopo l’esercizio.
  • Lavarsi le mani prima di toccare la zona intima.
  • Non condividere asciugamani o biancheria intima con amici o familiari.

Campanelli d’allarme

Occorre prestare attenzione ai segnali che potrebbero indicare un problema più serio. Questi includono febbre con brividi, perdite vaginali abbondanti o maleodoranti, bruciore durante la minzione, gonfiore evidente nell’area vulvare, sensazione di calore nella zona e un’eruzione cutanea che si diffonde ad altre aree.

Infine, un consiglio molto importante: astenersi dal ricorrere ai rimedi casalinghi che si possono trovare sui siti Internet (soprattutto il lavaggio della zona intima). In caso di dubbio, è meglio consultare un medico.


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