Durante la menopausa si ingrassa?

Una delle più grandi preoccupazioni delle donne che si avvicinano alla menopausa è l'aumento di peso. È davvero così sicuro che i chili siano destinati ad aumentare? Possiamo evitarlo? Ne parliamo in questo articolo.
Durante la menopausa si ingrassa?
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 23 agosto, 2022

Molte donne si chiedono se durante la menopausa si ingrassa. In primo luogo, dobbiamo sapere che la menopausa è un periodo della vita di una donna durante il quale le mestruazioni cessano di presentarsi. Di solito avviene dopo i 45 anni di età e presenta conseguenze a livello ormonale.

In questa fase le ovaie smettono di produrre estrogeni e progesterone. Si ritiene che una donna che entra in menopausa quando non ha le mestruazioni per un anno. Si tratta tuttavia di un processo accompagnato da cambiamenti fisici, alcuni dei quali risultano preoccupanti.

Una delle paure principali delle donne è rappresentata dal possibile aumento di peso associato a questo periodo. Nelle righe che seguono vi sveleremo che cosa c’è di vero in questo fenomeno, quali sono i meccanismi coinvolti e che cosa possiamo fare per prevenirlo. Non perdetevi questo articolo!

Durante la menopausa si ingrassa? Cambiamenti ormonali

Per dare una risposta a questa domanda, è importante sottolineare che durante la  menopausa si verificano una serie di importanti cambiamenti ormonali. Anche se questi potrebbero essere associati a un aumento di peso, in realtà gli esperti li collegano soprattutto  all’invecchiamento.

A mano a mano che invecchiamo, infatti, la massa muscolare si riduce, soprattutto in assenza di esercizio regolare. Questa perdita di tessuto attivo comporta un’importante riduzione del consumo calorico e, di conseguenza, aumento di peso, senza che le abitudini dietetiche subiscano alterazioni.

Donna in menopausa preoccupata per il peso
Durante la menopausa, i cambiamenti ormonali potrebbero essere associati all’aumento di peso. Tuttavia, in merito alla questione sono necessari ulteriori studi.

Uno studio sulla rivista Climateric suggerisce che “i cambiamenti ormonali potrebbero essere associati all’aumento di massa grassa nella zona addominale”. Come soluzione a questo problema, propone di seguire una terapia a base di estrogeni.

Ciononostante, conclude affermando che per confermare l’efficacia di questa terapia sulla composizione corporea bisogna effettuare ulteriori studi.

Come prevenire i cambiamenti nella composizione corporea

I cambiamenti ormonali e la perdita di massa muscolare devono essere compensati in modo da evitare aumenti di peso indesiderati. Per migliorare il tasso metabolico, la scelta migliore consiste nell’eseguire esercizi muscolari che prevengano la perdita di tessuto attivo.

Oltre a ciò, la letteratura scientifica assicura che l’esercizio regolare è fondamentale per la prevenzione di problemi come l’osteoporosi durante la menopausa. Dal punto di vista nutrizionale, risulta necessario adottare una serie di misure che garantiscano l’apporto di nutrienti di cui il corpo ha bisogno, senza però che si verifichi uno squilibrio energetico.

1. Digiuni intermittenti

Rappresentano un ottimo modo per eliminare diverse calorie quotidiane senza sottoporsi a uno sforzo eccessivamente alto. L’ideale è saltare la colazione, perché al mattino i cicli ormonali provocano una minore sensazione di appetito.

Gli studi assicurano che questi protocolli dietetici aiutano a prevenire malattie complesse e la comparsa del diabete di tipo 2.

2. Minore consumo di carboidrati

La funzione dei carboidrati è fondamentalmente energetica. Nelle donne in menopausa, a meno che queste ultime non eseguano un programma di esercizi muscolari, il bisogno di assumere questo nutriente si riduce.

Risulta dunque positivo ridurre il consumo di carboidrati e incrementare lievemente quello proteico. Questa strategia aiuterà a prevenire la perdita di massa muscolare.

Uomo che mangia la bistecca
Durante la menopausa conviene ridurre il consumo di carboidrati e aumentare quello delle proteine. Queste ultime sono determinanti per il mantenimento della massa muscolare.

In molti casi, però, le diete chetogeniche rigide possono essere difficili da seguire. Inoltre, la loro carenza di fibre può rappresentare un problema per la salute intestinale. Tuttavia, possiamo adottare una dieta a basso contenuto di carboidrati senza dover affrontare questi inconvenienti; basta imparare a scegliere bene la provenienza degli stessi.

Il consumo di cereali integrali e di cibi non processati è in grado di offrire la quantità di fibre necessaria per l’organismo. Inoltre, secondo quanto affermano numerosi studi, il consumo di fibre è associato alla prevenzione di malattie cardiovascolari.

3. Durante la menopausa si ingrassa? Non con i cibi freschi e di stagione

In una fase della vita così delicata dal punto di vista ormonale, bisogna assicurare all’organismo il giusto apporto di vitamine, minerali e antiossidanti. A questo scopo, non c’è alleato migliore dei cibi freschi.

Evitando i prodotti industriali, possiamo migliorare l’apporto di micronutrienti e ridurre il consumo di acidi grassi trans e di prodotti chimici.

La presenza regolare di frutta e verdura all’interno della dieta fornirà la quantità di antiossidanti necessaria per contrastare l’invecchiamento e i radicali liberi.

Se desiderate un apporto extra di questi nutrienti nella vostra dieta, ricordate che la letteratura scientifica classifica i mirtilli e i frutti di bosco come alcuni tra i migliori alleati.

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Quindi… durante la menopausa si ingrassa?

Il processo che interessa i cambiamenti nella composizione corporea durante il periodo della menopausa è del tutto evitabile. Nonostante una serie di cambiamenti che riguardano gli ormoni e l’invecchiamento, che possono incidere negativamente sull’aumento di grasso, esistono dei metodi in grado di compensare efficacemente questi squilibri.

Seguire una dieta sana, ricca di prodotti freschi, da associare alla pratica regolare di esercizi fisici, impedirà la comparsa di grasso addominale indesiderato a partire dai 45 anni di età.


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