Esomeprazolo, quando va somministrato?

L'esomeprazolo è un medicinale altamente sicuro ed efficace usato per il trattamento dell'ipersecrezione acida gastrica.
Esomeprazolo, quando va somministrato?
Fabiola Marín Aguilar

Scritto e verificato la farmacista Fabiola Marín Aguilar.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

L’esomeprazolo appartiene a un gruppo di medicinali denominati inibitori della pompa protonica, noti con la sigla IBP. Il meccanismo d’azione di questi farmaci consiste nel ridurre la produzione degli acidi gastrici.

Gli inibitori della pompa protonica sono probabilmente i farmaci più prescritti in assoluto. L’esomeprazolo è l’isomero S(-) dell’omeprazolo, il cui livello di efficacia e sicurezza è considerato alto a seguito degli effetti collaterali minimi e poco gravi. Nelle righe che seguono spieghiamo tutti gli aspetti da valutare prima di assumere l’esomeprazolo.

Meccanismo d’azione dell’esomeprazolo

Da un punto di vista chimico, l’esomeprazolo è una base debole che si concentra e si trasforma nella sua forma attiva a contatto con i canicoli secretori della cellula parietale, che si trovano nello stomaco. Qui inibisce la classe di enzimi H+K ATPasi (la così detta bomba protonica) frenando, pertanto, la secrezione basale acida.

Quando è indicato il trattamento con esomeprazolo?

Il trattamento con esomeprazolo è indicato negli adulti con le seguenti condizioni:

  • In combinazione con un regime terapeutico antibatterico specifico per contrastare l’Helicobacter pylori. 
  • Cicatrizzazione dell’ulcera duodenale associata all’esomeprazolo.
  • Prevenzione di ricomparse dell’ulcera peptica in pazienti con ulcere associate all’Helicobacter pylori.
  • Pazienti sotto trattamento continuato con antinfiammatori non steroidei (FANS), fattore di rischio per l’ulcera peptica.
  • Cicatrizzazione di ulcere gastriche associate al trattamento con FANS.
  • Trattamento continuo per la prevenzione del sanguinamento da ulcera peptica indotto per via endovenosa.
  • Trattamento della sindrome di Zollinger Ellison. Si tratta di un disturbo poco comune che prevede la formazione di uno o più tumori nel pancreas o nel duodeno. Questi tumori sono denominati gastrinomi e secernano grandi quantità dell’ormone gastrina, portando l’organismo a produrre dosi eccessive di acidi gastrici.

Il trattamento con esomeprazolo è indicato negli adolescenti a partire dai 12 anni in caso di:

  • Malattia da reflusso gastroesofageo.
  • In combinazione con antibiotici nel trattamento dell’ulcera duodenale causata dall’Helicobacter pylori.
Donna con reflusso gastroesofageo.

Posologia e metodo di somministrazione

La posologia dell’esomeprazolo dipende dal tipo di affezione, anche se di norma si somministra in compresse da 20 o 40 mg.

Le compresse vanno ingerite intere con l’aiuto di un liquido, non vanno masticate né spezzate. I pazienti con difficoltà di deglutizione possono scioglierle in mezzo bicchiere d’acqua naturale. Attenzione a non utilizzare liquidi diversi che potrebbero dissolvere il rivestimento enterico, necessario a evitare che si decomponga nell’ambiente gastrico.

Nel caso di pazienti che non possono ingerire, il medicinale viene dissolto in acqua naturale e somministrato attraverso una sonda gastrica. Si può valutare anche la somministrazione per via endovenosa.

Effetti collaterali più frequenti

Le reazioni avverse registrate più di frequente sono:

  • Cefalea.
  • Rash cutaneo.
  • Dispepsia.
  • Dolore all’addome.
  • Diarrea e nausea.

Il grado di sicurezza del farmaco è invariato a prescindere delle diverse formulazioni, dalle indicazioni al trattamento, dalla fascia d’età e dal paziente. A oggi, non sono state identificate reazioni collaterali legate alle dosi.

Pastiglie colorate.

Interazione tra esomeprazolo e altri farmaci

Sono diversi i meccanismi che possono causare un’interazione tra farmaci: che sia per il cattivo assorbimento del farmaco a causa di un’alterazione del pH gastrico o per una reazione agli enzimi del citocromo P450. Le interazioni più significative dell’esomeprazolo si verificano con i seguenti medicinali:

  • Atazanavir.
  • Clopidogrel.
  • Ciclosporina.
  • Warfarin.
  • Acenocumarolo.
  • Carbamazepina.
  • Agenti antifungini.

Controindicazioni

La principale controindicazione per la somministrazione di questo farmaco è l’ipersensibilità al principio attivo, ai derivati benzimidazolici o agli eccipienti in esso presenti, come il saccarosio.

Si sconsiglia la somministrazione contemporanea di esomeprazolo con atazanavir, un antiretrovirale utilizzato per la prevenzione e il trattamento dell’HIV. Qualora fosse strettamente necessaria, si suggerisce un rigido monitoraggio clinico con l’aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir. Ad ogni modo, non vanno superati i 20 mg di esomeprazolo.

Uso responsabile degli inibitori della pompa protonica

L’esomeprazolo appartiene al gruppo dei medicinali più usati al mondo. Anche se si tratta di un farmaco molto sicuro e dagli effetti indesiderati lievi, tende ad essere utilizzato come “semplice protettore gastrico senza effetti collaterali”, e somministrato senza prescrizione medica.

Questo fatto può portare a un uso scorretto per il trattamento di sintomi non associati all’ipersecrezione acida gastrica. Secondo alcuni studi, l’assunzione prolungata e inadeguata dell’esomeprazolo può causare:

  • Ipomagnesemia.
  • Maggior rischio di fratture ossee.
  • Maggior rischio di infezioni.
  • Cattivo assorbimento delle vitamine.
  • Complicazioni nei pazienti a rischio o con diverse malattie croniche.

Ciò nonostante, ribadiamo che l’esomeprazolo è un farmaco altamente sicuro ed efficace per il trattamento dell’ipersecrezione acida gastrica.


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