La malattia da reflusso gastroesofageo

La malattia da reflusso gastroesofageo in genere è di natura cronica, ma con una buona prognosi. I sintomi sono di intensità variabile e con periodi di remissione intermittenti.
La malattia da reflusso gastroesofageo
Diego Pereira

Revisionato e approvato da il dottore Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2023

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) consiste nel passaggio spontaneo di contenuto gastrico all’esofago. Il reflusso gastrico fisiologico è dovuto, soprattutto, al rilassamento transitorio e spontaneo dello sfintere esofageo inferiore a seguito della distensione dello stomaco.

Si tratta di un disturbo che influisce sulla qualità della vita. Tuttavia, per considerarlo patologia, i sintomi devono essere gravi in termini di intensità e ricorrenza.

La malattia da reflusso gastroesofageo in genere è di natura cronica, ma con una buona prognosi. I sintomi sono di intensità variabile e con periodi di remissione intermittenti.

La malattia da reflusso gastroesofageo: quali sono le cause?

Donna con malattia da reflusso gastroesofageo
La malattia da reflusso gastroesofageo è legata a un cattivo funzionamento dello sfintere che regola il passaggio dei succhi gastrici.

La comparsa della MRGE può essere causata da una serie di fattori. La causa principale è un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore. Altri fattori che favoriscono il reflusso gastrico sono:

  • Motilità esofagea.
  • Sfintere esofageo superiore.
  • Meccanismi di clearance (pulizia) dell’esofago e contenuto dello stomaco.

In molti casi è associata a un’ernia iatale.

Sintomi

La malattia da reflusso gastroesofageo presenta un’ampia sintomatologia; si va dalla semplice presenza dei sintomi alla coesistenza di un’esofagite con livelli di gravità diversi. Con minore frequenza, inoltre, possono essere presenti complicanze come stenosi, ulcera dell’esofago o esofago di Barrett.

La variabilità dei sintomi dipende da fattori quali la durata degli episodi, il volume e l’aggressività del materiale reflusso. Occorre inoltre tenere conto del tempo di contatto tra il materiale reflusso e la mucosa esofagea.

I sintomi più frequenti sono:

  • Bruciore di stomaco: è il tipico sintomo. Si presenta come una sensazione di bruciore che sale dall’epigastrio.
  • Rigurgito acido: è il secondo sintomo più frequente. Consiste nel passaggio spontaneo del contenuto gastrico alla cavità orale. Ciò può essere favorito da alcune posture o da un aumento della pressione addominale.
  • Dolore al centro del torace: appare in modo acuto o improvviso ed è prodotto dagli spasmi dell’esofago. Si sospetta che l’origine del dolore sia correlata all’assunzione di cibo e non a uno sforzo.
  • Disfagia: deglutizione difficoltosa.
  • Odinofagia: deglutizione dolorosa. Non è un sintomo frequente, tuttavia, se appare, può indicare la presenza di esofagite.

I sintomi tipici della malattia da reflusso gastroesofageo hanno un’alta affidabilità diagnostica. Con la loro presenza, si può stabilire quasi con certezza una diagnosi e indicare un trattamento senza bisogno di test diagnostici complementari come l’endoscopia.

Quando il paziente, tuttavia, presenta sintomi allarmanti o non risponde in modo adeguato al trattamento convenzionale, deve essere eseguita un’endoscopia dell’apparato digerente superiore.

Trattamento

È volto a calmare i sintomi e a curare l’esofagite. Inoltre, serve a prevenire eventuali complicazioni. Comprende misure igienico-sanitarie, miglioramento dello stile di vita, assunzione di farmaci e, solo in alcuni casi, chirurgia.

Misure igienico-dietetiche per la malattia da reflusso gastroesofageo

Donna con piatto e mano sullo stomaco
Una sana alimentazione è determinante per tenere sotto controllo il reflusso gastroesofageo. Si consiglia, in generale, di consumare pasti leggeri ed evitare i cibi irritanti.

I consigli sullo stile di vita e le misure igienico-sanitarie devono essere su misura, in base ai fattori di rischio per il paziente. Si dovrà tenere conto anche di come risponde il corpo ai cambiamenti introdotti.

Si consiglia di smettere di fumare e di ridurre il consumo di alcol, nonché la perdita di peso nei pazienti obesi o con sovrappeso. Un’altra misura utile è quella di sollevare la testata del letto nel caso in cui i sintomi siano più intensi la notte. Si raccomanda, inoltre, di:

  • Evitare i pasti abbondanti. È meglio mangiare meno, ma più spesso.
  • Individuare ed evitare i cibi che scatenano i sintomi.
  • Gestire meglio lo stress.
  • Non eseguire attività fisiche troppo pesanti.
  • Dedicare più tempo alla masticazione durante i pasti.

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Farmaci

Il trattamento farmacologico si basa sull’inibizione o neutralizzazione della produzione di succo gastrico. Tra i gruppi di farmaci comunemente usati per il trattamento della MRGE troviamo gli inibitori della pompa protonica. Questi farmaci provocano l’inibizione completa della secrezione gastrica; alleviano i sintomi, curano l’esofagite e tengono sotto controllo le recidive.

Vengono anche impiegati antiacidi che calmano in fretta e con efficacia il bruciore di stomaco. I procinetici, invece, sono utili quando prevale il rigurgito. Gli antiH2, infine, producono una parziale inibizione della produzione di succo gastrico. La loro indicazione è il trattamento della MRGE in assenza di esofagite.

Soffrite di questa malattia? Come potete notare, sono vari i fattori che possono causarla o peggiorarla. Sono altrettanto numerose, però, le alternative disponibili per il trattamento e il controllo dei sintomi.


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