Fistole gastrointestinali: definizione e cause

Le fistole gastrointestinali si manifestano con sintomi come diarrea, nausea, sanguinamento rettale e persino febbre e dolori addominali insopportabili. La prognosi è molto variabile.
Fistole gastrointestinali: definizione e cause

Ultimo aggiornamento: 18 marzo, 2021

Una fistola si sviluppa quando si crea una comunicazione patologica tra un organo e un’altra struttura, in genere come conseguenza secondaria di una lesione. Le fistole gastrointestinali sono molto comuni nei pazienti con il morbo di Crohn in una proporzione pari al 35% dei casi.

Sono inoltre tipiche nei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico all’addome. Secondo le statistiche, fino all’85% dei casi di fistola è l’effetto collaterale di un intervento.

Tipi di fistole gastrointestinali

Le fistole possono essere classificate in esterne o interne a seconda della sede. Le fistole interne collegano due organi, mentre quelle esterne mettono in comunicazione un organo con l’esterno.

Oltre a ciò, possono essere semplici o multiple a seconda del numero di connessioni che si vengono a creare. In base alla posizione possono invece essere classificate in:

  • I: esofagee, gastriche e duodenali.
  • II: dell’intestino tenue.
  • III: del colon.
  • IV: una qualunque delle precedenti che drena, attraverso un difetto della parete superiore ai 20 cm quadrati.

Trattandosi di aperture, le fistole consentono la fuoriuscita di liquidi presenti nel tratto gastrointestinale. In base a questo parametro, una fistola può essere a basso flusso (drena meno di 500 ml al giorno) oppure ad alto flusso (drena più di 500 ml al giorno).

Le fistole gastrointestinali.
Le fistole gastrointestinali possono comparire in qualunque punto dell’apparato digerente.

Sintomi delle fistole gastrointestinali

Il portale Drugs.com indica tra i sintomi più comuni della fistola gastrointestinale:

  • Dolore addominale o indigestione con eruttazione.
  • Diarrea.
  • Dimagrimento, nausea e vomito.
  • Bruciore di stomaco.
  • Perdita di liquidi attraverso una ferita all’addome.

Una fistola interna può provocare anche sanguinamento rettale, infezione del circolo ematico, malassorbimento di nutrienti, disidratazione e peggioramento delle malattie già presenti.

In altri casi, invece, non si manifesta nessun sintomo; tutto dipende dalle condizioni della fistola e dallo stato di salute individuale.

Possibili complicanze

In caso di abbondante emorragia rettale, vomito e nausea che non rispondono ai farmaci, o addome gonfio, è necessario consultare subito il medico. Alcune fistole possono infatti mettere a rischio la vita, se associate a un’infezione batterica dei tessuti circostanti.

Malgrado i progressi compiuti dalla medicina, alcune ricerche indicano una mortalità nei pazienti con fistole enterocutanee che va dal 25 al 50%. Queste cifre vanno tuttavia prese con alcune riserve, poiché di solito sono riferite a persone con problemi di salute pregressi.

Principali cause delle fistole gastrointestinali

Studi clinici hanno individuato tra le cause principali:

Intervento chirurgico

Come abbiamo detto, il 75-85% delle fistole gastro-intestinali è il prodotto di una complicanza dopo un intervento chirurgico all’addome.

È difficile indicare una percentuale precisa poiché l’insorgenza dipende da molti fattori. Tutti gli autori concordano però sul fatto che più della metà delle fistole si manifestano nel periodo postoperatorio.

Malattie diverticolari

La comparsa di diverticoli che danneggiano l’intestino crasso può innescare la comparsa di fistole. Queste si localizzano come comunicazioni con organi intra-addominali (la vescica ad esempio).

Morbo di Crohn

La malattia di Crohn causa un’infiammazione cronica di alcune porzioni del tratto digerente. Ciò porta a dolore addominale, febbre, affaticamento, stipsi e sangue nelle feci. Fino al 35% delle persone con questa patologia sviluppa fistole. 

Processi tumorali

Un tumore nell’intestino e negli organi adiacenti promuove il processo di fistolizzazione. L’estensione radiale di una massa nella mucosa del tubo digerente e la distruzione del tessuto sano, favoriscono questa connessione.

Diagnosi

La U.S. National Library of Medicine elenca alcuni dei metodi diagnostici più efficaci per individuare una fistola gastrointestinale. Tra questi troviamo:

  • Esofagografia: si valutano le condizioni di esofago, stomaco e intestino tenue attraverso una serie di radiografie. La fistola viene cercata direttamente.
  • Clisma opaco: è una speciale radiografia dell’intestino crasso che include il colon e il retto.
  • Tomografia computerizzata: questo strumento permette di cercare la fistola tra le anse intestinali o nei punti in cui si sono verificate precedenti infezioni.
  • Fistulogramma: utilizza una tecnica a raggi X in tempo reale chiamata fluoroscopia e materiale di contrasto (a base di bario).

Sebbene tutti i metodi diagnostici siano validi. il fistulogramma è la tecnica che offre le informazioni più rilevanti. Grazie ad esso, oltre a individuare la fistola, è possibile valutare lo stato della lesione e la sua estensione.

Paziente di sottopone a esame radiografico.
Le radiografie seriali sono lastre radiografiche prese in sequenza che coprono gran parte del tubo digerente, dall’esofago al retto.

Trattamenti disponibili

Esistono due possibilità terapeutiche: conservativa e chirurgica. Nel primo caso di solito vengono prescritti antibiotici per prevenire la comparsa di gravi infezioni batteriche. Se la fistola è conseguenza del morbo di Crohn, sarà necessaria la somministrazione di farmaci immunosoppressori.

Alcuni approcci più conservativi includono anche l’uso di colla di fibrina per chiudere la fistola in modo poco invasivo e la nutrizione parenterale del paziente mentre la ferita si cicatrizza.

Il tasso di successo non è però molto alto, quindi spesso segue la rimozione chirurgica dell’area interessata.

Fistole gastrointestinali: il risultato di una condizione sottostante

Le fistole gastrointestinali sono una condizione patologica difficile da approcciare, poiché di solito sono il risultato di un’altra condizione, sia essa un intervento chirurgico o una malattia intestinale cronica.

La prognosi pertanto dipende dalla patologia primaria e dallo stato di salute del paziente. L’impatto sulla qualità della vita è importante e interferisce con le terapie di base seguite.


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