Lo scorso 5 giugno, come ogni anno, si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Recita un proverbio indiano: “La terra non è l’eredità lasciata dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli”. A quanto pare, il detto non è stato messo in pratica.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le nostre vite sono legate alla salute del pianeta e alla biodiversità della terra, un fattore che, purtroppo, stiamo ignorando con il nostro comportamento, le nostre abitudini e con il moderno stile di vita delle società industrializzate.
Sembriamo dimenticare che ogni boccata d’aria che entra nei nostri polmoni dipende anche da altre specie: gli alberi, le alghe degli oceani, le api che si incaricano di impollinare le piante.
Facciamo tutti parte di un cerchio, quasi magico e impercettibile, della cui esistenza non tutti siamo coscienti. Oggi, vi invitiamo a riflettervi per qualche istante.
Giornata mondiale dell’ambiente
La terra: la nostra eredità, il nostro tesoro. Gli alberi sono la poesia della Terra, eppure li stiamo abbattendo senza sosta. Siamo insensibili al dolore che provochiamo alla Terra aprendo queste ferite, queste voragini all’interno di boschi e foreste.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente serve anche per aprire i nostri occhi a queste realtà. Sappiamo bene che adesso è necessario molto più che sforzarci di differenziare la spazzatura o evitare sprechi di corrente elettrica.
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Per curare le ferite del nostro pianeta, abbiamo bisogno di un profondo cambiamento a livello istituzionale, sociale, economico e politico.
Un fenomeno che non possiamo ignorare è la scomparsa in massa di molte specie, animali e vegetali, avvenuta negli ultimi decenni.
Sono ben 17 le specie animali che solo negli ultimi 50 anni si sono estinte e che ormai potremo vedere, purtroppo, solo in fotografia.
Gaia, un entità viva
Gaia era la dea greca che rappresentava la Terra. Questo nome così appropriato è stato utilizzato nel 1969 da James Lovelock, un eminente chimico, per la sua famosa ipotesi di Gaia.
- L’ipotesi di Gaia sostiene che la Terra sia un organismo vivo, creatore del proprio habitat.
- L’atmosfera e la superficie del pianeta Terra è un insieme coerente dove la vita è regolata ed equilibrata e ogni cosa ha la sua ragione d’essere.
- La biosfera, l’atmosfera, gli oceani e la terra sono uniti e collegati come un “essere vivente” eccezionale. Ciò che danneggia uno di questi elementi, finisce per avere conseguenze sugli altri.
- Questa ipotesi di “unità” e di “entità vivente” fu criticata dalla comunità scientifica, ma James Lovelock difese la sua teoria di Gaia per dimostrare che qualsiasi squilibrio causato dall’uomo avrebbe portato serie conseguenze. In particolare, qualsiasi attacco alle foreste pluviali o alle piattaforme continentali. Una cosa che, purtroppo, si è puntualmente verificato.
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La Terra ama i nostri passi, ma teme le nostre mani
La Terra ci ha offerto la sua eredità, i suoi mari, il suo vento, i suoi fiori e la sua vasta casa: un dono eccezionale che non abbiamo saputo rispettare in modo degno.
Piccoli gesti, come ad esempio, preferire un sacchetto di plastica alla borsa di tela, generano danni enormi ed inimmaginabili. Sono centinaia gli animali che restano intrappolati dentro questi materiali quando raggiungono gli oceani.
- Esistono, al momento attuale, vere e proprie “isole di spazzatura galleggiante.” Una di queste si trova nel Pacifico, dove la plastica e una montagna di materiali di scarto hanno creato una macchia scura visibile dal satellite ed estesa 1.400.000 di chilometri quadrati. Un’immagine terribile.
- Gli studiosi, inoltre, sostengono che stiamo innescando quella che viene chiamata la sesta estinzione di massa.
- Dall’inizio del XIX secolo, stiamo provocando numerosi estinzioni nella nostra biodiversità e nelle nostre foreste. Tanto che l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura sostiene che si trovano in pericolo un ottavo delle specie di uccelli esistenti, un quarto delle specie di mammiferi, un terzo degli anfibi e quasi il 70% di tutte le piante.
- Staremmo sbagliando qualcosa, no? La nostra casa, la nostra dea creatrice, Gaia, è in pericolo e se, come diceva Lovelock, siamo tutti parte della stessa unità, le sue ferite sono anche le nostre.
È arrivato quindi il momento di reagire, di capire che abbiamo schiacciato il pulsante per una nuova estinzione di massa.
Che i suoi effetti siano a breve o lungo termine, il dato di fatto è che stiamo già vivendo alcune delle sue conseguenze, come il cambiamento climatico e la scomparsa di molti animali che i nostri figli e nipoti non potranno mai vedere.
Il momento migliore per combattere per Gaia e per noi stessi è adesso.
Bibliografia
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- Wallerstein, I., Valqui Cachi, C., Pastor Bazán, C., Serbin, A., Mattelart, A., León, I., … Alonso, L. E. (2002). La crisis ambiental contemporánea. ¿Sustentabilidad? Desacuerdos Sobre El Desarrollo Sustentable. https://doi.org/10.1007/s13398-014-0173-7.2
- Gomis, E. (2003). La sexta extinción. Revista de La Asociación Cultural “ Monte Irago.”