Sul comportamento del Coronavirus restano ancora molti punti da chiarire. Un dubbio che è apparso dall’inizio della pandemia riguarda il rapporto tra gravidanza e Coronavirus; molte donne in questo momento si stanno chiedendo se esiste il rischio di trasmissione del Covid-19 dalla madre al feto.
Le precedenti esperienze di epidemia e pandemia hanno allertato da subito la comunità scientifica: molte patologie virali che provocano quadri respiratori presentano, di fatto, un’incidenza di gravità maggiore sulle donne incinte e sul feto.
Le due precedenti epidemie da Coronavirus, avvenute nel 2002 e 2012, non comportavano trasmissione da madre a feto; potevano, tuttavia, creare delle complicanze durante la gestazione. Le donne contagiate, infatti, presentavano un maggiore rischio di aborto rispetto alle altre gestanti.
Allo stesso modo, durante la pandemia da influenza H1N1 (2009) le donne in gravidanza erano considerate gruppo ad alto rischio. Motivo per cui venne loro consigliata la quarantena e misure speciali per il parto, arrivando in alcuni casi a optare per il cesareo rispetto al parto naturale.
Sulla scia di questi eventi, alcuni istituti di ricerca cinesi hanno studiato il rapporto tra gravidanza e Coronavirus. I primi risultati, sebbene limitati, indicano che non esiste un rischio di trasmissione verticale.
Che cos’è la trasmissione verticale?
Per capire meglio il rischio di trasmissione Covid da madre a feto, è importante conoscere il modo in cui i due comunicano durante la gestazione. La comunicazione intima che intercorre tra madre e figlio rende possibile il passaggio di un virus da un organismo all’altro.
Il feto è collegato alla madre attraverso il cordone ombelicale e la placenta. Si tratta di un’unione anatomica e biologica che permette il trasporto dei nutrienti al feto mediante il sangue materno. Naturalmente, avviene anche il trasporto di sostanze e agenti patogeni.
Si parla di trasmissione verticale quando un agente patogeno passa dalla madre al feto attraverso l’unità feto-placentare. L’esempio più significativo è il comportamento del virus HIV.
La trasmissione verticale, tuttavia, non è l’unica modalità di contagio madre-figlio esistente. Durante il parto naturale, il feto può contrarre infezioni dalla madre entrando a contatto con le mucose dell’apparato riproduttivo. Questa modalità è nota come trasmissione perinatale.
Una volta al di fuori del corpo materno, il latte può essere un altro veicolo di trasmissione per il neonato, sebbene questo non valga per tutte le malattie. In presenza di rischio, quindi, si chiede alla madre di sostituire l’allattamento al seno con il latte artificiale.
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Primo studio sul rapporto tra gravidanza e Coronavirus
A Wuhan, città dove è iniziata la pandemia, sono state condotte le prime ricerche per fare luce sul rapporto tra gravidanza e Coronavirus. Oggetto di studio sono state le donne incinte positive al virus e ricoverate al Wuhan Union Hospital.
I neonati non presentavano sintomi associabili al Coronavirus, come febbre o tosse. Seguendo il protocollo, i lattanti sono stati messi in isolamento e sotto osservazione. Sono stati sottoposti tutti a tampone, dando sempre risultato negativo.
Un solo neonato presentava complicazioni respiratorie; altri avevano sviluppato eruzioni cutanee nel periodo di osservazione. Tuttavia, poiché i tamponi hanno dato esito negativo, i ricercatori hanno escluso il collegamento tra questi sintomi e il SARS-Cov-2. Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati.
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Donne in gravidanza e misure preventive contro il Coronavirus
Sebbene gli studi indichino che non vi sia trasmissione del Coronavirus tra madre e feto, le donne incinte devono ovviamente rispettare le misure preventive di igiene e di distanziamento sociale.
In alcuni paesi le restrizioni nei confronti delle future mamme sono più severe; in certi casi prevedono il divieto di accedere ad ambienti di lavoro e spazi intensamente frequentati.
È importante, in ogni caso, restare in contatto con il proprio ginecologo, anche solo per un consulto telefonico. In questo modo, si evita di accedere alle strutture ospedaliere e agli ambulatori dove il rischio di contagio è alto.
Nonostante non vi sia prova di una trasmissione verticale, una grave forma di covid-19 potrebbe causare complicanze durante la gravidanza. Alla luce di ciò, la prevenzione è molto importante, soprattutto in presenza di malattie respiratorie come l’asma.
Bibliografia
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