HIV e Coronavirus: soggetti a rischio?

Anche se le informazioni in merito sono ancora scarse, tutto indica che le persone affette da HIV non siano particolarmente vulnerabili al contagio da Coronavirus né che rientrino tra le categorie a rischio. Devono però prendersi cura di se stesse, come chiunque altro.
HIV e Coronavirus: soggetti a rischio?
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Mentre il mondo si trova ad affrontare la pandemia da Covid-19, è ancora attiva l’epidemia di sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Al giorno d’oggi, ci sono circa 40 milioni di persone affette da HIV, molte delle quali si chiedono se corrono particolari rischio in questo momento. Qual è la relazione tra HIV e Coronavirus? Questi soggetti rientrano tra le categorie a rischio?

Finora non sono disponibili molte informazioni al riguardo. Tuttavia, all’inizio di marzo si è tenuta, in forma telematica, la XXVII Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI 2020). In questa sede è stato presentato l’unico rapporto di alto livello attualmente conosciuto che affronta il tema della coinfezione da HIV e da SARS-CoV2.

Le informazioni fornite dagli esperti indicano che le persone affette da HIV non corrono particolari rischi in merito alla pandemia da Coronavirus. Ciò significa che non sono esposte a maggiori probabilità di contrarre l’infezione né si ritiene che possano presentare complicazioni superiori ai pazienti non affetti da HIV.

HIV e Coronavirus: non si corrono maggiori rischi

Fino a questo momento, non esistono prove che indichino che le persone affette da HIV presentino un particolare rischio di fronte al Coronavirus. Tuttavia, è bene sottolineare che dagli studi offrono di continuo nuovi risultati, nessuno dei quali può essere definito, per ora, esaustivo. L’esperienza accumulata è comunque in grado di offrirci alcune indicazioni.

In merito alla relazione tra HIV e Cronavirus, è stato documentato un solo caso, verificatosi in Cina. Il che non significa che non ve ne siano stati altri, ma solo che questo è l’unico che è stato studiato e che ha permesso una pubblicazione scientifica.

Il caso in questione riguarda un uomo cinese di 61 anni, residente a Wuhan. Oltre a presentare una diagnosi di HIV, il paziente soffriva di diabete di tipo 2. Era anche un fumatore cronico: fumava dalle 20 alle 30 sigarette al giorno. Al momento del suo ricovero in ospedale, è stata confermata la sua diagnosi di HIV ed è stato verificato il suo stato di grave immunodepressione.

Il paziente ha ricevuto un trattamento a base di Lopinavir/Ritonavir per 12 giorni al fine di contrastare il Covid-19. Inoltre, gli sono stati somministrati altri farmaci per il trattamento delle patologie aggiuntive. Sorprendentemente, il paziente si è ristabilito ed è stato dimesso. Dopo essere stato sottoposto a una quarantena di due settimane, è risultato negativo al test del Coronavirus.

Provette per le analisi del sangue
Un abitante di Wuhan ha ricevuto una diagnosi di HIV e Coronavirus, e si tratta dell’unico caso conosciuto fino a oggi.

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HIV e Coronavirus: le raccomandazioni da seguire

Da un solo caso documentato non possiamo trarre alcuna conclusione definitiva. Tuttavia, non è stata osservata una particolare incidenza del Covid-19 nelle persone affette da HIV. Di conseguenza, queste ultime non presentano un rischio speciale né di contrarre l’infezione né di presentare complicazioni.

Ciononostante, gli esperti hanno comunque espresso alcune raccomandazioni in merito. La prima è che le persone affette da HIV che seguono un trattamento antiretrovirale devono seguire diligentemente le indicazioni. In particolar modo, si sottolinea il fatto che i farmaci somministrati sono a loro esclusivo uso e consumo e non devono mai essere condivisi con nessuno.

Si raccomanda inoltre di seguire le stesse indicazioni comuni a tutti. In particolare, rispettare le misure di isolamento prescritte, mantenere il distanziamento sociale e lavarsi spesso le mani. Le persone anziane e quelle affette da altre malattie croniche, poi, devono fare particolare attenzione.

Farmaco per il trattamento antiretrovirale
I trattamenti antiretrovirali non devono essere sospesi né condivisi.

Miti e verità

In assenza di ua una particolare incidenza del Coronavirus in persone con HIV, le false voci e le informazioni che circolano in merito alimentano solo confusione e incertezza. È stato detto, per esempio, che il trattamento antiretrovirale impedisce di contrarre il Covid-19. Non esiste alcuna prova a sostegno di questa affermazione.

Non esiste nemmeno alcuna evidenza scientifica che indichi che l’assunzione regolare di Lopinavir/Ritonavir o di altri farmaci della famiglia degli inibitori della proteasi offra una speciale resistenza contro il Coronavirus.

Iniziare o modificare un trattamento basandosi su queste informazioni non solo non serve a prevenire l’infezione da Coronavirus, ma può risultare controproducente nella gestione dell’HIV.

Non è utile nemmeno assumere i farmaci in dosi più elevate di quelle prescritto. Le persone con HIV devono seguire il trattamento a cui si sono sottoposte finora, e seguire passo dopo passo le stesse raccomandazioni fornite a tutto il resto della popolazione.

Che cosa devono fare le persone affette da HIV durante la pandemia da Coronavirus?

In definitiva, le raccomandazioni per le persone affette da HIV durante la pandemia consistono nell’isolarsi, irrigidire le misure igieniche e continuare a seguire il trattamento antiretrovirale al quale sono già sottoposte.

Devono inoltre assicurarsi con largo anticipo il rifornimento dei farmaci che assumono. Non sappiamo ancora, infatti, quando verranno sospese le misure di emergenza adottate per la quarantena. In caso di dubbio, la scelta migliore è sempre quella di consultare il proprio infettivologo di riferimento.


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