Ibuprofene e Covid-19: cosa sapere

Le linee guida raccomandano come prima alternativa l'uso del paracetamolo per il trattamento della febbre. Ma secondo l'EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) non ci sono prove che dimostrino controindicazioni nell'uso dell'ibuprofene per il trattamento dei sintomi minori.
Ibuprofene e Covid-19: cosa sapere

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Secondo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), non esistono prove che confermino un correlazione tra l’uso dell’ibuprofene o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei e il peggioramento dell’infezione da Covid-19. Mentre proseguono studi più approfonditi sulla relazione tra ibuprofene e Covid-19, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ne sconsiglia l’assunzione se non indicato da un professionista della salute.

Gli studi in merito dovrebbero concludersi entro maggio. Nonostante ciò, in base alle informazioni al momento disponibili, l’AIFA mette in guardia sulla difficoltà di determinare se l’ibuprofene possa aggravare o meno l’infezione da Coronavirus. L’ibuprofene viene comunemente utilizzato per trattare i sintomi iniziali delle infezioni, pertanto la relazione causa-effetto non è facile da stabilire.

L’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) segue da vicino la situazione e assicura che valuterà qualsiasi nuova informazione disponibile sulla relazione tra ibuprofene e Covid-19 nel quadro dell’attuale pandemia. Ribadisce, tuttavia, che al momento non esistono prove scientifiche che stabiliscano un peggioramento dei sintomi della malattia in seguito all’assunzione del farmaco.

Paracetamolo, il principale trattamento per la febbre

Donna che assume farmaco
In caso di febbre, l’impiego del paracetamolo dovrebbe essere la prima scelta.

I foglietti illustrativi dei farmaci contenenti ibuprofene riportano che tale principio attivo può mascherare i sintomi di un’infezione. L’AIFA afferma che ciò potrebbe ritardarne la diagnosi, contribuendo al peggioramento. Ciò si riferisce però alle infezioni in generale, e non specificamente all’infezione da Covid-19.

Le linee guida raccomandano di assumere il paracetamolo come prima alternativa per trattare la febbre. L’EMA, però, afferma che non esistono prove sulla controindicazione dell’uso dell’ibuprofene nel trattamento dei sintomi minori. In entrambi i casi, i farmaci vanno assunti in funzione di quanto riportato nelle indicazioni e alla dose più bassa.

Ibuprofene e Covid-19: esiste il rischio di un peggioramento?

La polemica è stata sollevata dal ministro della sanità francese Olivier Véran, che attraverso il suo account Twitter ha dichiarato che l’assunzione di ibuprofene e di altri farmaci antinfiammatori potrebbe peggiorare l’infezione da Covid-19.

Da parte sua, l’Agenzia Italia del Farmaco (AIFA) assicura che al momento non esistono evidenze che confermino l’aggravamento dell’infezione da Covid-19 per mezzo dell’uso di ibuprofene o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei.

Alla luce di ciò, non vi è alcun motivo per cui i pazienti sottoposti al trattamento con questi farmaci debbano interromperlo.

Ibuprofene o paracetamolo?

Compresse di paracetamolo
Non esistono prove a sostegno della controindicazione nell’uso dell’ibuprofene per i sintomi minori. Tuttavia, il paracetamolo è raccomandato come prima scelta.

Francia e Italia non concordano su quale dei due farmaci assumere nel trattamento del Covid-19. Sebbene il ministro della sanità francese Olivier Véran abbia sottolineato che l’assunzione di farmaci antinfiammatori possa aggravare l’infezione da Covid-19 e che l’uso del paracetamolo sia consigliabile, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha smentito tale dichiarazione.

Sia l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sia l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) concordano con l’AIFA sulla mancanza di prove a supporto del fatto che l’ibuprofene sia controproducente in caso di Covid-19.

Da più parti si fa appello alla responsabilità della comunità scientifica nell’impedire la diffusione di messaggi del genere, privi di comprovate evidenze scientifiche.

Esistono prove cliniche sulla correlazione tra ibuprofene e Covid-19?

Al momento, è praticamente impossibile disporre di evidenze cliniche tali da fornire risposte alle domande scientifiche sorte intorno a questa infezione.

La maggior parte dei dati disponibili derivano da studi epidemiologici per i quali non è possibile stabilire una relazione causale, come afferma la suddetta organizzazione. Analogamente, non esistono dati disponibili riguardo alle reazioni avverse di tali farmaci provenienti da agenzie nazionali e internazionali di regolamentazione e valutazione dei farmaci.

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Ibuprofene e Covid-19: è possibile assumerlo o meno?

Secondo il Ministero della Salute l’uso dei farmaci come l’ibuprofene non dovrebbero essere interrotto, perlomeno fino a quando non ci saranno prove scientifiche che giustifichino l’interruzione della somministrazione.

A ogni modo, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) consiglia soprattutto l’assunzione del paracetamolo nel trattamento della febbre e dei dolori. Ad esempio, i pazienti affetti da malattie ai reni dovrebbero evitare del tutto l’ibuprofene. La scelta tra uno dei due farmaci dipenderà dunque dalle caratteristiche del singolo paziente. Il consiglio migliore resta sempre quello di consultare il proprio medico curante.


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