Il bullismo nei bambini: segnali, tipi e azioni da intraprendere

Il bullismo nei bambini non deve essere considerato un problema minore perché le sue vittime sono molto giovani. È molto importante non privare il fatto di importanza.

Bambina che piange perché vittima di bullismo a scuola

Purtroppo, il bullismo nei bambini è una realtà che ha bisogno di un’attenta osservazione da parte della famiglia. In genere, si tende a parlare delle vittime, ma altrettanto importante è prestare attenzione alle misure preventive e alle azioni dei genitori, così come all’altra faccia della medaglia: l’aggressore.

Per quanto la situazione possa essere penosa, bisogna tenere conto del fatto che non esiste un’unica vittima. Spesso l’aggressore è a sua volta vittima di qualcun altro. Da questo fenomeno deriva la ricerca di ripetere un comportamento aggressivo per riuscire ad affrontare gli altri e così riacquistare il potere e la sicurezza in se stessi. La comprensione di questo concetto può aiutare a porre rimedio al problema, non solo nel momento immediato, ma anche a lungo termine.

L’intenzione non è affatto quella di riabilitare l’immagine dell’aggressore. Tutt’altro. Si tratta di affermare il bisogno di concentrarsi anche sull’aggressore e di intervenire su di lui, in modo da evitare che continui a fare del male agli altri.

I bambini hanno bisogno di speciali attenzione e supervisione. Queste non possono provenire esclusivamente da una buona educazione in famiglia, anche gli insegnanti devono prestare attenzione ai possibili segnali che indicano la presenza di bullismo.

Il bullismo nei bambini: le parti coinvolte

Le vittime rappresentano il capro espiatorio degli aggressori, che, a loro volta, sono individui dalla bassa autostima e con motivi nascosti per aggredire altre persone. Dietro una maschera di potere e spacconeria, gli aggressori cercano in realtà di essere accettati da quelli che considerano superiori a loro.

Inoltre, desiderano impadronirsi del controllo della situazione per sentirsi bene. Questo meccanismo obbedisce a una profonda carenza che non è stata soddisfatta o nemmeno identificata dalle persone che li circondano.

Bullismo nei bambini che vanno a scuola

È ben noto che le vittime vivono uno stato di angoscia a causa della sensazione di vulnerabilità generata dalla situazione. Presenteranno dunque la tendenza a isolarsi e a sviluppare ansia, dal momento che non riescono a trovare soluzione al loro problema. Ci provano spesso, ma senza alcun successo, cosa che li porta a stare male con se stessi.

Qualunque bambino può essere perseguitato nel suo ambiente scolastico, per diversi motivi. Ad attirare l’attenzione, però, è anche il fatto che le vittime generalmente mantengono segrete le molestie. Per vergogna, per paura di non essere ascoltate, perché credono di poterle superare da soli oppure semplicemente per mancanza di entusiasmo di fronte all’insuccesso provocato da tentativi precedenti di risolvere il problema.

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Tipologie di bullismo nei bambini

  • Fisico. L’aggressore impiega la forza per fare del male alle sue vittime. Questa violenza può manifestarsi sotto varie forme, dagli spintoni alle percosse.
  • Verbale. La vittima è oggetto di scherni, nomignoli e offese simili. Anche il ricatto e la manipolazione rappresentano una forma di maltrattamento verbale.
  • Sociale. Può manifestarsi sotto forma di esclusione sociale o di intimidazione. In entrambi i casi, la vittima viene intimidita dall’aggressore.
  • Cibernetico. La vittima è oggetto di ogni genere di maltrattamenti e minacce attraverso i social network. In generale, l’aggressore si serve dell’intimidazione, del ricatto e della diffusione di contenuti multimediali imbarazzanti per impaurire la propria vittima.
  • Carnale. Anche se non viene citata quanto le altre, esiste anche questa tipologia di bullismo nei bambini. Proprio come indica il suo nome, comporta l’invasione dello spazio personale nell’ambito sessuale.

I segnali di allarme

  • Cambiamenti nel rendimento scolastico.
  • Indizi di segni di violenza o aggressione.
  • Comparsa di malattie psicosomatiche.
  • Disturbi emotivi.
  • Isolamento.

Aggressioni verbali a scuola

L’importanza di non ignorare il bullismo nei bambini

In genere si interviene sul bullismo quando la vittima ha subito più di un attacco e ne presenta già le conseguenze. Il problema principale è che i genitori tendono a banalizzare il fatto o a non occuparsi del problema più di una volta. In realtà, la prima cosa da fare è attribuire al problema la sua effettiva importanza, senza colpevolizzare la vittima. I bambini hanno bisogno di avvertire il sostegno degli adulti.

Dobbiamo parlare con i nostri figli e creare un ambiente ricco di fiducia e amicizia. Altrettanto importante è rivolgersi alla scuola e affrontare il problema con gli insegnanti e il direttore dell’istituto, per creare una strategia di lavoro di squadra. In questo modo, gli insegnanti potranno monitorare la situazione da un altro punto di vista e contribuire alla risoluzione del problema in maniera sana.

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Chiedere insistentemente ai nostri figli di rispondere all’aggressione o di non lasciarsi molestare senza offrire loro il nostro sostegno ha un effetto devastante su di loro. Dobbiamo credere nei nostri figli, aiutarli a impadronirsi degli strumenti di cui hanno bisogno e intervenire ogni volta che è opportuno farlo.

D’altra parte, se invece siamo i genitori dell’aggressore, è necessario valutare che cosa potrebbe mancare in famiglia e rivolgersi a uno psicologo che ci aiuti a superare il problema. È importante anche insegnare al bambino che l’aggressione non è accettabile e che non ne ha bisogno per stare bene.

Bibliografia

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