Il foro maculare: sintomi e trattamento

Il foro maculare è una piccola lesione della macula, la parte centrale della retina. In presenza di questa condizione, la vista diventa meno nitida.

Visita per foro maculare.

Il foro maculare è una malattia dell’occhio che, come indica il nome, colpisce la macula. Questa è la parte centrale e più importante della retina, in quanto ci permette di leggere, guidare e vedere oggetti e persone intorno a noi nel giusto modo. Com’è facile immaginare, una lesione in quest’area riduce l’acuità visiva.

Come indicano gli studi condotti presso l’Università di Alicante (Spagna), l’incidenza del foro maculare aumenta a partire dai 60 anni di vita e interessa 3 persone ogni 1000. In particolare le donne in un rapporto di 3 a 1.

Cos’è il foro maculare?

Secondo la Clínica Universidad de Navarra (CUN), il foro maculare viene clinicamente definito come una piccola apertura di forma circolare nella macula dell’occhio. La macula è l’area centrale della retina, tessuto sensibile alla luce che cattura stimoli luminosi e percepisce le immagini che trasmette al cervello.

Mentre il foro maculare è una lesione, la degenerazione della macula può verificarsi naturalmente con l’età. Entrambe le condizioni presentano una sintomatologia molto simile, come vedremo più avanti. I diversi gradi del foro maculare sono i seguenti:

  • Primo grado: si verifica un distacco della fovea centralis della retina, che tuttavia non risulta lacerata. In assenza di trattamento, la metà di questi quadri peggiorerà.
  • Secondo grado: si presenta un buco nella fovea centralis. Senza trattamento, circa il 70% dei quadri progredirà allo stadio successivo.
  • Terzo grado: il foro si espande, a partire dai 400 micrometri.
  • Quarto grado: l’umore vitreo è la massa gelatinosa che si trova dento l’occhio. In questa fase, il foto maculare viene associato a un distacco posteriore del vitreo.

La sintomatologia sarà diversa in base alla gravità del quadro. Le dimensioni del foro e la sua localizzazione nella retina determineranno le ripercussioni sulla vista.

Intervento chirurgico dell'occhio.

Perché accade?

Secondo i portali già citati, esistono 2 tipi di foro maculare a seconda dell’eziologia della lesione. Ne parliamo in dettaglio nelle righe che seguono.

1. Foro maculare idiopatico

Viene detto anche senilein quando colpisce individui dai 50 ai 70 anni di età, con difetti di rifrazione o meno e senza patologie sistemiche associate. Con l’età l’umore vitreo appare rarefatto e ciò può causare una trazione a carico della macula che finisce per formare una lesione.

Come indica il National Eye Institute (NIH), fino al 15% dei soggetti con foro maculare idiopatico corre il rischio che con il tempo si presenti anche nell’altro occhio.

2. Foro maculare secondario

Il foro maculare può presentarsi anche come una conseguenza secondaria di una grave patologia. Per esempio, un individuo con miopia severa o che ha sofferto di trauma oculare, distacco della retina o edema maculare cistico è più incline a questa lesione.

Tuttavia, solo dall’1 al 9% dei traumi contusivi oculari finisce per provocare un foro maculare. Nei giovani in genere si chiudono da soli.

Donna con occhi stanchi.

Sintomi del foro maculare

L’American Society of Retine Specialists (ASRS) descrive i segni clinici più comuni in presenza di foro maculare. Nella maggior parte dei casi (a meno che non sia la conseguenza di un trauma diretto), appaiono gradualmente, dunque il paziente noterà poco per volta la perdita di acuità visiva.

In alcuni casi si notano linee rette e gli oggetti sdoppiarsi (metamorfopsie), inoltre, possono apparire aree scure nel campo visivo.

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Come si diagnostica un foro maculare?

Il primo passo è rivolgersi quanto prima a un oculista. Il professionista userà un collirio speciale che dilaterà la pupilla permettendogli così di ispezionare l’area. Successivamente si ricorrerà a metodi di Tomografia Ottica Computerizzata (OCT).

L’OCT si basa sull’interferometria di coerenza ottica per ottenere immagini tomografiche del tessuto del fondo oculare del paziente. È molto simile a un’ecografia, ma in questo caso si usa la luce invece di onde acustiche per mappare le parti interne dell’occhio.

Trattamento

L’American Academy of Ophthalmology(AAO) descrive il trattamento generale per il foro maculare. A ogni modo, questo dipende molto dal decorso della lesione e dal punto.

Negli stadi da 2 a 4 il trattamento è chirurgico. Si ricorre a una vitrectomia, intervento chirurgico per estrarre l’umore vitro che causa il foro maculare. Questa procedura prevede anestesia ambulatoria locale e i seguenti strumenti:

  • Luce in fibra ottica per illuminare la retina.
  • Cannula di infusione per mantenere la pressione intraoculare.
  • Strumento per tagliare ed estrarre il gel vitreo in eccesso.

Si tratta di una procedura poco invasiva in quanto eseguita tramite incisioni strategiche di dimensioni molto piccole. Il chirurgo sostituirà l’umore vitreo con una bolla di gas che permette alla macula di rimanere al suo posto e di stabilizzarsi finché l’occhio non guarisce.

Operazione agli occhi per foro maculare.

Rischi e post-operatorio

Secondo l’istituto della Microchirurgia Oculare(IMO), esiste un 15% di probabilità che il foro macolare si riapra con il tempo. Oltre a questo, il paziente dovrà tenere conto dei seguenti aspetti:

  • A seguito dell’operazione molto probabilmente accuserà dolore all’occhio. Potrebbe dunque essere necessaria la somministrazione di medicinali per un breve periodo.
  • Bisogna mantenere il visto nella stessa posizione per una settimana o più in modo da mantenere ferma la bolla di gas inserita. Non sarà dunque possibile eseguire con normalità le azioni quotidiane.
  • Non sarà possibile viaggiare in areo o salire in montagna finché la bolla di gas non si sarà dissolta. Qualsiasi attività che modifica la pressione intraoculare può mettere a rischio l’esito dell’operazione.

Oltre a tutte queste considerazioni, è fondamentale tenere conto del fatto che la guarigione è graduale, il foro maculare non si chiude all’improvviso.

La percentuale di acuità visiva recuperata dipenderà dalle dimensioni raggiunte dalla lesione prima dell’intervento e dal tempo trascorso. In ogni caso, l’operazione chirurgica non restituirà la totale vista.

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Il recupero è lento

Il foro maculare non è una grave condizione clinica, ma il recupero post-operatorio è piuttosto lento e complicato. Il solo fatto di dover tenere la testa nella stessa posizione per più di 7 giorni rappresenta una misura non di facile attuazione.

Prima di sottoporsi all’intervento, bisognerà pianificare bene le attività e avvisare amici e parenti. Ma ricordate: prima si consulta il medico, migliore sarà la prognosi.

Bibliografia

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