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Il muco è un segnale del fatto che l'organismo sta esercitando efficacemente la sua funzione protettiva. Questa sostanza viscosa e appiccicose, dalle diverse colorazioni, svolge un ruolo davvero importante di protezione e difesa.
Tutti conoscono il muco, ma non tutti sanno cos’è esattamente quali funzioni svolge nel corpo. Per quanto possa sembrare incredibile, un adulto produce in media ogni giorno circa un litro di questa sostanza attraverso il naso e un altro litro attraverso la gola.
Il muco si presenta anche in varie colorazioni e consistenze. Può essere fluido o denso, bianco o nero, verde o giallo. In generale, è associato alla sporcizia, ma la sua funzione principale è impedire a particelle indesiderate di penetrare nel sistema respiratorio. In un modo o nell’altro, questa sostanza può indicarci se il naso sta lavorando come dovrebbe oppure no.
Si parla di muco per descrivere la sostanza liquida che fuoriesce dal naso. Non viene prodotta, di fatto, solo dal naso, sebbene venga definita in questo modo. Le secrezioni bronchiali, ad esempio, vengono spesso indicate con il nome di flemma o espettorazione.
Il muco è, dunque, un liquido viscoso prodotto dalle cellule epiteliali del naso e di altri organi. Queste cellule sono dotate di ciglia, ovvero di una sorta di peli che spingono questa sostanza verso le narici. Svolge diverse funzioni e le più importanti sono le seguenti:
Dunque, possiamo sintetizzare la funzione del muco dicendo che si tratta di un meccanismo di difesa e di protezione dagli agenti esterni che potrebbero accedere all’organismo attraverso il naso. Insomma, è fondamentale nella lotta ad allergie e raffreddore.
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Il muco si produce nel naso e inizialmente è una sostanza che contiene acqua, proteine, alcune sostanze chimiche e sale. La sua consistenza viscosa e appiccicosa permette di intrappolare agenti nocivi presenti nelle vie aeree.
La maggior parte del muco prodotto dal naso e dalla gola si mescola alla saliva e viene ingoiato. Una parte rimane invece nel naso. Quando starnutiamo o soffiamo il naso, il muco viene espulso. In caso contrario, resta all’interno del naso e si asciuga.
Se una persona è raffreddata, il suo organismo produce più istamina. Quest’ultima è una sostanza che favorisce l’infiammazione delle membrane del naso con conseguente aumento della produzione di muco. Si forma, così, uno spesso strato che rinforza la protezione del tessuto nasale.
In presenza di muco in eccesso, avvertiremo il bisogno di espellerlo più spesso soffiandoci il naso con frequenza oppure starnutendo. Ciò contribuisce a espellere un agente infettivo, come quando si soffre di allergia.
Sono molti i luoghi comuni sul muco e, in quanto tali, non corrispondono al vero. Per esempio, si dice che si tratti di cellule cerebrali che raggiungono il naso, il che è del tutto falso.
Alcuni affermano che si tratti di residui di liquido cefalorachidiano. Si pensa anche che il muco verde sia indice di grave infezione e che la sua assenza indica una maggiore pulizia del naso. Tutto ciò è privo di fondamento.
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Una delle caratteristiche più interessanti di questa sostanza è che cambia colore. In genere questo succede a causa delle sostanze con cui entra a contatto. Ecco perché possiamo osservare diverse colorazioni.
Ovvero, la colorazione più comune nonché quella considerata normale. Eppure, un eccessivo gocciolamento, potrebbe indicare un raffreddore o una rinite allergica. Dunque, l’assenza di colore non è sempre sintomo di un problema di salute.
Il muco giallo o verde indica che è in corso un’infezione, senza che sia necessariamente grave. Questa colorazione è dovuta al fatto che il sistema immunitario aumenta la produzione delle cellule di difesa, noti come neutrofili.
Queste cellule secretano degli enzimi utili a sconfiggere l’agente infettivo. Uno di questi enzimi, il perossidasi, è ciò a cui si deve la colorazione di questo muco. Solitamente il muco cambia colore progressivamente: passa da essere trasparente a una colorazione gialla, quindi verde.
Questo colore indica la presenza di sangue nel muco. In effetti, potrebbero essersi rotti alcuni piccoli vasi sanguigni che si trovano nella membrana del naso o potrebbe avere avuto luogo una piccola lesione dovuta all’atto di starnutire o di soffiarsi il naso molto spesso. Questa tonalità non deve allarmare immediatamente.
Non capita spesso di vedere il muco di questo colore. Di solito assume questa colorazione perché la persona ha inalato fumo o cenere. Può anche indicare che si vive in un ambiente particolarmente inquinato.
Può provocare una reazione di disgusto, ma in realtà è indice di buona salute del naso. Si consiglia, tuttavia, di insegnare ai bambini a non mangiarlo. Non è tossico, ovviamente, ma si tratta pur sempre di uno scarto dell’organismo.
È importante, inoltre, non mettere le dita nel naso per evitare di lacerarne i tessuti. L’ideale è soffiare delicatamente il naso e pulirlo tramite soluzione salina.