L’intubazione a sequenza rapida si riferisce a un tipo di intubazione orotracheale che di solito viene effettuata negli interventi di emergenza. Tuttavia, per avere successo, è necessario seguire una serie di passaggi specifici fondamentali per salvaguardare la vita e l’incolumità del paziente.
Si tratta di una pratica ben nota dai professionisti del pronto soccorso. Tanto che “per lo specialista in medicina d’urgenza, la gestione delle vie aeree nelle unità di assistenza pre-ospedaliera e nei servizi di emergenza è una parte fondamentale delle sue competenze di base”. Non è raro, pertanto, ricorrere all’intubazione a sequenza rapida in caso di incidenti da codice rosso.
I medici sono consapevoli dei rischi di quest’operazione, ma spesso l’intubazione è essenziale per salvare la vita al paziente. Tra le altre cose, è una misura eccezionale messa in atto per ridurre il rischio di aspirazione polmonare che può essere letale.
Quando è necessaria l’intubazione a sequenza rapida?
L’intubazione a sequenza rapida si verifica quando un paziente arriva al pronto soccorso con un rischio imminente di insufficienza respiratoria (o ventilatoria). Prima di tutto, però, bisogna realizzare un’adeguata valutazione del caso, in modo che questa procedura possa essere eseguita con assoluta precisione.
Le conseguenze di un’adeguata intubazione a sequenza rapida possono variare dall’ipossiemia a possibili lesioni alle vie aeree del paziente. In particolar modo quando viene inserito il tubo orotracheale. Occorrerà pertanto mantenere la calma e tenere bene a mente quali passaggi devono essere seguiti per evitare di arrecare danni alla vittima.
L’emergenza di determinate situazioni, comunque, non sempre aiuta a prendere questa decisione. Nella maggior parte dei casi, l’intubazione a sequenza rapida viene utilizzata come ultima risorsa, ma diventa la prima opzione nel momento in cui appare evidente che il paziente non è in grado di mantenere aperte le vie respiratorie in modo sicuro e autonomo. Forti traumi, lesioni a tessuti e ossa possono rendere inevitabile questo tipo di intervento.
Tuttavia, possono essere presi in considerazione una serie di sintomi che potranno indicare chiaramente la necessità di un’intubazione a sequenza rapida. Vediamone cinque fondamentali:
- Ematoma soffocante a livello del collo.
- Trauma toracico con ipotensione
- Vaste bruciature
- Ostruzione delle vie aeree
- Arresto cardiaco
Se inoltre il paziente si agita molto perché non è in grado di respirare normalmente, sarà necessaria l’applicazione di un sedativo ad azione immediata. Nei casi appena descritti, dunque, l’intubazione a sequenza rapida dovrebbe essere praticata il prima possibile.
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Come eseguire correttamente l’intubazione rapida
Per applicare un’intubazione a sequenza rapida efficace, è necessario seguire una serie di passaggi che richiedono movimenti agili, rapidi ed estremamente precisi. In questo modo, verranno evitate le principali conseguenze negative di un intervento d’emergenza di questo tipo, come quelle citate all’inizio.
Azioni precedenti all’intubazione
- Occorre sollevare la testa del paziente posizionando un cuscino al di sotto.
- Si alza la mascella spingendola in alto e in avanti.
- Verrà rimosso qualsiasi corpo estraneo eventualmente presente nella cavità orofaringea.
- Tutte le secrezioni (sangue, saliva, vomito) verranno aspirate con un’apposita sonda.
Manovre per l’intubazione a sequenza rapida
- Il medico impugnerà il laringoscopio con una mano e lo inserirà sfruttando l’angolo di apertura della bocca, spostando la lingua e portando questo strumento prima in avanti e, poi, in alto.
- Posizionerà la punta del laringoscopio nell’epiglottide.
- Per ridurre il rischio di aspirazione o rigurgito, un assistente dovrà esercitare una particolare pressione sulla cartilagine cricoidea, la cosiddetta manovra di Sellick, che dovrà essere mantenuta durante la durata dell’intubazione.
- Se la glottide o le corde vocali non sono ben visibili, un altro specialista deve eseguire una manipolazione della laringe (detta manovra BURP) per esporla. Ciò consentirà di introdurre correttamente il laringoscopio ed evitare di ferire le vie respiratorie.
- Quando il tubo è ormai inserito correttamente, il laringoscopio verrò rimosso senza spostare la cannula principale.
- Quest’ultima verrà fissata in modo sicuro e collegata alla fonte di ossigeno.
Sebbene abbiamo citato le manovre di Sellick e BURP, queste non dovrebbero mai essere eseguite nel caso in cui il paziente soffra di un trauma o presenti un corpo estraneo posizionato nella trachea. È indispensabile tenerne conto.
Farmaci per l’intubazione a sequenza rapida
In generale non sono necessari farmaci durante un’intubazione a sequenza rapida. Tuttavia, in alcuni casi risultano indispensabili per intubare il paziente.
Quando un paziente appare agitato, è necessario somministrare un farmaco sedativo per rilassare il sistema nervoso. In altri casi, quando soffre di forti dolori, oltre al sedativo dovrebbe essere somministrato un analgesico. Solamente in pochissime circostanze i medici del pronto soccorso arrivano a somministrare al paziente anche un rilassante muscolare. Questo è essenziale quando non si riesce a far passare il tubo attraverso la trachea a causa della tensione.
Come avete visto, l’intubazione è una procedura delicata che richiede conoscenze specifiche e che tutto il personale medico di emergenza dovrebbe essere in grado di realizzare con precauzione e precisione. Eseguire queste manovre in modo corretto causerà il minor danno possibile alle vie aeree del paziente.
Allo stesso modo, è importante che medici e infermieri conoscano le medicine che possono (e devono) essere somministrate in determinate situazioni. È giusto considerare l’intubazione a sequenza rapida una misura di primo soccorso delicata, a volte rischiosa, ma assolutamente essenziale.
Bibliografia
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