Iperemesi da cannabinoidi: cos'è e quali sono i suoi sintomi?

Sono numerosi i disturbi causati dall'uso cronico di cannabis. L'iperemesi da cannabinoidi è una sindrome scoperta recentemente che tende a essere sottodiagnosticata.
Iperemesi da cannabinoidi: cos'è e quali sono i suoi sintomi?
Leidy Mora Molina

Revisionato e approvato da l'infermiera Leidy Mora Molina.

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre, 2022

L’uso eccessivo di marijuana o cannabis provoca una serie di conseguenze sistemiche nel nostro corpo. Alcune ripercussioni sono poco conosciute, come l’iperemesi da cannabinoidi, una condizione fastidiosa.

L’iperemesi da cannabinoidi è una sindrome osservata nei consumatori cronici di marijuana. È caratterizzata da episodi ricorrenti di vomito, nausea e dolori addominali che regrediscono con i bagni caldi. Inoltre, tipicamente i sintomi scompaiono quando il consumo viene interrotto.

Fasi dell’iperemesi da cannabinoidi

Secondo gli studi si possono riconoscere 3 fasi principali, che presentano differenze molto marcate. Sono le fasi prodromica, di iperemesi e di recupero.

1. Fase prodromica

È la fase iniziale della sindrome: i sintomi sono lievi e non limitano le attività quotidiane. La fase prodromica è caratterizzata dalla presenza di nausee mattutine e dolori addominali.

Il paziente può persistere in questa fase per molti mesi o anni senza ricevere una diagnosi accurata. Il ritardo nella diagnosi spesso è dovuto al fatto che il soggetto non ammette di fare uso di marijuana e i sintomi vengono associati ad altre patologie.

D’altra parte, una delle applicazioni mediche più note della marijuana è la riduzione della nausea e del vomito, nonché il sollievo dal dolore cronico. Questo fatto induce l’utilizzatore ad aumentare l’uso di cannabis per migliorare i sintomi, il che accelera il progresso del disturbo.

2. Fase di iperemesi

Questa fase è caratterizzata dalla presenza di evidenti sintomi clinici. Il vomito e il dolore addominale peggiorano improvvisamente, fino a causare invalidità. I sintomi sono ciclici e durano tra le 24 e le 48 ore.

La sindrome migliora dopo aver fatto bagni con acqua calda. Questo spiega il forte bisogno di fare docce continue.

Bagno di acqua calda per l'iperemesi da cannabinoidi.
Le docce calde migliorano i sintomi, quindi i pazienti vi ricorrono spesso.

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3. Fase di recupero

La caratteristica principale di questa fase è la scomparsa dei sintomi. Diminuisce notevolmente la necessità delle docce calde. Il vomito e il disagio addominale scompaiono completamente.

La durata di questa fase è molto variabile, da mesi ad anni. Tuttavia, va notato che sono possibili ricadute se si fa nuovamente uso di cannabis.

Sintomi di iperemesi da cannabinoidi

I principali sintomi dell’iperemesi da cannabinoidi sono vomito e disturbi addominali. L’intensità dei segni dipende dallo stadio della malattia.

Altri sintomi collegati sono:

  • Nausea costante e intensa.
  • Perdita di appetito.
  • Perdita di peso involontaria.
  • Aumento della frequenza cardiaca.

La maggior parte di questi sintomi ha la stessa durata della fase di iperemesi, cioè 1 – 2 giorni. Tuttavia, la durata potrebbe essere più lunga a fronte di un uso costante di marijuana.

Possibili complicazioni

La principale complicanza della sindrome da iperemesi da cannabinoidi è la disidratazione. Il vomito costante genera una notevole perdita di liquidi ed elettroliti, con diverse conseguenze a livello sistemico.

La perdita di acqua ed elettroliti fa sì che il corpo perda il proprio equilibrio naturale. Sono possibili complicazioni come:

  • Contrazioni muscolari involontarie.
  • Convulsioni.
  • Debolezza generale.
  • Shock.
  • Aritmie gravi.
  • Insufficienza renale.

Cause di iperemesi da cannabinoidi

La causa esatta dell’iperemesi da cannabinoidi deve ancora essere stabilita. È importante notare che si tratta di una sindrome scoperta nel 2004, quindi sono necessarie ulteriori ricerche.

Studi diversi hanno individuato alcuni fattori che potrebbero spiegare l’insorgere di questa sindrome. Tutte le teorie considerano l’interazione del tetraidrocannabinolo (THC) e di altri principi attivi con i recettori nel sistema gastrointestinale.

Secondo una delle teorie più accreditate, il THC va a interagire con il recettore CB1. L’interazione costante genera cambiamenti nel tratto digestivo e provoca la comparsa della sindrome. Tuttavia, la genetica svolge probabilmente un ruolo fondamentale, poiché non tutti i consumatori sviluppano la malattia.

Diagnosi

La diagnosi di iperemesi da cannabinoidi è una vera sfida per gli specialisti. Il paziente tende a nascondere l’utilizzo ricorrente di marijuana, fatto che rende impossibile un approccio accurato e tempestivo.

I test di laboratorio non sono utili per identificare la sindrome, quindi i medici spesso si affidano alla clinica e alla storia di utilizzo. Attualmente si fa ricorso ad una serie di criteri che facilitano la diagnosi, tra cui spiccano i seguenti:

  • Uso frequente di marijuana per più di 1 anno.
  • Nausea e vomito ciclici dopo il consumo.
  • Bagni caldi compulsivi che alleviano il vomito.
  • Scomparsa dei sintomi quando non si usa la cannabis.

Le persone sotto i 50 anni sono la fascia più colpita da questa condizione, quindi anche l’età deve essere presa in considerazione. L’iperemesi da cannabinoidi può essere confusa con la sindrome del vomito ciclico e altri disturbi simili. In questo modo, la storia dell’uso di marijuana consente di fare una diagnosi differenziale.

Cannabis.
Il consumo di cannabis è il dato indicativo che può guidare la diagnosi in caso di dubbio.

Trattamento e prevenzione dell’iperemesi da cannabinoidi

Il trattamento dell’iperemesi da cannabinoidi durante la fase di vomito consiste nell’alleviare i sintomi ed evitare la disidratazione. Occorre bere molti liquidi per evitare complicazioni. Inoltre, l’uso di antiemetici può diminuire l’intensità.

Il ricovero sarà necessario nei casi più gravi o quando ci sono più complicazioni. Tuttavia, il trattamento definitivo è smettere di usare marijuana. I sintomi scompaiono entro 1 o 2 giorni dall’interruzione dell’uso.

Il vero problema è che la marijuana crea dipendenza, quindi può essere molto difficile rinunciarvi. Sarà quindi facile che il paziente ricominci a consumare cannabis; i sintomi ricompaiono immediatamente.

La prevenzione dell’iperemesi da cannabinoidi è simile al trattamento definitivo. Il paziente deve smettere di usare marijuana per evitare ricadute. I sintomi possono ripresentarsi subito a contatto con la sostanza.

Una malattia recente e sottodiagnosticata

L’iperemesi da cannabinoidi è una patologia caratteristica di molti consumatori cronici di marijuana. I principi attivi di questa pianta alterano il funzionamento dell’apparato digerente, provocando vomito e forti dolori addominali.

Purtroppo è una sindrome poco conosciuta e con sintomi molto generali, quindi può essere confusa con altre condizioni. Questo è il motivo per cui è sottodiagnosticata nella maggior parte dei casi. In presenza di sintomi caratteristici, sarà ideale andare dal medico, senza nascondere informazioni o dati importanti.


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