Ipergenitorialità: cos'è e quali conseguenze?

L'ipergenitorialità si ripercuote negativamente sull'autostima dei bambini una volta entrati nel mondo "reale". Continuate a leggere per sapere come non diventare un "ipergenitore".
Ipergenitorialità: cos'è e quali conseguenze?

Scritto Ana Luzardo

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Chi è genitore sa alla perfezione cosa significa vivere per un altro essere il cui benessere è prioritario e per il quale si farebbe qualsiasi cosa. È naturale. Il problema si presenta quando si trasforma in una condotta malsana che oggi gli psicologici definiscono ipergenitorialità.

L’ipergenitorialità si basa sull’idea di rende bambini persone perfette e intoccabili. Umani che non sono quasi umani, ma entità prive di qualsiasi difetto. Ne parliamo in dettaglio nelle righe che seguono.

Cos’è l’ipergenitorialità?

L’ipergenitorialità è un modello educativo basato su un eccessivo controllo dei genitori sui figli. Stargli “troppo addosso” provoca aspettative eccessive nei confronti di un figlio che deve dare sempre il meglio in qualsiasi attività.

È così che i bambini diventano entità fuori dal comune, con l’unico obiettivo di eccellere in qualsiasi attività extrascolastica. Dalla lezione di pianoforte agli sport, il bambino deve portare a casa risultati eccellenti e adeguarsi ai ritmi dettati dagli adulti per soddisfare gli standard richiesti dai genitori.

I genitori controllano la vita dei bambini nella speranza che diventino come loro desiderano e si aspettano. I bambini e le loro attività diventano il centro assoluto del mondo genitoriale. Con la loro presenza li proteggono all’estremo, risolvendo tutti i loro ostacoli.

Ed ecco che si trasformano in “genitori elicottero“, così chiamati perché orbitano attorno ai loro figli e alla loro vita. E poi vi sono i “genitori spazzaneve”, che spianano la strada per i loro bambini nel tentativo che nulla vada loro storto. Si tratta di due modelli di protezione eccessiva attuata dagli ipergenitori.

Genitori troppo esigenti verso il figlio.
L’ipergenitorialità è una forma di iper protezione mista al desiderio che il figlio sia il migliore in tutto.

Conseguenze dell’ipergenitorialità

Questo tipo di genitorialità si ripercuote sullo sviluppo del bambino. La conseguenza più evidente è la convinzione che nulla conti più dei traguardi raggiunti. Oltre a ciò, esistono altri aspetti importanti da valutare. Eccone alcuni.

1. Repressione dello sviluppo

Anni di psicologia infantile hanno fatto emergere l’importanza che i bambini affrontino i conflitti sin nelle prime fasi della vita. È necessario per renderli coscienti del mondo che li circonda.

Con dei genitori iperprotettivi, tuttavia, il bambino è al salvo da qualsiasi conflitto. Mamma e papà risolvono i suoi problemi privandolo di qualsiasi autonomia. Questi bambini crescono senza sapere cosa vuol dire sforzarsi o anche solo giocare.

2. Paure e insicurezze

Quando arriva il momento di affrontare il mondo, questi bambini si sentono impauriti e insicuri perché non hanno mai sperimentato la vita come tale. Il risultato? Adolescenti insicuri.

Si tratta di un fenomeno controproducente. Una delle paure dei genitori iperprotettivi è, giustamente, che i figli siano infelici e senza amici. Vien da sé che siamo di fronte a un paradosso genitoriale.

3. Scarsa tolleranza alla frustrazione

La frustrazione è la sensazione che nasce dall’impossibilità di soddisfare una necessità o un desiderio. Una caratteristica dell’ipergenitorialità è quella di impedire ai figli di provare frustrazione, paura o preoccupazioni.

Gli ipergenitori non direbbero mai di “no” a qualsiasi desiderio o richiesta dei figli. Cercano sempre di compiacerli come tecnica per controllarli.

Un bambino che non ha mai provato frustrazione cresce e diventa un adolescente o adulto incapace di tollerare un “no” come risposta, né a lavoro né a scuola. Si esaspera di fronte alla possibilità di non ottenere ciò che vuole, visto che da bambino l’ha sempre ottenuto.

Le persone con una bassa tolleranza alla frustrazione reagiscono con ira, aggressività o introversione di fronte ai fallimenti. Vivere la frustrazione è importante per uno sviluppo emotivo sano.

Bambino capriccioso seduto a terra.
La frustrazione covata dai bambini cresciuti con genitori iperprotettivi genera problemi di autostima.

4. Famiglie stressate

La tendenza a caricare i figli di attività ai quali vanno accompagnati oppure assicurare loro tutto quello che desiderano, genera uno stress sempre maggiore all’interno della famiglia.

Come si può evitare l’ipergenitorialità?

Per evitare di tramutarvi in ipergenitori, il primo passo fondamentale è notare l’errore e abbandonare questo stile educativo. Ponetevi subito rimedio restituendo l’autonomia ai vostri figli a seconda della loro età, lasciandoli liberi di scegliere quali vestiti indossare, di mettere a posto i propri giocattoli o lasciando che prendano alcune decisioni.

Buttate via il cronometro: l’infanzia dei vostri figli deve svolgersi in libertà. Lasciateli scegliere le attività che preferiscono e in cui si sentono capaci, così da sfruttare le loro reali potenzialità. Permettete ai bambini di commettere errori, non devono essere perfetti.

Smettete di risolvere i problemi per loro: a lungo andare non farete altro che ledere la loro autostima, spingendoli a credere di essere incapaci quando le cose non andranno bene.

I vostri bambini devono avere la possibilità di essere umani e imperfetti come tutti gli altri, perché la realtà è diversa da quella che avete mostrato loro finora. Il mondo vero non è rosa come gli ipergenitori lo dipingono.


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