L’ipoplasia dello smalto consiste nell’indebolimento del tessuto che ricopre i denti. L’alterazione dello smalto dentale, di fatto, causa diversi inconvenienti.
Lo smalto è il tessuto più superficiale ed esterno del dente ed è formato principalmente da minerali. Nello specifico, è composto da un insieme di cristalli di calcio denominati idrossiapatite, che rendono questo materiale il più duro e resistente di tutto il corpo. La sua funzione principale è quella di coprire e proteggere il dente.
Quando questa struttura risulta indebolita o carente, si incorre nell’ipoplasia dello smalto. Nelle prossime righe spiegheremo in cosa consiste questo disturbo, quali sono le cause, le possibili complicanze e i trattamenti previsti.
In cosa consiste l’ipoplasia dello smalto?
L’ipoplasia dello smalto è un’alterazione del tessuto dentale che non si è sviluppato in modo corretto. Si manifesta, di fatto, quando il dente è ancora in fase di formazione.
In tal senso, il dente mostra una carenza di smalto o una bassa qualità dei tessuti. In alcuni casi, le manifestazioni di questo disturbo sono poco evidenti e quasi impercettibili.
Altre volte, invece, compaiono macchie o punti bianchi, graffi, buchi, ammaccature, scanalature o un deterioramento della forma e della consistenza del dente. La superficie si presenta ruvida e i difetti appena elencati sono di colore marrone o giallo.
Nei casi più gravi si riscontra la totale assenza dello smalto e i denti risultano più piccoli e deformi. Come anticipato, il compito dello smalto è quello di ricoprire e proteggere i denti, dunque quando questo tessuto è insufficiente o danneggiato, gli strati più interni -e meno duri del dente, rimangono esposti.
Per tale ragione, l’ipoplasia dello smalto prende anche il nome di dente senza smalto. Le principali complicazioni di questo disturbo sono:
- Dolore.
- Sensibilità al freddo, al caldo e ai dolci.
- Maggior rischio di carie.
- Problematiche estetiche.
Ipoplasia dello smalto: cause e problematiche correlate
Determinare le cause dell’ipoplasia dello smalto è spesso difficile. Questo disturbo si presenta durante la fase di crescita e di sviluppo del dente, ma diventa visibile successivamente, quando è ormai del tutto formato.
All’origine del disturbo ci sono spesso malattie o situazioni che ne favoriscono la comparsa, e che si verificano durante la gestazione o nella prima infanzia. Nelle prossime righe elencheremo le principali.
Problemi durante la gravidanza
I denti iniziano a formarsi già nel grembo materno. In questa fase, i depositi di minerali di calcio iniziano a costituire quella che sarà la corona dei futuri denti.
Qualunque fattore in grado di influenzare la gravidanza può pregiudicare lo sviluppo dello smalto, arrestandone o rallentandone la formazione.
In tal senso, le patologie infettive, la febbre alta, l’assunzione di determinati farmaci, la tossicodipendenza o le carenze nutrizionali, possono causare l’ipoplasia dello smalto nel feto.
Disturbi nella prima infanzia
I denti continuano a formarsi anche nei primi anni di vita. Qualsiasi evento avverso che si verifichi in questo periodo può colpire le cellule in fase di sviluppo, causando ipoplasia dello smalto.
Tali eventi includono: parto prematuro, basso peso alla nascita, malnutrizione, carenza di vitamine, infezioni, malattie sistemiche, l’uso di alcuni farmaci e febbre molto alta.
Anche le lesioni traumatiche nella prima infanzia rientrano tra le cause più comuni di ipoplasia dello smalto. Generalmente, il forte impatto del colpo sul dente da latte, irradiandosi attraverso la radice, rovina il dente permanente che si trova al di sotto.
Ereditarietà
Alcuni fattori genetici possono influire sullo sviluppo dei denti. Spesso i difetti interessano solo una piccola regione del singolo dente. Ma in casi più gravi possono coinvolgere più elementi.
L’ipoplasia dello smalto di origine genetica è spesso la manifestazione di una sindrome complessa, che presenta altri tipi di sintomi nel resto del corpo.
Ulteriori cause acquisite
La perdita e l’usura dello smalto possono anche essere provocate dall’azione di fattori esterni sulla superficie del dente. Ciò riduce la qualità e lo spessore del tessuto, esponendo gli strati più morbidi e profondi.
E benché non si tratti di un difetto dello sviluppo, come la stessa ipoplasia, si manifestano le medesime alterazioni che caratterizzano il suddetto disturbo. Le situazioni situazioni più frequenti sono:
- Erosione dentale: l’esposizione continua della superficie dentale ad alimenti acidi quali aceto, bibite gasate e agrumi, deteriora lo smalto in modo irreversibile. Anche il reflusso gastrico può contribuire a causare il problema.
- Bruxismo: l’azione di digrignare i denti, nel tempo li consuma, lasciando esposti gli strati più interni.
- Traumi: i colpi alla bocca possono causare piccole lesioni, come fessure dello smalto.
- Pratiche igieniche traumatiche: lavarsi i denti con movimenti troppo veloci, con molta forza o con setole troppo dure, può logorare lo smalto.
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Trattamenti per l’ipoplasia dello smalto
Attualmente sono disponibili diverse alternative per il trattamento dell’ipoplasia dello smalto. La scelta dipenderà dal singolo caso, in funzione del grado di compromissione dei denti e delle esigenze del paziente.
In ogni caso, sarà necessario un esame preventivo e una valutazione del caso, effettuata dal dentista. Di seguito, i trattamenti principali:
Sbiancamento dentale
È il trattamento più indicato nei casi in cui l’ipoplasia dello smalto si manifesti con delle macchie bianche. Grazie allo sbiancamento, si ottiene un colore più uniforme su tutti i denti.
Di fatto, attraverso l’utilizzo di specifiche sostanze chimiche, applicate sulla superficie dentale, è possibile schiarirne il colore. Il trattamento si può eseguire nello studio dentistico, a casa seguendo le istruzioni del dentista o abbinando entrambi i metodi.
Microabrasione dentale e otturazioni in resina
Si rivela un trattamento utile quando l’ipoplasia dello smalto è caratterizzata da una forte colorazione. In sostanza, consiste nel levigare il dente danneggiato fino alla completa eliminazione della macchia.
Quindi, si dovrà riempire il sito trattato, con materiale composito in resina, dello stesso colore dell’elemento dentale. L’intervento può essere eseguito sia con un strumento, che con il solo acido cloridrico.
Sigillatura dentale
La sigillatura dentale consiste nell’applicare una resina fluida sui solchi, fori o punti causati dall’ipoplasia dello smalto. Il materiale viene poi indurito dall’azione di una luce speciale e levigato per ottenere una finitura migliore.
In genere, vi si ricorre in caso di imperfezioni lievi e superficiali. In questo modo è possibile proteggere il dente e ridurre la placca batterica e il rischio di carie nell’area.
Faccette e corone dentali
Si tratta di opzioni indicate per i casi più gravi; in cui l’area interessata è piuttosto ampia. Sia le faccette che le corone consentono di coprire macchie evidenti, superfici ruvide e denti deformi.
Le faccette vengono posizionate nella parte anteriore del dente, dopo la limatura, e in genere sono fabbricate in porcellana o in resina composita.
Le corone, invece, ricoprono l’intero dente, come una sorta di tappo. Anche in questo caso è necessario limare il dente per posizionarle, essendo sottoposti a un’usura maggiore rispetto alle faccette.
Possono essere di porcellana, metallo e porcellana o zirconio. Nella progettazione si tiene conto del colore, della forma e delle dimensioni; in funzione del singolo caso.
Impianto o ponte dentale
I casi per cui si debba fa ricorso a una protesi come soluzione all’ipoplasia dello smalto sono piuttosto rari ed estremi. Si tratta di situazioni in cui il deterioramento è tale da rendersi necessaria la rimozione del dente e la sostituzione con un elemento artificiale.
In funzione delle possibilità e delle condizioni del paziente, sarà possibile optare per un impianto o un ponte per rimediare alla perdita del dente.
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Ipoplasia dello smalto: alcune raccomandazioni
Nella maggior parte dei casi, non è possibile prevenire l’ipoplasia dello smalto. Motivo per cui, prendersi cura dei denti è essenziale, anche per evitare che altre patologie, come le carie, si sovrappongano al disturbo.
Lo smalto copre e protegge i tessuti più interni del dente e, una volta danneggiato non è più in grado di rigenerarsi. Di seguito, riportiamo alcune sane abitudini che vi permetteranno di prendervi cura di questo importantissimo materiale:
- Alimentazione: è bene ridurre il consumo di cibi acidi, duri o ricchi di zuccheri; di bibite gasate e zuccherate, aceto, sidro e agrumi.
- Igiene dentale: lavarsi i denti tre volte al giorno con un dentifricio al fluoro è fondamentale per prevenire la formazione della placca batterica. I movimenti dello spazzolino devono essere fluidi e dovranno raggiungere tutta la superficie del dente. È altresì consigliabile integrare tale pratica con l’uso del filo interdentale e del collutorio.
- Andare regolarmente dal dentista: una visita dal dentista ogni sei mesi consente di rilevare e trattare in tempo qualsiasi problema. Inoltre, la pulizia e la fluorizzazione eseguita in studio, aiuta a proteggere lo smalto.
- Utilizzare il fluoro: questo elemento dona allo smalto un’ulteriore protezione. Il dentista può anche prescrivere un dentifricio o degli sciacqui al fluoro per una migliore cura dei denti.
Queste cure di base non proteggono solo lo smalto, ma i denti in generale. Inoltre, in questo modo si possono evitare molti dei problemi del cavo orale e ottenere un sorriso migliore.
Conclusioni sull’ipoplasia dello smalto
Adesso sapete in cosa consiste l’ipoplasia dello smalto. Nel caso abbiate ancora dei dubbi o sospettiate di soffrirne, vi consigliamo di consultare quanto prima un dentista. Il professionista potrà aiutarvi a risolvere il problema.
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