La rifampicina è un medicinale antibiotico della famiglia delle rifampicine. Si tratta di un composto semi sintetico utilizzato come prima scelta nel trattamento della tubercolosi.
Non deve essere assunto in monoterapia, altrimenti favorirebbe lo sviluppo di resistenze da parte dei batteri. Per questa ragione, viene somministrato insieme ad altri farmaci, come vedremo in questo articolo.
Presenta anche altre indicazioni terapeutiche, come il trattamento dei pazienti portatori asintomatici del batterio Neisseria meningitidis, il trattamento profilattico delle infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B e il trattamento della lebbra.
Un po’ di storia della rifampicina
Questo antibiotico è stato reso disponibile sul mercato durante gli anni ’60. Inizialmente si è ottenuto un metabolita della rifampicina, la rifampicina B. A partire da questa molecola, si è cercato di realizzare una serie di modifiche strutturali allo scopo di aumentarne la potenza antibiotica, mentre diminuiva la sua eliminazione rapida attraverso le vie biliari. Infine, è stato possibile sintetizzare la rifampicina.
In seguito alla sua introduzione nel mercato, è stato ritenuto un trattamento di prima linea contro la tubercolosi. Tuttavia, gli agenti patogeni della malattia hanno sviluppato delle resistenze alla rifampicina. In seguito a ciò, è stato necessario somministrare altri farmaci in maniera combinata a quest’ultima, come l’isoniazide e l’etambutolo.
Ciononostante, la scoperta della rifampicina ha rappresentato senza alcun dubbio un grande progresso in campo medico. Continuate a leggere questo articolo per scoprire qualcosa di più su questo farmaco.
Che cos’è la tubercolosi?
La tubercolosi è una malattia provocata dall’infezione di un batterio noto come Mycobacterium tubercolosis. Nella maggior parte dei casi, questo microrganismo colpisce i polmoni. Il contagio si trasmette attraverso l’aria, per esempio quando una persona starnutisce o tossisce. Affinché un’altra persona venga infettata, è sufficiente che respiri le particelle espulse.
Tuttavia, si tratta di una malattia che è possibile prevenire e per la quale, per fortuna, al giorno d’oggi è disponibile una cura. A partire dal 2000 sono stati curati più di 49 milioni di pazienti grazie ai metodi di diagnosi e ai trattamenti di cui oggi disponiamo.
D’altra parte, i sintomi di questa malattia dipendono dalla regione nella quale si sono moltiplicati i batteri. Generalmente, come abbiamo detto, colpisce i polmoni, presentando i seguenti sintomi:
- Tosse intensa e duratura.
- Dolore al petto.
- Tosse accompagnata da sangue o catarro denso.
- Febbre e brividi.
- Dimagrimento.
- Inappetenza
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In che modo la rifampicina esercita il proprio effetto sull’organismo?
La rifampicina deve il proprio effetto antibiotico alla sua capacità di inibire la sintesi dell’RNA delle cellule batteriche. Inibisce l’azione dell’RNA polimerasi, un enzima che dipende dal DNA. Il farmaco non si unisce alle polimerasi delle cellule eucariote, come quelle degli esseri umani; di conseguenza, la sintesi dell’RNA umano non subisce conseguenze.
D’altra parte, si tratta di un medicinale batteriostatico o battericida, in base alla dose che viene somministrata. A dosaggi più bassi, la sua azione è batteriostatica: in altre parole, impedisce lo sviluppo delle cellule batteriche. A dosaggi più alti, invece, diventa battericida, il che significa che provoca la morte del batterio.
In quali dosi viene somministrata la rifampicina?
Le dosi variano in base al paziente che deve essere trattato. Per quanto riguarda le dosi raccomandate in pazienti adulti che non sono affetti da HIV, viene somministrata, per via sia orale o endovenosa, una dose massima di 600 mg al giorno. Se il paziente è affetto da HIV, la dose sarà di 10 mg/kg di peso, per via orale o endovenosa.
Per quanto riguarda i bambini, la dose per gli HIV negativi si riduce a 10-20 mg/kg al giorno, con la dose massima fissata a 600 mg al giorno, sempre in combinazione con un altro agente antitubercolare. Se il bambino presenta il virus dell’immunodeficienza umana, la dose sarà la stessa.
Viene somministrata una volta al giorno per due mesi, insieme a un altro antitubercolare. Dopo di che, si somministreranno isoniazide e rifampicina in dosi uguali, una volta al giorno o 2 o 3 volte alla settimana durante i successivi 4 mesi.
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Conclusione
La rifampicina è un antibiotico indicato nella prima linea del trattamento della tubercolosi, in combinazione con altri agenti. La combinazione si rende necessaria a causa delle resistenze sviluppate dai batteri.
Per qualunque dubbio, si può consultare il medico o il farmacista. Bisogna sempre seguire le indicazioni che dei professionisti. Un cattivo uso dei farmaci può provocare gravi problemi di salute.
Bibliografia
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