È molto diffusa l’idea secondo cui l’appendice non sia altro che un retaggio dell’evoluzione umana, ormai completamente inutile. La scienza, infatti, non ha ancora fatto chiarezza sulla funzione di questo piccolo organo. Tuttavia, diversi dati ci dimostrano che potrebbe non essere così inutile come si riteneva in passato.
Si tende a parlare dell’appendice solamente quando causa fastidi, in particolare quando si infiamma e si presenta in quadro di appendicite. In questi casi l’unica opzione è l’intervento chirurgico per rimuovere l’organo.
Si ritiene che l’8,6% degli uomini sia destinato a subire un’appendicectomia o rimozione dell’appendice. Nel caso delle donne, la cifra è lievemente inferiore: 6,7%. È opinione diffusa che a seguito dell’intervento non si noteranno differenze, eppure le cose non sono proprio così.
Che cos’è l’appendice?
L’appendice è una piccola e sottile estensione dell’intestino crasso, in un punto chiamato “cieco” che si trova vicino all’estremità dell’intestino tenue. È considerata un prolungamento del colon ascendente e presenta una lunghezza compresa tra gli 8 e i 12 centimetri.
Le è stato attribuito l’orribile nome di “appendice” perché il suo aspetto è quello di un lembo di pelle simile a un pendolo. Ha la forma di un verme ed è dotata di un ingresso, ma non di un’uscita. In seguito a ciò, tende ad accumulare particelle di cibo e a infiammarsi causando la ben nota appendicite.
Fin dall’antichità, questo organo ha rappresentato un vero e proprio mistero per i medici, i quali ritenevano che, vista la sua presenza, dovesse svolgere una qualche funzione, tuttavia non nota. Per questa stessa ragione, per molto tempo si è ritenuto che si trattasse semplicemente di un retaggio evolutivo destinato a scomparire dal corpo umano.
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Un cambio di prospettiva
Nonostante le opinioni dominanti, i ricercatori hanno scoperto che nei mammiferi l’appendice ha subito 26 evoluzioni. In altre parole, nel corso dei secoli è cambiata per adattarsi meglio all’organismo. Queste informazioni, tuttavia, non coincidevano con l’idea secondo cui si tratterebbe di un organo completamente inutile. Se non serve a niente, cosa giustifica tante modifiche?
Numerosi esperti hanno deciso di unire le proprie forze per scoprire a che cosa fosse dovuta questa apparente contraddizione. Ed è stato così che nel 2016 è stato avviato uno studio allo scopo di stabilire i fattori comuni condivisi dagli animali dotati di appendice. Sono stati quindi analizzati centinaia di mammiferi, compreso l’essere umano.
La prima conclusione a cui si è giunti è che l’appendice si è evoluta molto più spesso di quanto non sia andata perduta. In altre parole, sono molti di più gli animali nei quali questo lembo di pelle è sopravvissuto e si è adattato rispetto a quelli in cui è scomparso. Questa osservazione ha indotto gli scienziati a intraprendere un cammino sorprendente.
Le nuove scoperte sull’appendice
I ricercatori hanno scoperto anche che all’interno dell’appendice è presente un’alta concentrazione di tessuto linfatico, utile per proteggere l’organismo. Questa scoperta li ha indotti a formulare l’ipotesi secondo la quale l’appendice potrebbe svolgere una funzione immunitaria.
Il fisiologo Loren Martin, dell’Università dello stato dell’Oklahoma, ha segnalato che sulle pareti dell’appendice, in particolare nei bambini e nei giovani, sono presenti molte cellule linfatiche. A suo giudizio, questa caratteristica renderebbe l’organo una sorta di tonsilla dell’intestino, simile alle tonsille presenti nella gola.
Ciò significa che questo piccolo lembo di pelle potrebbe agire come una linea di difesa contro l’attacco da parte di diverse malattie. Le cellule linfatiche rappresentano una sorta di punto difensivo ed esercitano un controllo immunitario.
Uno studio sembra corroborare questa ipotesi, per lo meno in parte. Secondo i risultati di questa ricerca, le persone che hanno contratto un’infezione causata dal batterio Clostridium difficile avevano il doppio delle probabilità di andare incontro a un decorso grave se prive di appendice.
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L’appendice: ulteriori dati interessanti
Quella sopra esposta, però, non è l’unica conclusione a cui sono giunti gli scienziati. Oggi si sospetta che l’appendice costituisca anche un importante serbatoio e rifugio per la flora intestinale. Questa flora, nota con il nome di microbiota, è fondamentale per il sistema immunitario, il metabolismo e lo sviluppo di alcuni organi.
La flora intestinale può presentare delle alterazioni dovute a diverse circostanze, come una grave diarrea. I ricercatori suppongono che, quando ciò accade, l’appendice agisca come una sorta di dispositivo di emergenza.
Ciò significa che contribuisce a ripristinare i microrganismi andati perduti. I dati indicano che nelle persone che sono state sottoposte ad appendicectomia in circostanze simili la flora impiega più tempo per ristabilirsi. Dopo tutto, sembra che l’appendice non sia poi così inutile come pensavamo.
Bibliografia
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Gómez, I. S., Redondo, M. S., Sanchis, N. R., Canovas, A. V., & Laforga, A. M. S. (2018). Lo que el apéndice esconde. Seram.