L’erisipela è conosciuta come un’infezione della pelle generata principalmente dal batterio streptococco pyogenes e secondariamente dallo staphylococcus aureus. Negli ultimi cinque anni, questa condizione sta avendo un’incidenza con tendenza ad un aumento nelle località preferite da questi batteri.
È anche riconosciuta come un’infezione (tipo di cellulite) che appare superficialmente, ma si estende attraverso il derma, iniziando con una soluzione di continuità attraverso la pelle, presentandosi all’improvviso.
La sua tipica lesione iniziale è di solito una papula eritematosa che si evolve rapidamente aumentando di dimensioni e creando una placca eritematosa molto ben delimitata e molto dolorosa.
Le conseguenze progressive della lesione primaria lasciano cambiamenti nella pelle adiacente alle placche e sono associate alla “buccia d’arancia”. Inoltre, l’erisipela è spesso accompagnata da condizioni di linfangite e sintomi sistemici indefiniti della malattia.
Cause
In generale l’infezione che causa l’erisipela non ha tratti contagiosi da un essere umano a un altro. La sua fonte diretta di apparizione è l’origine batterica da parte dello streptococco pyogenes e lo staphylococcus aureus, tra cui in particolare quest’ultimo è il batterio più comune nelle lesioni cutanee.
Questi batteri colonizzano partendo da una qualche apertura nella pelle, cioè da una ferita aperta o un follicolo pilifero infiammato. Oppure attraverso un poro infetto o, addirittura, dalla ferita lasciata da un insetto quando la persona viene morsa.
Tuttavia, ci sono fattori predisponenti in ogni persona che fanno sì che questi batteri colonizzino la zona interessata molto più rapidamente a causa dell’inefficacia del sistema immunitario, a differenza di quanto avviene in altri tipi di persone. Alcuni di questi fattori predisponenti sono: la sindrome nefrosica, l’ostruzione venosa o linfatica e il diabete mellito di tipo 2.
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Sintomi
La sintomatologia si presenta fin dal momento iniziale. In questo modo, i segni locali di flogosi sono evidenti e di solito si trovano nelle estremità inferiori e nella regione malare del volto, che sono il suo obiettivo preferito.
Segni locali
- Calore
- Rossore
- Dolore intenso
- Limitazione funzionale
- Edema della zona interessata
Sintomi sistemici
- Febbre
- Debolezza
- Linfangite
- Brividi
- Sensazione di malessere generale
Complicanze
- Glomerulonefrite post-streptococcica
- Tromboflebite
- Batteriemia
- Shock settico
Diagnosi
L’inizio dell’erisipela è brusco, di solito con delimitazione e innalzamento della pelle in meno di 24 ore. In questo senso, la lesione è solitamente unilaterale e riguarda gli arti inferiori. Il medico proverà a rilevare la presenza di aumenti termici superiori a 38° C o, in caso contrario, di brividi.
Pertanto, la diagnosi viene fatta attraverso un esame fisico del paziente, un’intervista e, ovviamente, una revisione della storia clinica dello stesso.
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L’erisipela: trattamento
L’erisipela, essendo un’infezione che interessa le due parti della pelle, il derma e l’epidermide, non richiede soltanto un trattamento farmacologico. È una condizione in cui è necessario rispettare le misure di cura e di igiene in modo che la lesione evolva favorevolmente e il dolore possa progressivamente recedere finché la lesione non sia completamente guarita.
Cure complementari
- Igiene costante della pelle interessata.
- Riposo assoluto dell’area in cui è localizzata la lesione.
- Elevazione dell’area della lesione per ridurre l’edema e contribuire ad alleviare il dolore.
- Termoterapia con panno imbevuto di solfato di magnesio per ridurre l’infiammazione.
- Rimozione di secrezioni delle ferite aperte con l’aiuto di medicazioni sterili idratate con soluzione fisiologica, tre volte al giorno.
Terapia farmacologica
Farmaci di prima scelta
- Oxacillina: 1 – 2 grammi IV ogni 4 ore a 6 ore per 10 giorni.
Dose pediatrica: 200 mg / kg / giorno ogni 6 ore.
- Cefalexina: 500 mg VO ogni 6 ore per 7 giorni.
Dose pediatrica: 25 mg / kg / giorno ogni 6 ore. - Penicillina cristallina: 4 milioni di UI IV ogni 4 ore per 7 giorni.
Farmaci di seconda scelta
- Ciprofloxacina: 200 mg di IV ogni 12 ore per 7 giorni.
La sua somministrazione non è raccomandata nei bambini sotto i 10 anni. - Ceftriaxone: 1 grammo IV OD per 10 giorni.
Dose pediatrica: 50 – 100 mg / kg / giorno. - Ampicillina / Sulbactam: 1,5 – 3 grammi IV ogni 6 ore per 7 giorni.
Dose pediatrica: 200 mg / kg / giorno ogni 6 ore.
Compresse: 750mg VO ogni 12 ore per 7 giorni.
Raccomandazione
I pazienti affetti da questo tipo di lesione devono passare al trattamento orale quando i sintomi sistemici regrediscono, specialmente quando non c’è febbre e c’è un netto miglioramento nella parte della cute in cui si localizza la lesione. Questo di solito richiede da 3 a 5 giorni, quindi il miglioramento non sarà immediato.
Va notato che la durata totale del trattamento o il numero di giorni che deve coprire è un massimo di 10 – 14 giorni, in base alla risposta data dall’organismo.
Riferimenti
Bibliografia
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