Lesione da sforzo ripetitivo: come prevenirla?

Oggigiorno sono aumentati di gran lunga i casi di lesione da sforzo ripetitivo, in special modo a causa dell'uso massivo di dispositivi tecnologici e della mancata prevenzione.

Sport e lesione da sforzo ripetitivo.

Una lesione da sforzo ripetitivo può interessare un osso, un muscolo, un tendine o un legamento sforzato in modo ripetuto senza rispettare un tempo di riposo.

La lesione da sforzo ripetitivo è nota anche con la sigla RSI (repetitive strain injury) e si è registrato un considerevole aumento dei casi negli ultimi 20 anni. Sebbene colpisca soprattutto gli adulti, stanno aumentando anche i casi in età pediatrica.

Tutto indica che ciò dipenda dai dispositivi tecnologici moderni. A ciò si aggiunge che lo stress psicologico e la monotonia aumentano la gravità dei sintomi. Scopriamo i diversi tipi di lesione da sforzo ripetitivo e i trattamenti esistenti.

Cause e fattori di rischio della lesione da sforzo ripetitivo

Ragazza con male alla gamba.
Le ginocchia possono lesionarsi facilmente durante l’allenamento.

La lesione da sforzo ripetitivo è causata dalla ripetizione di uno stesso movimento in modo continuato o intenso per periodi prolungati. Include anche il mantenimento a lungo termine di una postura errata.

Il rischio di incorrere in questa lesione aumenta se le condizioni fisiche della persona non sono ottimali o se non è abituata a fare sport. Anche sollevare di frequente oggetti pesanti può favorirne l’insorgenza.

Chi svolge attività meccaniche per lunghi periodi è a rischio di lesione da sforzo ripetitivo: musicisti, autisti, cuochi, addetti alle pulizie, igienisti mentali, chi scrive al computer o usa attrezzi vibranti in maniera sistematica.

Lesioni più comuni

Sono state descritte oltre 1700 tipi di lesioni da sforzo ripetitivo. Sono comuni tra gli operai industriali, impiegati o persone che usano di continuo dispositivi elettronici come computer o smartphone. Le lesioni da sforzo ripetitivo più comuni al giorno d’oggi sono le seguenti:

  • Sindrome del tunnel carpale. Comporta l’intorpidimento di mano e braccio ed è dovuta alla compressione di un nervo nel polso. Causa anche formicolio.
  • Borsite.  Si tratta dell’infiammazione della borsa piena di liquido che si trova in ginocchia, spalle, gomiti e anche.
  • Tendinite della cuffia dei rotatori. È l’infiammazione dei tendini che collegano le ossa e i muscoli delle spalle.
  • Gomito del tennista. Corrisponde all’infiammazione del tessuto che collega il gomito con il muscolo dell’avambraccio.
  • Sindrome di Raynaud. Provoca la contrazione dei vasi sanguigni delle estremità in risposta a situazioni di freddo o stress. Si deve anche all’uso di strumenti vibranti.
  • Sindrome da intersezione. Infiammazione dei muscoli dell’avambraccio causata dalla flessione ed estensione ripetuta del polso.
  • Tenosinovite stenosante (dito a scatto). Il dito si blocca in posizione flessa e, raddrizzandolo, causa uno scricchiolio. Risulta dall’impugnatura ripetuta di uno strumento da lavoro.
  • Altre. Altre lesioni da sforzo ripetitivo sono il crampo dello scrittore, diverse tipologie di tendinite e tendinosi, la sindrome del tunnel cubitale, la sindrome di De Quervain, la sindrome dello stretto toracico, ecc.

Quali sono i sintomi?

Esiste un’ampia gamma di sintomi in caso di lesione da sforzo ripetitivo. Il più frequente e comune è senz’altro il dolore che può essere lieve o severo e tende ad aumentare nel tempo. Si tratta di un dolore localizzato e acuto. Altri sintomi abituali sono i seguenti:

  • Infiammazione.
  • Sensazione penetrante o pulsante nell’area colpita.
  • Formicolio.
  • Rigidità o difficoltà a realizzare un movimento.
  • Perdita di forza o sensibilità nell’area colpita.
  • Debolezza nell’area.
  • Sensibilità al freddo o al caldo.

È facile che i sintomi si acuiscano gradualmente fino a diventare intensi e costanti. A questo punto, può diventare difficile anche svolgere le normali attività quotidiane.

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Come si diagnostica?

Sarà il medico a formulare la diagnosi dopo aver visitato il paziente. Lo specialista indagherà su eventuali attività ripetitive e potrebbe eseguire un esame per valutare il grado di motilità di una o più aree.

A volte si rendono necessari ulteriori esami diagnostici come un’ecografia o un’elettromiografia per determinare il grado del danno causato dalla lesione. In linea di massima, sono stati classificati due macrogruppi di lesioni da sforzo ripetitivo:

  • RSI 1. Corrisponde a una lesione muscolo-scheletrica.
  • RSI 2. I nervi sono danneggiati.

Trattamenti disponibili per la lesione da sforzo ripetitivo

Il trattamento di una lesione da sforzo ripetitivo dipende dall’estensione della stessa e dall’area colpita. Le misure più comunemente adottate sono le seguenti:

  • Riposo: si raccomanda di limitare o sospendere l’attività ripetitiva che ha causato la lesione.
  • Adattare l’attività fisica: nel caso di uno sportivo, è bene allenarsi diversamente.
  • Caldo o freddo per calmare l’infiammazione e il dolore. A volte si applicano in combinazione.
  • Farmaci: possono essere somministrati analgesici antinfiammatori e rilassanti muscolari. A volte possono risultare efficaci gli antidepressivi o le pillole per dormire quando il paziente ha difficoltà a prendere sonno.
  • Stecche o bendaggi: i supporti elastici e le stecche sostengono l’area e talvolta calmano l’infiammazione.
  • Fisioterapia: comprende esercizi, uso di apparecchiature e rieducazione per riprendere le faccende di tutti i giorni ed evitare che la lesione peggiori.
  • Steroidi: iniezioni somministrate solo in casi specifici che possono avere diversi effetti collaterali.
  • Chirurgia: può risolvere il problema nei casi più gravi.

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Quando è necessario il controllo del medico?

È molto più facile gestire una lesione da sforzo ripetitivo nelle prime fasi. Se si lascia passare troppo tempo, si corre il rischio di arrivare a una situazione irreversibile.

Considerando che il dolore è uno dei primi sintomi, si consiglia di consultare subito il medico. Le conseguenze possono essere limitate grazie a un intervento tempestivo.

Prevenire la lesione da sforzo ripetitivo

Sessione di stretching in palestra.
Lo stretching è fondamentale per prevenire qualsiasi lesione.

La prevenzione è il modo migliore per prevenire una lesione da sforzo ripetitivo. Chi realizza un’attività fisica che richiede la ripetizione continua di un determinato movimento deve adottare le precauzioni del caso per prevenire ogni rischio.

Nel caso degli atleti, il miglior metodo preventivo consiste nel cambiare periodicamente allenamento. Ma anche riposare a sufficienza durante tutto l’anno e programmare attività di recupero. Per tutti gli altri, potrebbero tornare utili i seguenti consigli:

  • Evitare le posizioni scorrette. Orecchie e schiena devono rimanere in linea retta con il bacino, sia da seduti che in piedi.
  • Non mantenere la stessa posizione a lungo. In piedi o da seduti ricordate sempre di fare pause e cambiare posizione per prevenire problemi posturali.
  • Attenzione ai polsi. Polsi, braccia e dita devono essere allineati quando si scrive al computer.
  • Le dita. Non è conveniente schiacciare con forza i tasti della tastiera. Un’ottima abitudine è quella di alternare la scrittura con la digitazione vocale.
  • Presa. Non bisognerebbe afferrare con forza gli oggetti né mantenerli troppo a lungo in mano. Questo vale per il mouse, i cellulari o qualsiasi strumento.
  • Ergonomia. Se si lavora alla scrivania con un computer, si consiglia di munirsi di sedia la cui seduta ricopra tutta la schiena e la testa. Lo schermo deve essere all’altezza degli occhi e i piedi devono sempre toccare terra.
  • Fare stiramenti. Ogni due ore di attività ripetuta o di mantenimento della stessa posizione è bene stirare il corpo.
  • Seguire tutte le indicazioni di sicurezza in merito al proprio lavoro o altra attività.

Meglio prevenire che curare

La prognosi da lesione da sforzo ripetitivo dipende dalla gravità della stessa e dello stato di salute generale. È sempre meglio prevenire, motivo per cui si consiglia di rispettare tutte le misure sopra elencate.

In generale, bisogna evitare di svolgere qualsivoglia attività ripetitiva per un lasso di tempo superiore ai 30 minuti. Vi invitiamo a seguire rigorosamente questi consigli per ridurre le probabilità di lesione in futuro.

Bibliografia

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