Tutte le malattie del fegato vanno attenzionate, visto che colpiscono un organo vitale. Sappiamo che il fegato interviene nella digestione dei cibi, che immagazzina energia ed elimina le tossine. Molte di queste patologie possono persino condurre alla morte.
Le malattie del fegato sono causate da fattori di diversa natura. In alcuni casi sono dovute a virus, altre all’ingestione di sostanze tossiche e solo raramente a cause ereditarie.
I sintomi delle malattie del fegato variano molto a seconda del disturbo in questione. Tuttavia, in alcuni casi sono asintomatiche e possono essere diagnosticate solo mediante prove di laboratorio. Vediamo quali sono le principali malattie epatiche.
Le principali malattie del fegato
Steatoepatite non alcolica (NASH)
Per fegato grasso si intende un accumulo di lipidi in questo organo. Se poi si aggiunge anche l’infiammazione e la lesione delle cellule epatiche, allora si parla di steatoepatite non alcolica o NASH.
I soggetti più propensi a soffrire di questa patologia sono le persone obese che soffrono di diabete di tipo 2, ma anche chi soffre di sindrome metabolica. In generale, si tratta di una condizione asintomatica.
Cirrosi, una delle più gravi malattie del fegato
La cirrosi è una tra le più gravi malattie del fegato ed è caratterizzata dalla presenza di tessuto cicatriziale che sostituisce il tessuto sano. Il fegato, dunque, si cicatrizza e si danneggia in modo permanente, per cui non riesce a lavorare.
Non esiste un trattamento specifico per la cirrosi, ma esiste per le cause scatenanti. Le più comuni possono essere:
- Alcolismo
- Steatoepatite epatica non alcolica
- Epatite C cronica
- Epatite B cronica
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Epatite autoimmune
L’epatite autoimmune è una malattia cronica dovuta all’attacco del sistema immunitario nei confronti del fegato, fattore che provoca infiammazione e danneggia il suddetto organo. Se il paziente non viene sottoposto ad adeguato trattamento, la malattia può evolversi in cirrosi epatica.
L’epatite autoimmune è un’altra delle malattie del fegato che a volte risulta inizialmente asintomatica, ma che presenterà sintomi in un secondo momento. Viene individuata sulla base della storia clinica del paziente e delle analisi.
Epatite A, B e C
L’epatite A, B e C sono causate da virus. Nel caso dell’epatite A il virus provoca infiammazione che, a sua volta, altera l’attività epatica. Il contagio avviene attraverso le feci di una persona già infetta.
L’epatite B ha caratteristiche simili, ma in questo caso il contagio avviene per contatto con qualsiasi fluido corporeo di una persona infetta. Esistono una forma acuta e una cronica. Quest’ultima, senza terapia, può sfociare in cancro del fegato e provocare insufficienza epatica.
L’epatite C presenta un quadro simile a quello delle forme precedenti, ma il contagio avviene per contatto con il sangue di una persona infetta. I primi sintomi possono insorgere persino fino a 10 anni dopo il contagio. Come il tipo B, anche questo tipo di epatite si manifesta in forma acuta o cronica.
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Epatite D ed E
Il virus dell’epatite D è molto raro e colpisce solo chi precedentemente affetto da epatite B. Quando i virus dell’epatite B e D si incontrano, si parla di coinfezione. Se il paziente è affetto da epatite B cronica e viene poi contagiato dal virus dell’epatite D, si parla di sovrainfezione.
L‘epatite E è un’infezione la cui trasmissione avviene in seguito all’ingestione di acqua contaminata dalle feci di un paziente infetto.Può insorgere anche a causa del consumo di carne di maiale poco cotta o di animali selvatici. In genere guarisce spontaneamente dopo alcune settimane. Per cause ancora sconosciute, questa malattia ha un tasso di mortalità del 20% tra le donne in gravidanza.
Altre malattie del fegato
L’emocromatosi non è una malattia specifica del fegato, ma lo coinvolge in modo importante. Si tratta di un accumulo eccessivo di ferro nel corpo. Può provocare fibrosi epatica e nel 60% dei pazienti infetti evolve in cirrosi. In un 5% dei casi provoca la formazione di tumori maligni dell’organo in questione.
C’è poi la malattia di Wilson, un disturbo ereditario poco comune che impedisce all’organo di disfarsi del rame di cui non ha bisogno in modo naturale. Se il rame si accumula nel fegato, allora può dare origine alla cirrosi.
L’epatite B e C, così come la cirrosi, l’emocromatosi, il consumo eccessivo di alcol, l’obesità o il diabete sono fattori di rischio del tumore al fegato. Attualmente sono diversi i trattamenti a disposizione per combatterlo. Infine, è importante non sottovalutare i sintomi e sottoporsi a visita medica quanto prima per evitare complicazioni.
Bibliografia
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- Beltrán, M. D. L. L. M., Ruiz, L. H., Velázquez, A. L. L., & Cerda, A. P. (2005). Fitoterapia molecular como parte de la medicina alternativa complementaria en las enfermedades del hígado. Investigación en salud, 7(1), 64-70.