Maniera corretta di evacuare: esiste?

Anche se in alcune culture il tema dell’evacuazione è ancora un tabù, è importante per la nostra salute sapere qual è la maniera corretta di defecare.
Maniera corretta di evacuare: esiste?
José Gerardo Rosciano Paganelli

Revisionato e approvato da il dottore José Gerardo Rosciano Paganelli.

Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2023

Da sempre l’uomo, allo stesso modo che alcuni mammiferi, ha scelto in maniera naturale di mettersi accovacciato per riposare, lavorare e compiere funzioni corporee come defecare. Ma, ai giorni nostri in che modo il gabinetto risponde alle esigenze fisiologiche?

In questo articolo vi spiegheremo in che modo l’invenzione del gabinetto ha facilitato la defecazione. Inoltre, vi daremo alcuni consigli su come farlo nel modo giusto.

Il gabinetto: un oggetto di “lusso”

Da quando Sir John Harington ha inventato il gabinetto, nel 1591, il nostro modo di evacuare è cambiato. In principio era considerato un oggetto di “lusso” dal momento che non tutti ne avevano accesso, soltanto i nobili. Era anche accessibile agli invalidi, ma in casi eccezionali.

Gabinetto bagno moderno

Con lo sviluppo dell’idraulica, ha avuto inizio la produzione in serie del gabinetto, per dare alle persone comuni lo stesso “privilegio” riservato alla gente altolocata.

Ecco che l’uso del water ha modificato il modo di defecare accovacciati e, di conseguenza, si alterarono le nostre abitudini in tal senso.

Evidenza scientifica: la maniera corretta per evacuare è accovacciati

Il Dottor Henry L. Bockus, nel suo libro “Gastroenterology”, del 1964 (da cui ha poi avuto origine l’omonima rivista) ha concluso che per una defecazione ideale è necessario stare accovacciati con le cosce piegate verso l’addome. 

Allo stesso modo, nel 1966, il Dottor Alexander Kira ha spiegato nel suo libro “The Bathroom” che la natura umana prevede di compiere le proprie necessità accovacciati, per diminuire lo sforzo durante la defecazione.

Nel 2003, il Dottor Dov Sikirov ha pubblicato uno studio nel quale è stato misurato lo sforzo applicato in posizione seduta e quello impiegato in posizione accovacciata durante la defecazione. I risultati confermano una sensazione di liberazione dell’intestino più appagante per la posizione accovacciata. Nella posizione di defecazione seduta, invece, è necessario uno sforzo espulsivo eccessivo e più tempo rispetto alla posizione da accovacciati. 

Cosa succede mentre si evacua?

Il termine defecazione definisce il processo attraverso il quale si elimina il prodotto finale della digestione.  Durante questo percorso, il sistema nervoso enterico e il sistema parasimpatico permettono diverse azioni come il controllo dell’accumulo di materia fecale nel colon.

Intestino immagine

Inoltre, si produce un rilassamento dello sfintere interno e del muscolo puborettale. Questa azione permette l’allineamento con il retto per fare pressione intraddominale ed espellere i residui.

Accovacciati

È importante considerare che defecando accovacciati si mettono le gambe a 35° rispetto al corpo. In questo modo, i muscoli premono contro l’addome.

Secondo quanto spiegato in uno studio pubblicato da esperti dell’unità di Urologia in Giappone, questa azione genera una pressione sulle pareti del colon, e liberando e allineando il canale dell’ano facilita l’evacuazione. Di conseguenza si hanno evacuazioni più facili, rapide e complete.

Seduti

Restando seduti, avviene il contrario. In questa posizione le gambe sono ad angolo retto rispetto all’addome e premono al contrario rispetto alla posizione dei muscoli, dunque non si produce alcun allineamento tra retto e ano. 

evacuare restando seduti

Allo stesso modo, si perde la pressione che eserciterebbero le gambe verso il colon e l’addome. Ecco il risultato: è necessario spingere verso il basso per ottenere l’evacuazione.

Secondo l’Associazione Americana Chirurghi del Colon-Retto, questa posizione darebbe origine a diversi problemi e patologie; ad esempio, sembra essere responsabile di stitichezza, sindrome dell’intestino irritabile, ernie o emorroidi.

Posizione accovacciata durante l’evacuazione: benefici

  • Rende molto più rapida e facile l’eliminazione delle feci.
  • Previene l’infiltrazione di materiale tra il colon e l’intestino tenue, cosa che riduce la possibilità di contaminazioni dell’intestino tenue.
  • Evita tensioni in quest’area prevenendo ernie, diverticolite, tra gli altri mali.
  • Fa parte del trattamento non invasivo in caso di emorroidi.
  • In caso di gravidanza, questa posizione evita la pressione sull’utero.
  • Eliminando completamente i residui, previene la stasi fecale. Questa patologia è tra i fattori di maggior peso nei casi di appendicite e malattie infiammatorie intestinali.

È importante ricordare che la posizione a 90° durante la defecazione viene associata alla possibilità di soffrire di carcinoma del colon-retto (CRC). Tuttavia, uno studio condotto da Sahand Sohrabi dimostra che tale ipotesi non è ancora definitiva.

Qual è la maniera corretta di evacuare?

Nell’ambito del design dei mobili del bagno si registrano poche iniziative che favoriscano la posizione accovacciata, ovvero la maniera corretta di evacuare. Tuttavia, possiamo adattare i nostri water usando uno sgabello. Non importa che abbia un’altezza specifica, ma dovrà permetterci di assumere una posizione a 22,5°.

maniera corretta di evacuare con sgabello

D’altra parte, alcune persone preferiscono salire sul gabinetto per assumere questa posizione.

Anche se questa scelta può essere pericolosa dal momento che il water potrebbe rompersi oppure la persona potrebbe cadere. Decisamente, l’ultima opzione non è consigliabile.

Consigli per favorire la defecazione

Come avrete notato, gli studi si muovono a sostegno dell’importanza di adottare una buona posizione per evacuare.

Acquisire questa abitudine offrirà una serie di benefici alla salute; ad esempio, l’evacuazione sarà più facile e veloce, e sarà più facile anche prevenire l’infiltrazione di materia fecale tra il colon e l’intestino tenue. Cosa aspettate a provare?


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