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Il cancro del colon-retto è molto comune e, oltre ai fattori genetici e all'età, anche un elevato consumo di grassi può aumentare il rischio di svilupparlo. Scoprite maggiori dettagli in questo articolo.
Sapevate che una dieta ricca di grassi può aumentare il rischio di cancro del colon-retto? Tra i fattori che favoriscono l’insorgenza di questa neoplasia, l’alimentazione è l’unico che possiamo modificare. È dunque fondamentale imparare a prevenirlo a partire da piccoli accorgimenti nutrizionali.
Nel 2018 sono stati diagnosticati 3,9 milioni di casi di tumore in Europa, e uno dei più diffusi si è rivelato proprio quello al colon-retto. Continuate a leggere per sapere di più al riguardo.
Tra i fattori che contribuiscono allo sviluppo di questa malattia, la dieta è determinante. I grassi saturi sono il principale elemento di rischio; se pensavamo che l’aspetto peggiore dei grassi è che ci fanno ingrassare, sbagliavamo: bisogna stare attenti anche al rischio di tumori.
Numerosi studi epidemiologici hanno rilevato un collegamento diretto tra l’assunzione di grassi e lo sviluppo di alcune forme tumorali, in particolare al seno, al colon, al retto, alla prostata e alle ovaie. La reale incidenza viene determinata dalla qualità del grasso più che dal suo contributo calorico.
Sono state formulate diverse ipotesi per spiegare gli effetti dei grassi sul cancro al colon-retto. Una di queste suggerisce un aumento della concentrazione di carcinogeni nel colon, come gli acidi biliari secondari, da parte degli acidi grassi omega 6. Questi inducono la moltiplicazione cellulare e generano una risposta infiammatoria locale.
I grassi saturi risultano essere più nocivi poiché stimolano la formazione tumorale nelle fasi iniziali. È stato dimostrato che il consumo di diete ad alto contenuto di grassi saturi, soprattutto nei paesi occidentali, provoca lesioni al colon.
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Diversi studi dimostrano una minore incidenza di alcune forme tumorali nell’area mediterranea europea, soprattutto in confronto all’Europa del nord e agli Stati Uniti. Questo perché nei paesi mediterranei la principale fonte di grasso è l’olio d’oliva, in cui predomina l’acido oleico. In altri paesi, invece, è frequente l’uso di acidi grassi polinsaturi omega 6.
È stato dimostrato anche l’effetto positivo di un consumo abbondante di fibre alimentari nei confronti del cancro al colon-retto. Uno studio pubblicato in Spagna nel 2018 indica un 42% in meno di probabilità di sviluppare questa neoplasia tra i consumatori assidui di fibre, ottenute da verdure e cereali.
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Il cancro del colon-retto colpisce il tratto finale dell’apparato digerente, alterando il metabolismo degli alimenti. Ecco qui di seguito i sintomi più comuni :
L’Organizzazione Panamericana dalla Salute (OPS) indica che in quest’area dell’America Latina il cancro al colon-retto è al quarto posto fra le cause di morte per tumore. Ogni anno, 96.000 pazienti muoiono. L’ente afferma però che questo cancro può essere prevenuto attraverso la riduzione dei fattori di rischio e la prevenzione secondaria.
In aggiunta, si consiglia di effettuare controlli preventivi sulla popolazione a rischio, quindi a partire dai 50 anni, e continuare a intervalli regolari fino ai 75 anni. Gli screening dei tumori al colon comprendono l’esame del sangue occulto nelle feci, la sigmoidoscopia e la colonscopia.
Il modo migliore per prevenire questa patologia consiste nel seguire una dieta ricca di fibra dietetica e povera di grassi saturi provenienti dalle carni rosse e dai loro derivati. A questo si aggiungono l’esercizio fisico e il controllo del peso.
Ciò consente di prevenire e combattere anche l’obesità e il grasso addominale, due dei principali fattori di rischio. Il nutrizionista aiuterà a stabilire orari e dosi per il corretto consumo degli alimenti.