Meditazione orgasmica: tutto quello che c'è da sapere

La meditazione orgasmica, OM, promuove il benessere attraverso la piena consapevolezza e un'esperienza profonda dell'orgasmo. Ecco come si pratica e cosa dice chi l'ha provata.
Meditazione orgasmica: tutto quello che c'è da sapere
Isbelia Esther Farías López

Scritto e verificato la filosofa Isbelia Esther Farías López.

Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2022

Forse non tutti hanno avuto l’idea di portare nella propria vita pace, benessere e connessione spirituale attraverso la stimolazione del clitoride. Ma questa tecnica esiste ed è chiamata OM o Meditazione Orgasmica.

OneTaste è un movimento che vede nella OM una potente tecnica per guarire, essere più felici e più brillanti. Il principio è la fusione di sesso e coscienza.

L’interesse della OM non è tanto rivolto all’orgasmo in se stesso, ma alla disconnessione, alla stabilità emotiva e all’estasi che si può vivere a livello spirituale attraverso il massaggio genitale femminile.

La OM secondo l’organizzazione OneTast

“È una pratica di benessere unica che combina la mindfulness con il potere dell’esperienza profondamente umana e profondamente sentita dell’orgasmo”.

Secondo OneTaste, la meditazione orgasmica crea una profonda connessione tra il corpo e la sessualità. Alcune delle sue qualità sono il fatto di essere sicura, sistematica –perché viene eseguita sempre allo stesso modo-, il non perseguire nessuno scopo e l’essere intima. È un fatto che avviene solo tra due persone.

Il tempo richiesto per eseguire l’OM è di 15 minuti. In questo lasso di tempo l’uomo chiamato stroker, massaggia il clitoride della donna. In questo modo viene attivato il sistema limbico e il cervello produce ossitocina.

Non è necessario che lo stroker sia partner della donna. In effetti l’esperienza meditativa è separata dall’atto sessuale stesso.

Come si pratica l’OM?

Meditazione orgasmica.

Le sessioni di meditazione orgasmica hanno la stessa impostazione: 

  • La donna si toglie i vestiti, dalla cintura in giù. Lo stroker resta vestito.
  • Lo stroker crea il “nido”, ovvero lo spazio in cui avverrà la meditazione. Servirà allo scopo un materassino per yoga e tre cuscini.
  • Le luci restano accese.
  • Lo stroker ha a disposizione un cronometro, un asciugamano e un lubrificante.
  • La donna si adagia sul tappetino, sulla schiena e con le ginocchia piegate.
  • Lo stroker si siede alla sua destra e usa la mano sinistra per stimolarla.
  • Il cronometro deve essere impostato su tredici minuti, perché gli ultimi due serviranno per recuperare uno stato di calma.
  • Lo stroker avverte la donna che sta per toccarla mentre applica il lubrificante sul dito indice e pollice.
  • Il massaggio inizia nel quadrante superiore sinistro del clitoride con il dito indice e con un movimento dall’alto verso il basso.
  • Se la donna lo desidera, può istruire lo stroker, indicandogli come vuole essere stimolata.
  • Finiti i tredici minuti, lo stroker posa la mano destra sulla sinistra e copre i genitali femminili con una leggera pressione e mantenendo la posizione per due minuti.
  • Trascorso questo tempo, la donna recupera la calma ed entrambi disfano il nido.

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Meditazione orgasmica: una tecnica o una setta?

Considerati gli alti costi delle sedute, c’è chi ha iniziato a considerare l’organizzazione come una setta. Tuttavia questa pratica non manca di forti sostenitrici.

Per esempio, la scrittrice Rose Surnow ha affermato che la meditazione orgasmica l’ha trasportata in un luogo piacevole e tranquillo, e ha cambiato completamente il suo modo di vivere il sesso.

La giornalista Aurora Wells ha trovato questa esperienza “alquanto strana e clinica”. In generale, i commenti raccolti da testate riconosciute, parlano di

“Un patto stranamente clinico… non esiste il contatto visivo durante la meditazione orgasmica. L’idea, simile al sesso tantrico buddista, è quella di estendere il picco sensoriale prima di “raggiungere il culmine”.

Tuttavia questa tecnica è diversa da altre pratiche. Come afferma il guru Shree Ramananda:

“La meditazione, che aveva tradizionalmente un fine spirituale, negli anni è diventata una terapia per la salute, per la riduzione dell’ansia o per il raggiungimento della piena consapevolezza.

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La direttrice esecutiva dell’OM Institute, Anjuly Ayer ha affermato che la meditazione le dà uno strano effetto, “come se stessi fluttuando… o la mia mente si stesse separando dal corpo”, ma con la OM ogni punto del suo corpo le offre una sensazione.

Va ricordato che l’orgasmo non è l’obiettivo perseguito dalla meditazione orgasmica. In questo modo la pressione scompare, e diventa un’esperienza più piacevole per entrambi.


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