Di certo avrete sentito dire che non bisogna assumere alcol quando si è sotto trattamento farmacologico. Quando i farmaci in questione sono antibiotici, le precauzioni non sono mai troppe. Il motivo per cui mescolare alcol e antibiotici è dannoso per la propria salute è associato al metabolismo epatico, un meccanismo che ha luogo nel fegato. Per poterlo spiegare, è bene chiarire alcuni concetti.
Cos’è un antibiotico?
Un antibiotico è una sostanza chimica prodotta da un microrganismo o da un derivato sintetico che uccide o impedisce la proliferazione di determinate classi di microrganismi a esso sensibili. Si tratta di un farmaco impiegato nel trattamento di infezioni da batteri, ecco perché è anche conosciuto come antibatterico.
Gli antibiotici di solito aiutano le difese immunitarie affinché le risposte individuali siano sufficienti a controllare l’infezione. Un antibiotico è batteriostatico se impedisce la proliferazione dei batteri, e battericida se li distrugge, con qualche probabilità di produrre entrambi gli effetti, a seconda dei casi.
Cos’è l’alcol?
L’alcol è una droga che deprime il sistema nervoso centrale, inibendo gradualmente le funzioni cerebrali. Provoca inoltre la comparsa di sintomi di intossicazione che interferiscono con l’attività cerebrale, mancanza di coordinazione motoria e cambiamenti comportamentali.
Il consumo abituale e prolungato di questa sostanza causa l’infiammazione e la distruzione delle cellule epatiche (cellule del fegato). Questo dà come risultato l’insorgenza della cirrosi epatica.
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Che funzione svolge il fegato? La risposta risiede nel metabolismo epatico
Il fegato è uno degli organi più importante del nostro corpo e ciò si deve soprattutto alla grande quantità di importanti funzioni che svolge durante la giornata.
Tra le funzioni a cui partecipa possiamo menzionare il suo ruolo nel metabolismo, controlla le proteine nel sangue e distribuisce alcuni nutrienti, come il ferro; inoltre, regola il colesterolo e i trigliceridi e smaltisce le sostanze tossiche.
Una delle principali funzioni del fegato è quella di filtrare le sostanze tossiche presenti nel corpo. Visto che sia gli antibiotici che l’alcol sono tossici, è nel fegato che avviene il loro metabolismo. Quando si verifica un accumulo di queste sostanze, si parlerà di epatite tossica.
Per poter decidere se il metabolismo epatico si sta realizzando correttamente, possiamo ricorrere agli esami della funzione epatica. Questi esami sono analisi che hanno lo scopo di valutare l’attività del fegato.
Esami per la funzionalità epatica
Gli esami per la funzionalità epatica analizzano determinate proteine, enzimi e sostanze, tra cui:
- La bilirubina: si tratta di una sostanza di colore giallo che fa parte della bile. Questa sostanza si forma quando i globuli rossi si scompongono. Alcuni esami individuano la bilirubina nelle urine e nel sangue. Nel caso della bilirubina nel sangue, se in eccesso può causare itterizia.
- Le aminotransferasi: enzimi che riflettono l’integrità degli epatociti. Essi aumentano in caso di necrosi epatocellulare, ovvero quando si produce la morte delle cellule del fegato.
- La fosfatasi alcalina (Fa): il marcatore più sensibile della colestasi, anche se non è propria di una sola malattia.
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Epatite tossica e metabolismo epatico
Con epatite tossica si indica l’infiammazione del fegato. Le cause di tale infiammazione possono essere di diversa natura, tra le più comuni, vi sono le cause infettive. Tuttavia, ci sono anche altre cause come una reazione avversa al consumo di un farmaco o l’esposizione a sostanze tossiche naturali.
Oltre alle cause menzionate, un’epatite tossica può anche essere causata da un mix di antibiotici e alcol. Questo perché si tratta di sostante tossiche e se abbinate interagiscono tra loro. Quando questo succede, possiamo distinguere tra due meccanismi.
- Tossicità diretta o intrinseca: sia l’alcol che gli antibiotici sono tossici ed entrambi vengono metabolizzati nel fegato. Se il metabolismo epatico si sovraccarica, non potrà soddisfare la richiesta di lavoro e si presenterà un quadro di epatite.
- Tossicità idiosincrasica: determinati antibiotici interagiscono con l’alcol e si disattivano. Questo impedisce essi di esercitare il proprio effetto e di svolgere la funzione per la quale vengono somministrati: uccidere i batteri. Il grande problema, in questo caso, è che i batteri che avrebbero dovuto essere distrutti diventano resistenti all’antibiotico, e sarà molto più difficile trattare la patologia.
In relazione all’epatite tossica idiosincratica possiamo menzionare l’antibiotico amoxicillina-clavulanico. Attualmente questo farmaco è la causa più comune di epatite tossica idiosincrasica in Occidente. Mescolato all’alcol, diventa inattivo, in quanto il batterio diventa resistente. Di conseguenza, in futuro questo batterio non potrà essere eliminato a seguito di somministrazione di amoxicillina clauvulanico.
Rischio di resistenza
Oggigiorno la resistenza dei batteri agli antibiotici è in aumento ed è un grave problema per la salute pubblica nella popolazione globale. Per evitarlo, dobbiamo seguire adeguatamente le linee guida dei medicinali, senza automedicarci né assumere antibiotici per trattare malattie virali come l’influenza o la febbre; così come bisogna evitare il consumo di antibiotici associati ad altre sostanze (come l’alcol).
Bibliografia
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