Nevrosi depressiva: sintomi, cause e trattamento

La nevrosi depressiva provoca un significativo abbassamento del tono dell'umore, meno intenso, però, rispetto alla depressione clinica. Può comunque risultare invalidante.

Uomo affetto da nevrosi depressiva.

La nevrosi depressiva è caratterizzata dal peggioramento dello stato d’animo. In altre parole, non è sufficiente avere la sensazione, esagerata e irrazionale, che l’ambiente circostante sia ostile, come accade nel caso della nevrosi classica. In questo caso, la persona manifesta stati depressivi intensi e costanti.

Chi viene colpito da questa alterazione presenta comportamenti caratteristici della depressione. Il crollo del tono dell’umore è causato da una percezione estremamente negativa della realtà.

Nella maggior parte dei casi si manifestano sintomi di ordine somatico. In altre parole, l’intenso abbassamento del tono dell’umore comporta la comparsa di malessere fisico, come mal di testa, tensione muscolare, difficoltà a conciliare il sonno e altri problemi.

Quali sono le cause della nevrosi depressiva?

Secondo la psicoanalisi e le sue correnti, da cui deriva l’espressione “nevrosi depressiva”, questo disturbo è provocato da uno stato psicogeno, che si svilupperebbe in seguito a esperienze traumatiche legate all’ambiente circostante.

A provocare questo genere di nevrosi sono due grandi gruppi di traumi. In primo luogo, troviamo i fallimenti ricorrenti in determinati campi della vita, che causerebbero lo sviluppo di una disperazione appresa. Ciò significa che la persona impara che nonostante l’impegno non riuscirà mai a raggiungere il successo.

Il secondo gruppo è chiamato “eventi di privazione”. Questo spettro è formato da quelle esperienze che allontanano le persone dalle proprie fonti di sicurezza. Per esempio, chi è stato costretto ad abbandonare all’improvviso la propria famiglia.

Indipendentemente dai traumi che possono essersi verificati, il fattore scatenante di questo genere di nevrosi è la difficoltà a superare gli ostacoli. Possiamo quindi comprendere che nessuna persona ne sia del tutto esonerata: a fare la differenza è l’intensità della percezione negativa e le proprie capacità di superare la situazione.

Nevrosi depressiva: uomo depresso.
I traumi fanno parte della vita, ma la capacità di superarli è determinante per il nostro stato d’animo.

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Sintomi della nevrosi depressiva

I sintomi principali di questa psicopatologia variano dall’irritabilità all’abulia. In quest’ottica, una persona potrebbe manifestare euforia quando si arrabbia o mostrarsi indifferente in qualunque situazione. Vediamo ora un elenco della sintomatologia più frequente in caso di nevrosi depressiva:

  • Eccessivo pragmatismo: significa che le persone si adattano a seguire intensamente delle routine ripetitive, come se fossero dei rituali.
  • Abulia: è la mancanza di volontà a svolgere qualsivoglia attività oppure, semplicemente, a mettersi in movimento; di solito è accompagnata  da una sensazione di stanchezza fisica.
  • Comportamenti introversi: accade spesso che la persona desideri isolarsi dal mondo per evitare di sentirsi esposta ai pericoli dell’ambiente.
  • Pensieri dubitativi: la mancanza di volontà si manifesta anche nell’assunzione di decisioni; le persone si dimostrano incapaci di prendere decisioni salde in qualunque area della propria vita.
  • Sensi di colpa: la persone percepisce se stessa come l’unica responsabile degli eventi negativi che ha vissuto.

Un altro sintomo psichico di questa malattia è la scarsa tolleranza alla frustrazione. Di conseguenza, potrebbero verificarsi eccessi d’ira incontrollabili, in maniera improvvisa e irrazionale. Inoltre, esistono anche sintomi fisici di cui tenere conto:

  • Insonnia o altre alterazioni del sonno.
  • Eccesso di sudorazione alle mani e ad altre parti del corpo.
  • Cefalea tensiva. Si tratta di un intenso mal di testa provocato dalla eccessiva contrattura che colpisce alcuni gruppi muscolari del cranio.

Come si può trattare la nevrosi depressiva?

Questo disturbo è contraddistinto dai sintomi caratteristici della nevrosi e della depressione. È per questa motivo che il trattamento deve essere sviluppato in due direzioni. Nelle righe che seguono vedremo quali sono gli approcci più utilizzati dai professionisti della salute mentale.

1. Trattamento psichiatrico

Le terapie psichiatriche comprendono la somministrazione di alcuni farmaci per il controllo dell’umore delle persone. Gli psichiatrici prescrivono l’uso di antidepressivi che agiscono con efficacia su alcuni neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e noradrenalina).

Il trattamento farmacologico deve essere sottoposto a supervisione, in modo che il dosaggio del farmaco possa essere tenuto sotto controllo. Inoltre, in questi casi accade spesso che lo psichiatra lavori con lo psicologo, che ha il compito di prendersi cura dell’aspetto emotivo.

2. Terapia cognitivo-comportamentale

Questa forma di terapia psicologica è orientata alla ristrutturazione degli schemi di pensiero disfunzionali. In altre parole, cerca di sostituire gli schemi mentali disadattivi con altri che risultino, invece, funzionali. Il successo viene raggiunto mediante le sedute di terapia della parola.

3. Terapia breve centrata sulla soluzione

Questa corrente terapeutica cerca di raggiungere risultati efficaci in brevi periodi di tempo. Affronta le problematiche dei pazienti ricorrendo alle risorse più efficaci per ogni singolo caso specifico.

La terapia breve centrata sulla soluzione non pone l’enfasi sulle cause del conflitto. Risulta particolarmente efficace quando lo psicologo lavora in équipe con lo psichiatra. In questo modo è possibile affrontare l’aspetto relativo all’umore da un punto di vista emotivo.

Seduta di psicoterapia.
Nelle terapie che affrontano le nevrosi depressive ci sono diverse strade che è possibile intraprendere, a partire dalla psicologia per il miglioramento dei sintomi.

4. Terapia sistemica

I familiari delle persone affette da nevrosi depressiva non sono in grado di comprendere chiaramente che cosa sta accadendo al loro familiare. Per questa ragione, diventa indispensabile che anche loro entrino a fare parte del percorso terapeutico.

La terapia sistemica ha come finalità l’identificazione di conflitti presenti in una dinamica o sistema formato da più persone. Per esempio, nuclei familiari o relazioni di coppia.

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La nevrosi depressiva è curabile?

Come per la maggior parte dei disturbi psichiatrici, la nevrosi depressiva è trattabile a lungo termine. Si tratta di un aspetto che è importante chiarire, in modo da poter gestire adeguatamente le aspettative. La persona che riceve questa diagnosi può guarire e, dopo un certo tempo, avere una vita piena e soddisfacente.

È determinante in tal senso la disposizione dei familiari o di chi accudisce il paziente. Soprattutto perché chi è affetto da questo disturbo non è in grado di avere l’iniziativa necessaria per sottoporsi alle visite.

Bibliografia

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