L’oximetazolina oftalmica è un farmaco simpaticomimetico, ad azione diretta di tipo α-agonista. Produce una vasocostrizione dovuta all’azione diretta sui recettori α-2a dell’endotelio vascolare.
Si applica sotto forma topica nell’occhio per provocare una vasocostrizione locale dei vasi sanguigni della congiuntiva. È caratterizzata da un’azione a rapido rilascio che inizia dopo pochi minuti.
L’effetto ha una durata relativamente lunga: di sei ore o più. Inoltre, esiste una bassa percentuale di ricaduta della congestione.
Indicazioni per l’oximetazolina oftalmica
Questo farmaco è indicato per donare sollievo in caso di occhi irritati. Per questo viene anche utilizzato in presenza di irritazioni lievi, dovute a svariate cause, come allergia, affaticamento oculare o agenti urticanti, per esempio.
Per gli adulti e i bambini al di sopra dei 6 anni, la posologia è di una o due gocce ogni otto ore, da iniettare nel sacco congiuntivale. Per la corretta somministrazione, bisogna separare le palpebre e versare una goccia all’interno della palpebra inferiore, mentre si porta lo sguardo verso l’alto.
Si consiglia di non toccare con le dita il contagocce né di permettere che quest’ultimo venga a contatto con l’occhio. Bisogna tenere l’occhio aperto e cercare di non sbattere le palpebre per qualche secondo. Se tuttavia al termine dei tre giorni di trattamento i sintomi dovessero persistere, è bene sospendere l’applicazione delle gocce e rivolgersi al medico.
In quali casi è controindicata l’oximetazolina oftalmica?
L’oximetazolina oftalmica è controindicata in casi di ipersensibilità a questo principio attivo, a uno degli eccipienti della formulazione o ad altri simpaticomimetici.
Non è indicata nemmeno nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o nelle persone che presetano una predisposizione a soffrirne. Allo stesso modo, non è indicato nei pazienti ipertesi che non sono seguiti dal medico, con malattie cardiovascolari, iperglicemia e ipotiroidismo.
Quali precauzioni adottare quando si assume l’oxiematazolina oftalmica?
L’uso frequente o prolungato può dare luogo a un maggiore assorbimento del farmaco, con possibili effetti a livello generale. I pazienti che presentano una delle seguenti condizioni devono fare attenzione:
- Chi soffre di angina pectoris o segue un trattamento a base di digossina.
- Pazienti che assumono antidepressivi.
- Ipertesi trattati con metildopa.
- Pazienti che assumono fenotiazina.
- Malattie della prostata.
- Gravi infiammazioni dell’occhio.
- Minori di 18 anni.
I pazienti che abusano di oximetazolina oftalmica possono sviluppare una dipendenza dal farmaco perché intenti ad alleviare la loro congestione cronica. Oltretutto, se si portano le lenti a contatto, bisognerà rimuoverle prima di utilizzare questo agente e attendere tra i 15 e i 20 minuti.
In caso di gravidanza o allattamento, non sono ancora stati testati gli effetti dell’oximetazolina sul feto. Non sappiamo nemmeno se il farmaco passa al latte materno, dunque bisogna tenere in conto un possibile assorbimento sistemico.
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Effetti indesiderati
A seguito dell’applicazione di oximetazolina oftalmica si sono osservati effetti collaterali occasionali, come irritazione e dolore agli occhi. Tuttavia, le dosi eccessive o molto prolungate possono provocare assorbimento sistemico e dare luogo a un’eccessiva stimolazione del sistema nervoso centrale o a una depressione paradossica, collasso cardiovascolare, shock e persino il coma.
Può manifestarsi anche un’inibizione delle funzioni del sistema nervoso centrale, come sonnolenza, riduzione della temperatura corporea, ipotensione, apnea e perdita della coscienza.
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Interazioni con altri farmaci
Esistono interazioni farmacologiche in caso di assunzione di oximetazolina oftalmica in situazioni come:
- Persone che stanno assumendo o che hanno assunto nelle ultime due settimane antidepressivi triciclici, inibitori della MonoAmminoOssidasi o del metildopa.
- Pazienti che sono in fase di trattamento a base di fenotiaziona o di farmaci per trattare l’asma, come i broncodilatatori adrenergici.
- Parallela somministrazione di un altro collirio: in questi casi bisogna aspettare almeno 5 minuti tra la somministrazione dell’uno e dell’altro.
Infine, bisogna dire che il farmaco non va usato oltre i 28 giorni dall’apertura. D’altra parte, per conservarlo correttamente bisogna evitare l’esposizione alla luce e a temperature superiori ai 28 gradi.
Conclusioni sull’oximetazolina oftalmica
L’oximetazolina oftalmica viene utilizzata per calmare i sintomi degli occhi arrossati. Si consiglia di somministrarla per due o tre giorni, al termine dei quali, se non si nota già un miglioramento, bisognerà rivolgersi a uno specialista.
Bibliografia
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