Peristalsi: cos'è e come si verifica

La peristalsi intestinale è la funzione del corpo umano che serve a far muovere alcune sostanze negli organi tubulari. Nell'articolo di oggi vi spieghiamo come avviene.
Peristalsi: cos'è e come si verifica
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 05 novembre, 2022

Si chiama peristalsi la contrazione muscolare degli organi tubulari del corpo umano. Questi includono l’apparato digerente e urinario, dove sono presenti strutture a forma di tubo per il trasporto di sostanze.

Le contrazioni peristaltiche sono coordinate e ritmiche. Hanno una frequenza considerata normale e sono dovute alla contrazione della muscolatura liscia presente nelle pareti degli organi tubulari.

La muscolatura liscia ha la caratteristica di essere autonoma, ovvero la sua contrazione è involontaria. Non possiamo dare l’ordine cosciente di contrarsi, ma il suo funzionamento dipende esclusivamente dagli stimoli cerebrali, che sono al di fuori del controllo volontario.

Quando il cervello riceve l’informazione riguardo la presenza di un alimento nell’apparato digerente, invia l’ordine alla muscolatura liscia degli organi coinvolti, affinché realizzino un movimento determinato. La peristalsi favorisce il trasporto del bolo di cibo dalla bocca fino all’ano.

Lo stesso meccanismo si applica all’apparato urinario. Quando il cervello riceve dai reni l’informazione della produzione di urina, invia uno stimolo agli ureteri, affinché la trasportino dai reni alla vescica, grazie ai movimenti peristaltici.

Possiamo dunque riassumere i movimenti peristaltici in tre grandi azioni:

  • Spingono il cibo lungo l’apparato digerente.
  • Fanno circolare la bile nel sistema epatico, che è parte dell’apparato digerente.
  • Trasportano l’urina dai reni alla vescica.

Le fasi della peristalsi

Come funziona la peristalsi
La peristalsi permette di far avanzare il bolo alimentare nell’apparato digerente.

La peristalsi è un movimento ritmico e coordinato. Una volta che l’alimento entra in bocca, dove viene masticato e triturato, passa all’esofago. Lì, i movimenti peristaltici si incaricano di farlo avanzare verso lo stomaco. Questo stessi movimenti impediscono al bolo di tornare indietro.

Quando lo stomaco secerne gli acidi gastrici e realizza la digestione del bolo, segue il passaggio all’intestino tenue. In questa parte dell’apparato digerente, la peristalsi si occupa di trasportare le sostanze verso il duodeno, il digiuno e l’ileo. Qui saranno mescolate agli acidi biliari provenienti dalla cistifellea.

Nell’intestino tenue, il corretto assorbimento dei nutrienti dipende da una buona peristalsi intestinale, perché sono proprio i movimenti che permettono alle sostanze di entrare in contatto con le pareti intestinali.

Infine, l’alimento digerito subirà un processo di disidratazione nell’intestino crasso. Anche qui, il movimento muscolare coordinato ha un ruolo fondamentale per l’espulsione delle feci. Sia il retto che l’ano dipendono da questi movimenti per espletare la loro funzione.

Le cause più frequenti di peristalsi torpida

Per ragioni diverse che ora passeremo in rassegna, a volte può succedere che i movimenti peristaltici siano più lenti del solito. Questo può portare a una costipazione dell’apparato digerente. E questa costipazione può essere all’origine di alcuni problemi di salute. Fra le cause più comuni di una peristalsi torpida ci sono:

  • Età avanzata o molto giovane: sia gli anziani che i neonati hanno maggiori probabilità di soffrire di costipazione. Queste due fasce d’età, infatti, presentano alcune difficoltà relative alla muscolatura liscia.
  • Diabete: questa malattia altera la trasmissione neurologica in molte aree del corpo, incluso il sistema digerente.
  • Morbo di Parkinson: le persone che soffrono di questa patologia presentano maggiori probabilità di stipsi.
  • Malattie autoimmuni: si osserva una peristalsi intorpidita nei pazienti affetti da sclerosi o polimiositi.
  • Assunzione di determinati farmaci: alcuni farmaci hanno come effetto collaterale il rallentamento dell’attività peristaltica. È importante conoscere questa possibilità prima di assumerlo e consultare il medico per non spaventarsi se dovesse presentarsi questo sintomo.
Peristalsi in età pediatrica
I bambini in età pediatrica sono fra quelli che soffrono maggiormente di cambiamenti nell’attività peristaltica.

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Le cause di un aumento dell’attività peristaltica

Così come esistono casi di diminuzione dell’attività peristaltica, è anche possibile notarne un aumento, che ha come effetto finale la diarrea. Le cause più frequenti sono:

  • Infezioni batteriche: i batteri più frequenti che producono diarrea sono Escherichia coli, Salmonella e Shigella. Possono entrare nel corpo a causa di un’intossicazione alimentare o attraverso acqua contaminata.
  • Infezioni virali: in età pediatrica, è molto comune osservare un aumento della peristalsi a causa di un’infezione virale. In questi casi, è fondamentale il controllo medico per prevenire la disidratazione.
  • Medicine: così come esistono farmaci che rallentano la peristalsi, ne esistono altri che possono provocare diarrea.
  • Malattie croniche: alcune patologie croniche molto diffuse possono provocare un’alterazione della velocità della peristalsi. In genere, le disfunzioni della tiroide.
  • Origine psicosomatica: l’intestino è particolarmente sensibile alle situazioni stressanti. Sembra molto più logico ora che sappiamo che i suoi movimenti sono controllati dal sistema nervoso, che stimola la muscolatura liscia.
  • Chirurgia digestiva: le persone che hanno subito operazioni di chirurgia gastrica o intestinale, a prescindere dalle ragioni, possono notare alcune alterazioni nel rimo peristaltico, sia a causa della distruzione delle fibre nervose che per l’accorciamento dell’apparato digerente.

In conclusione

La peristalsi è una funzione naturale e vitale dell’organismo. Senza di essa non potremmo vivere normalmente. È la funzione che permette al cibo di muoversi lungo l’apparato digerente e all’urina di arrivare alla vescica.

Tuttavia, la sua normale funzionalità può subire delle alterazioni. Per questo motivo, è sempre meglio consultare il medico di fiducia ogni qualvolta che notiamo che il nostro ritmo di evacuazione si modifica. Questi saprà dire se si tratta di un cambiamento momentaneo o se è un sintomo che richiede un trattamento specifico.


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