
Introdurre dell’alimentazione complementare fa parte del processo nutritivo dei bambini. Un atto di amore, e per questo deve essere mirato…
La prevenzione è fondamentale per evitare la sepsi neonatale, un'infezione che può persino uccidere il bambino.
La sepsi o infezione neonatale è una grave condizione che colpisce i neonati e che può causare gravi conseguenze se non riceve il giusto trattamento in tempo. Vediamo insieme come prevenire la sepsi neonatale.
In questo articolo spieghiamo le cause e le misure atte a prevenire la sepsi neonatale, ma anche i sintomi, la diagnosi e il trattamento.
La sepsi neonatale è un’infezione del sangue che si verifica nei neonati o nei bambini di età inferiore ai 90 giorni. Può comparire durante la prima settimana di vita (comparsa precoce) o tra il settimo e il novantesimo giorno di vita (comparsa tardiva). In entrambi i casi, si verifica a causa di:
In generale questa patologia si verifica tra le 24 e le 48 ore dopo la nascita, poiché il bambino ha contratto la malattia prima della nascita o durante il parto. I fattori di rischio che aumentano le possibilità di sepsi sono:
Leggete anche: Quali medicine prendere durante la gravidanza
In questo caso l’infezione si verifica dopo il parto, perché il bambino è dovuto rimanere in ospedale per un lungo periodo o perché ha dovuto tenere a lungo un catetere.
Come sempre, “prevenire è meglio che curare”. Per questo motivo, qui di seguito elencheremo le migliori misure per prevenire la sepsi neonatale. Prendete nota:
Se la madre soffre di patologie quali corionamnionite (infezione del liquido amniotico e la placenta) o streptococco di gruppo B, ma anche se la sepsi si è verificata in un parto precedente, la madre dovrebbe seguire un trattamento antibatterico per prevenire l’infezione neonatale precoce.
Nel caso in cui la donna incinta soffra di una qualsiasi infezione, compreso il virus dell’herpes simplex, è necessario ricorrere a un trattamento. I medici cercheranno di impedire alla donna di contrarre l’infezione o di svilupparne un’altra.
La pulizia della casa dove starà il bambino è essenziale per impedire ai batteri di entrarvi in contatto. Ricordate che i bambini sono molto vulnerabili durante i loro primi mesi di vita.
Quando alla donna si rompono le acque, il parto deve essere immediato. Deve avvenire entro le 12 -24 ore successive per prevenire la sepsi neonatale.
Da non perdere: Differenza tra prima e seconda gravidanza: quali sono?
In generale, le misure preventive sono essenziali. Tuttavia, è importante conoscere i sintomi per prestare attenzione a qualsiasi possibile campanello d’allarme:
Se notate i sintomi di un’infezione una volta tornati a casa dall’ospedale, è meglio consultare il pediatra. Non è necessario allarmarsi, ma è meglio scartare tutte le possibilità di sepsi neonatale.
Il pediatra osserverà la presenza dei sintomi sopra descritti e ordinerà delle analisi di laboratorio, come quelle descritti di seguito:
Il trattamento per i bambini al di sotto di un mese con febbre o qualsiasi altro sintomo di infezione neonatale include l’immediata somministrazione di antibiotici per via endovenosa, anche prima di aver formulato una diagnosi esatta.
Se la madre ha sofferto di una delle infezioni menzionate, il bambino riceverà un trattamento anche in assenza di sintomi. Nel caso in cui l’infezione sia stata causata da HSV, il farmaco antivirale più utilizzato è l’aciclovir.
Quando i risultati degli esami sono normali, il bambino è autorizzato a tornare a casa, ma si consiglia di eseguire delle visite di controllo periodiche.
L’infezione neonatale è una malattia grave che può persino uccidere il bambino. Per questo motivo, i medici controllano le gravidanze a distanza ravvicinata, cercando di evitare la presenza di infezioni per garantire la sicurezza della madre e del bambino.