La sindrome del cuore infranto è una cardiopatia che presenta gli stessi sintomi dell’infarto. Il suo indice di mortalità è, però, molto basso e si verifica soprattutto nelle donne.
Lungi dall’essere qualcosa di poetico, come suggerirebbe il nome, la cardiomiopatia di Tako-tsubo, conosciuta anche come “sindrome del cuore infranto” o disfunzione transitoria apicale, è di solito l’effetto di un impatto emotivo di alta intensità o anche di una situazione di stress.
Le persone che lo soffrono sono completamente certe di avere un infarto. In effetti il personale medico applica di solito lo stesso protocollo, salvo poi rendersi conto di un aspetto curioso una volta portate a termine le analisi. Il cuore è deformato. Si tratta di una leggera contrazione del ventricolo sinistro che conferisce al cuore la forma di un cono.
Questa cardiopatia venne descritta per la prima volta in Giappone nel 1990 e, osservando la forma del cuore, ai medici vennero in mente quei vasi che i pescatori giapponesi usano per prendere i polpi. Da qui il nome di cardiomiopatia di Tako-tsubo.
Siamo, dunque, di fronte ad una cardiopatia che si verifica in molte più persone di quanto potremmo pensare. È necessario conoscerne i sintomi e, a sua volta, imparare a prevenire questo disturbo cardiaco. Ve lo spieghiamo meglio.
Cos’è e quali sintomi presenta la sindrome del cuore infranto
La sindrome del cuore infranto è una cardiomiopatia descritta per la prima volta poco più di venti anni fa. Il fatto che sia sulle riviste mediche da così poco tempo non significa, però, che prima non esistesse.
Avendo gli stessi sintomi di un infarto, tuttavia, veniva etichettato come “principio di infarto” o come un semplice avviso dello stesso. Da quando divennero disponibili più analisi diagnostiche, si ebbe però la certezza di essere di fronte ad una patologia diversa.
La rivista The New England Journal of Medicine ha pubblicato nel 2015 un interessante studio in cui vengono spiegate le caratteristiche fondamentali della sindrome del cuore infranto. Eccole elencate di seguito.
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Non c’è insufficienza cardiaca
Le persone che soffrono di sindrome del cuore infranto di solito vengono dimesse dall’ospedale senza aver capito cosa sia successo loro. Infatti, hanno avuto gli stessi sintomi di un infarto, ma in nessun momento è stato riscontrato un coagulo di sangue che blocchi le arterie.
- Si tratta in realtà di un disturbo temporaneo. Quando una persona prova una forte emozione, nel suo organismo si verifica un aumento di determinati ormoni come, ad esempio, l’adrenalina.
- Un aumento smisurato di adrenalina danneggia il muscolo cardiaco, mai le arterie coronarie.
- A causa di questa forte emozione, la forma del ventricolo sinistro diventa momentaneamente conica.
- Il soggetto avverte dunque una forte pressione, ha difficoltà a respirare, prova nausea, sudore freddo e dolore al petto.
Come prevenire la sindrome del cuore infranto
Come abbiamo segnalato all’inizio, questa cardiopatia colpisce soprattutto le donne. Il dottor Ilan Shor Wittstein dell’Università John Hopkins di Baltimora è uno dei massimi esperti riguardo a questo disturbo del cuore.
- Secondo il suo studio pubblicato sulla rivista precedentemente citata, The New England Journal of Medicine, sono le donne in menopausa la categoria più a rischio di tale sindrome.
- L’aumento di adrenalina e noradrenalina nel sangue dopo una forte emozione agirebbe come una sorta di agente tossico per il cuore. Fatto maggiormente osservabile per l’appunto nelle donne.
Queste catecolamine attaccano temporaneamente il muscolo del cuore, mai le cellule. Dunque, per evitare di trovarci in tale situazione, dobbiamo cercare di seguire i consigli elencati di seguito.
1. Manteniamo sotto controllo lo stress, soprattutto dopo la menopausa
I nostri ormoni, nell’arco del nostro ciclo fertile, ci permettevano di essere molto più resistenti di fronte a situazioni cariche di stress e ansia. Tuttavia, giunta la menopausa, le cose cambiano e bisogna attuare nuove strategie. Ovviamente nessuno è immune ad una brutta notizia o ad una delusione.
Ciò che possiamo fare, però, è “allenare” la nostra mente e il nostro corpo affinché qualsiasi squilibrio nel nostro ambiente non ci danneggi in modo così smisurato.
- Praticate il mindfulness.
- Dedicate due ore a voi, fate una passeggiata, meditate, gestite ogni piccolo problema affinché non diventi troppo grande.
2. Mezz’ora di esercizio al giorno per prevenire la sindrome del cuore infranto
Il nostro obiettivo è il seguente: fare in modo che il muscolo del nostro cuore sia più forte e resistente. A tale scopo, non c’è nulla di meglio che un po’ di esercizio aerobico. Non abbiate dubbi: camminate, ballate, nuotate…
3. Gruppi di sostegno: l’importanza della coesione e dello sfogo emotivo
I veri amici sono autentiche medicine per il cuore. Abbiamo bisogno, innanzitutto, di avere qualcuno con cui confidarci, con cui sfogarci per liberare le nostre tensioni. Sapere che qualcuno ci capisce, ci supporta e ci ascolta è importantissimo.
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4. Buona alimentazione e uno stile di vita sano per evitare la sindrome del cuore infranto
Per quanto riguarda la sindrome del cuore infranto, il piano emotivo e l’adeguata gestione delle nostre emozioni sono, senza dubbio, fattori importanti. Per garantire un celere recupero del nostro cuore, è necessario investire nel suo benessere.
Mangiate frutta fresca, verdura, in particolare tutti gli alimenti dalle tonalità rosse, violacee o arancioni. Sono quelli che apportano più antiossidanti utili alla cura del nostro cuore.
5. L’importanza dei controlli periodici per il cuore
La famiglia è la cosa più importante per voi. Vi preoccupate ogni giorno di ogni suo componente e fate tutto il possibile affinché siano felici. Tuttavia, ricordate: se non vi prendete cura di voi, potete venire a mancare in qualsiasi momento.
Stabilite con il vostro medico controlli regolari. State attenti al vostro livello di colesterolo, alla vostra pressione arteriosa, al vostro peso, al vostro livello di zuccheri…
Tutti questi fattori sono indicatori della nostra salute cardiaca. Siate la vostra priorità, affrontate la vita con un altro ritmo, quello che sintonizza nel miglior modo possibile con il vostro cuore.
Bibliografia
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