La radice di suma è anche nota come ginseng brasiliano, sebbene differisca totalmente dal comune ginseng.
Proviene da una pianta il cui nome scientifico è Hebanthe eriantha, che appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae.
Grazie alla sua composizione, se ne sfruttano gli estratti per produrre medicinali. Inoltre, è tradizionalmente impiegata dalle tribù indigene della foresta amazzonica per il trattamento di svariate malattie.
Nello specifico, alla radice di suma vengono attribuite proprietà adattogene, le quali permettono all’organismo di rispondere meglio alle situazioni di stress.
Inoltre, contiene sostanze antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali attualmente oggetto di studio. Volete saperne di più? Continuate a leggere!
Proprietà della radice di suma
La composizione farmacologica della radice di suma è stata documentata relativamente di recente. Secondo quanto riporta questa pubblicazione del Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, contiene due sostanze denominate acido pfaffico e saponine, che mostrano effetti antitumorali.
Questo articolo pubblicato sull’American Journal of Analytical Chemistry, invece, specifica la presenza nei suoi estratti, di vitamina A, E, K e del complesso B; di oligoelementi quali germanio, ferro, magnesio, zinco e di altri composti che fortificano le funzioni del sistema immunitario.
Inoltre, contiene grandi quantità di alcaloidi e di polifenoli, che proteggono l’organismo dal danno cellulare e riducono il rischio di contrarre malattie.
Leggete anche: Vitamine del gruppo B: in quali cibi si trovano?
Benefici della radice di suma
Secondo la tradizione popolare la radice di suma offre una vasta gamma di benefici per la salute. Tuttavia, le proprietà supportate da evidenze scientifiche sono ancora poche. Di seguito, le principali applicazioni.
Adattogeno
Nella medicina naturale, la radice di suma è stata classificata come adattogeno. Secondo questo articolo del Chinese Medical Journal, le sostanze adattogene migliorano la risposta dell’organismo ai fattori di stress biologico, chimico e fisico. Come suggerisce il nome, aiutano l’organismo ad adattarsi.
In tal senso, riducono l’infiammazione, stabilizzano i livelli di cortisolo e supportano le funzioni immunitarie.
Ciò si tradurrebbe in un migliore stato di salute e un minor rischio di contrarre malattie croniche quali diabete e malattie cardiache.
Antiossidante e antinfiammatorio
I polifenoli e gli alcaloidi contenuti nella radice di suma le conferiscono proprietà antiossidanti. Queste molecole contribuiscono a neutralizzare l’azione negativa dei radicali liberi, i quali danneggiano le cellule e causano diverse malattie.
Questo articolo pubblicato su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine afferma che i componenti bioattivi della radice agiscono sui disturbi infiammatori e sulle patologie associate allo stress ossidativo. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per provare tali effetti negli esseri umani.
Malattia infiammatoria intestinale (IBD)
Grazie ai suoi effetti antinfiammatori e immunomodulatori, la radice di suma è impiegata come coadiuvante nelle malattie infiammatorie intestinali. Più precisamente, si ritiene che contribuisca a migliorare lo stato di salute nei casi di patologie quali il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Questo studio condotto sugli animali e pubblicato sull’International Immunopharmacology ha mostrato che l’integrazione di 200 milligrammi per chilo di peso corporeo con questa radice, è in grado di ridurre le citochine pro-infiammatorie. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare gli stessi effetti sugli esseri umani.
Problemi sessuali
La radice di suma viene tradizionalmente usata come afrodisiaco naturale nella sua regione d’origine. Tuttavia, non esistono evidenze scientifiche a sostegno di tale impiego. Uno studio di qualche tempo fa, pubblicato su Psychopharmacology riporta che i suoi estratti aumenterebbero l’attività sessuale e l’eiaculazione nei ratti.
Altre ricerche sostengono che le sostanze contenute in questa radice aumenterebbero i livelli di ormoni sessuali quali estradiolo, progesterone e testosterone.
Tali ormoni, sono associati all’aumento della libido, della produzione di sperma e della fertilità. I risultati si sono rivelati promettenti, ma sono necessari ulteriori studi sull’uomo.
Antitumorale
Studi in vitro e su cavie indicano effetti antitumorali dell’acido pfaffico e delle saponine contenuti nella radice di suma.
Questo non vuol dire che sia valido come trattamento oncologico, come alcune campagne pubblicitarie di aziende produttrici dell’integratore fanno pensare.
È importante segnalare che né questo né altri rimedi a base di erbe sono in grado di curare o prevenire il cancro.
Al momento, i risultati suggeriscono solo la possibilità di continuare a studiare tali estratti per lo sviluppo di futuri trattamenti della malattia. Sono necessarie ulteriori conferme, di fatto, in merito ai medesimi effetti sugli umani.
Altri possibili benefici
- Questo studio in vitro pubblicato su Clinical Hemorheology and Microcirculation riferisce che l’estratto di radice di suma può migliorare la forma dei globuli rossi nei pazienti affetti da anemia falciforme.
- Secondo la tradizione popolare, la radice di suma ridurrebbe gli stati di affaticamento, migliorerebbe le prestazioni fisiche e stimolerebbe le funzioni cognitive.
- Si ritiene che contribuisca a stimolare l’appetito.
Può interessarvi anche: Sintomi dell’anemia, come riconoscerla?
Rischi e precauzioni
Il consumo della radice di suma è considerato sicuro nella maggior parte degli adulti in buona salute, a condizione che venga rispettato il dosaggio consigliato dal produttore dell’integratore. Si consiglia, spesso, di assumerla per brevi periodi.
Al momento, non sono disponibili prove su effetti collaterali derivanti dall’assunzione orale o dall’uso topico. Tuttavia, non è consigliata nei seguenti casi:
- Gravidanza e allattamento.
- Malattie renali o epatiche.
- Pazienti in terapia farmacologica. In questo caso, è necessario consultare il medico per escludere eventuali interazioni.
Dosaggio e modalità di somministrazione della radice di suma
Il dosaggio raccomandato varia in funzione della forma dell’integratore. Per esempio, in forma d’infuso, se ne consigliano al massimo due tazze al giorno.
Mentre, in capsule da 500 – 1500 milligrammi di radice secca, se ne consiglia una, per due – tre volte al giorno.
Nella forma di estratto liquido, si consigliano da 1 a 2 millilitri diluiti in una bevanda, per 2 – 3 volte al giorno.
Considerazioni finali
Gli integratori a base di radice di Suma vengono commercializzati come coadiuvanti nella riduzione dello stress, per combattere la fatica cronica, migliorare i disturbi della sessualità e combattere alcune malattie croniche
. Tuttavia, è importante segnalare che attualmente non esistono evidenze solide a sostegno di tali proprietà esercitate sugli esseri umani. Pertanto, non deve mai essere usata come sostituto delle terapie convenzionali.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Liao LY, He YF, Li L, et al. A preliminary review of studies on adaptogens: comparison of their bioactivity in TCM with that of ginseng-like herbs used worldwide. Chin Med. 2018;13:57. Published 2018 Nov 16. doi:10.1186/s13020-018-0214-9
-
Rodrigues MV, Souza Kde P, Rehder VL, Vilela GF, Montanari Júnior I, Figueira GM, Rath S. Development of an analytical method for the quantification of pfaffic acid in Brazilian ginseng (Hebanthe eriantha). J Pharm Biomed Anal. 2013 Apr 15;77:76-82. doi: 10.1016/j.jpba.2013.01.010. Epub 2013 Jan 11. PMID: 23384553.
- Carulo, M.F. (2012). Use of SFC in Extraction of Adaptogens from Brazilian Plants. American Journal of Analytical Chemistry, 3, 977-982.
- Corrêa, W. R., Serain, A. F., Aranha Netto, L., Marinho, J., Arena, A. C., Figueiredo de Santana Aquino, D., Kuraoka-Oliveira, Â. M., Júnior, A. J., Bernal, L., Kassuya, C., & Salvador, M. J. (2018). Anti-Inflammatory and Antioxidant Properties of the Extract, Tiliroside, and Patuletin 3-O-β-D-
Costa CA, Tanimoto A, Quaglio AE, Almeida LD Jr, Severi JA, Di Stasi LC. Anti-inflammatory effects of Brazilian ginseng (Pfaffia paniculata) on TNBS-induced intestinal inflammation: Experimental evidence. Int Immunopharmacol. 2015 Sep;28(1):459-69. doi: 10.1016/j.intimp.2015.07.002. Epub 2015 Jul 18. PMID: 26202807.
-
Glucopyranoside from Pfaffia townsendii (Amaranthaceae). Evidence-based complementary and alternative medicine : eCAM, 2018, 6057579. https://doi.org/10.1155/2018/6057579
- Arletti R, Benelli A, Cavazzuti E, Scarpetta G, Bertolini A. Stimulating property of Turnera diffusa and Pfaffia paniculata extracts on the sexual-behavior of male rats. Psychopharmacology (Berl). 1999 Mar;143(1):15-9. doi: 10.1007/s002130050913. PMID: 10227074.
-
Rodrigues MV, Souza Kde P, Rehder VL, Vilela GF, Montanari Júnior I, Figueira GM, Rath S. Development of an analytical method for the quantification of pfaffic acid in Brazilian ginseng (Hebanthe eriantha). J Pharm Biomed Anal. 2013 Apr 15;77:76-82. doi: 10.1016/j.jpba.2013.01.010. Epub 2013 Jan 11. PMID: 23384553.
-
da Silva TC, Cogliati B, da Silva AP, Fukumasu H, Akisue G, Nagamine MK, Matsuzaki P, Haraguchi M, Górniak SL, Dagli ML. Pfaffia paniculata (Brazilian ginseng) roots decrease proliferation and increase apoptosis but do not affect cell communication in murine hepatocarcinogenesis. Exp Toxicol Pathol. 2010 Mar;62(2):145-55. doi: 10.1016/j.etp.2009.03.003. Epub 2009 May 9. PMID: 19427770.
- Mozar A, Charlot K, Sandor B, Rabaï M, Lemonne N, Billaud M, Hardy-Dessources MD, Beltan E, Pandey RC, Connes P, Ballas SK. Pfaffia paniculata extract improves red blood cell deformability in sickle cell patients. Clin Hemorheol Microcirc. 2015 Sep 25;62(4):327-33. doi: 10.3233/CH-151972. PMID: 26444603.