Ranitidina: dosi da assumere e precauzioni

La ranitidina viene somministrata per via orale. Se ciò non è possibile, esistono fiale per la somministrazione per via intravenosa o intramuscolare.

Blister con ranitidina.

La ranitidina è un farmaco antistaminico specifico e a rapida azione. Inibisce la secrezione dei succhi gastrici, sia stimolata sia basale. In questo modo, la ranitidina riduce il volume e il contenuto di acido e pepsina delle secrezioni.

I suoi effetti sono duraturi; nello specifico una singola dose da 150 mg può ridurre efficacemente l’eccessiva produzione di acidi gastrici per 12 ore. Cos’altro bisogna sapere su questo farmaco? Lo spieghiamo nelle righe che seguono.

Storia della ranitidina

Questo farmaco è stato sviluppato dalla società farmaceutica Glaxo partendo da un altro antistaminico, la cimetidina. La ranitidina è stato dunque il risultato di un processo di progettazione. I ricercatori volevano perfezionare il modello chimico sostituendo diversi gruppi chimici.

Grazie ai test effettuati, sono stati in grado di sintetizzare la ranitidina, che presenta un profilo di tolleranza di gran lunga migliore. In altre parole, il quadro sintomatico relativo alle reazioni avverse al farmaco è molto più basso.

A sua volta, ha un’azione più duratura e un’attività da 4 a 10 volte maggiore rispetto alla cimetidina. Nel 1981 è stato lanciato sul mercato ed è stato il farmaco più venduto nel 1988. Da allora è stato sostituito da farmaci più efficaci in base alle indicazioni.

Donna che assume la pillola.
La ranitidina è il risultato di un processo di progettazione dell’azienda farmaceutica Glaxo.

Cos’è l’istamina?

L’istamina è una sostanza che appartiene alla famiglia chimica delle ammine imidazoliche, coinvolte nelle risposte locali del sistema immunitario. Regola anche le normali funzioni nello stomaco e agisce come neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale.

I neurotrasmettitori sono sostanze che il corpo sintetizza naturalmente e la cui funzione principale è quella di modulare la sinapsi tra i neuroni. In altre parole, regolano le interazioni chimiche tra i neuroni durante la trasmissione dei segnali.

In questo modo, le connessioni elettriche sono più complete e offrono molte più possibilità. Se i neurotrasmettitori non esistessero e i neuroni agissero come semplici “fili”, molte funzioni del sistema nervoso non sarebbero possibili.

D’altra parte, nuove evidenze scientifiche indicano che l’istamina svolge anche un ruolo nella chemiotassi dei globuli bianchi, come gli eosinofili. L’istamina è nota dagli anni ’50, ma le sue funzioni nel corpo sono note solo da poco tempo.

Indicazioni

Le indicazioni di somministrazione di questo medicinale sono legate alla sua capacità di bloccare il recettore dell’istamina di tipo H2. I casi in cui risulta utile sono:

  • Ulcera duodenale
  • Ulcera gastrica benigna.
  • Reflusso gastroesofageo e trattamento dei sintomi associati.
  • Sindrome di Zollinger-Ellison.
  • Trattamento del sanguinamento esofageo e gastrico con ipersecrezione e profilassi del sanguinamento ricorrente in pazienti con ulcere sanguinanti.

Oltre a le condizioni citate, la ranitidina viene impiegata anche come profilassi del sanguinamento gastrointestinale causato da un’ulcera da stress in pazienti gravemente malati.

Allo stesso modo, viene somministrato prima dell’intervento ai soggetti a rischio di sindrome da aspirazione acida, nota come sindrome di Mendelson. Infine, viene somministrato anche alle donne durante il travaglio.

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Posologia e dosaggio

La ranitidina viene somministrata per via orale. Se ciò non è possibile, sono disponibili fiale per la somministrazione mediante infusione endovenosa o via intramuscolare. Tuttavia, la suddetta somministrazione viene eseguita in ambiente ospedaliero. A seconda dell’indicazione per la quale è stata indicata la ranitidina, le concentrazioni variano:

  • Ulcera duodenale negli adulti: una dose di 150 mg ogni 12 ore o 300 mg la sera per 4-6 settimane. Nei bambini, 2 mg per chilo di peso ogni 12 ore.
  • Ulcera gastrica negli adulti: 150 mg ogni 12 ore o 300 mg la sera per 6-8 settimane. Per i sintomi associati, 150 mg vengono somministrati ogni 12 ore per due settimane e il trattamento può essere prolungato a causa di una scarsa risposta iniziale.
  • Sindrome di Zollinger-Ellison: la dose iniziale sarà di 150 mg ogni 8 ore. Può essere aumentata in base alla risposta del paziente. Tuttavia, la dose massima di questo farmaco è di 6 grammi al giorno.

Per altre indicazioni consultare la scheda tecnica del medicinale, che contiene tutte le informazioni relative alla ranitidina.

Precauzioni d’uso della ranitidina

Visita in gravidanza.
Prima di assumere la ranitidina, è importante prestare attenzione ai possibili effetti collaterali e alle controindicazioni.

È necessario prestare attenzione all’assunzione di ranitidina. In presenza di determinate condizioni, è necessario variare la dose per prevenire gravi complicazioni. È il caso dei soggetti che presentano uno dei seguenti disturbi:

  • Insufficienza renale: la dose deve essere modificata.
  • Interferenza nella diagnosi di carcinoma: la ranitidina può ritardare i sintomi di questo cancro, ritardando la diagnosi.
  • Interferenza nei test diagnostici.
  • Gravidanza e allattamento.

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Conclusioni

La ranitidina è un farmaco antistaminico ampiamente utilizzato su prescrizione medica. Bisogna seguire le raccomandazioni mediche per l’uso in quanto non privo di effetti collaterali e complicazioni.

Bibliografia

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