Reflusso del neonato: quali sono i sintomi?

Il reflusso del neonato può provocare alcuni sintomi potenzialmente correlati a una patologia più grave. Ne parliamo in questo articolo.
Reflusso del neonato: quali sono i sintomi?

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Il reflusso del neonato è un fenomeno piuttosto comune nei primi 12 mesi di vita. Nello specifico, consiste nella risalita di materiale gastrico verso la faringe o la bocca. A differenza del vomito, il rigurgito si manifesta senza sforzo o nausea.

Interessa più del 50% dei neonati. Ciononostante, il reflusso del neonato può anche essere sintomo della malattia da reflusso gastroesofageo. In questo articolo spieghiamo quali sono le cause e i sintomi.

Reflusso del neonato: perché si verifica?

Il reflusso si manifesta nel neonato in quanto il suo apparato digerente non è ancora del tutto formato. Nell’esofago è presente una valvola che regola il passaggio del cibo verso lo stomaco, chiamata sfintere esofageo inferiore.

Nel neonato non è completamente sviluppata, dunque il contenuto dello stomaco tende a risalire verso l’esofago. A mano a mano che il bambino cresce, la valvola si sviluppa e il rigurgito tende a scomparire naturalmente.

Tra gli altri fattori che favoriscono il reflusso, vi è anche la postura. Fino agli 8 mesi di età, il neonato trascorre sdraiato la maggior parte della sua giornata. In seguito a ciò, il cibo si muove dallo stomaco alla bocca.

Oltre a ciò, un altro fattore determinante è rappresentato dall’alimentazione esclusivamente liquida. Quando il neonato inizia a consumare cibi solidi, il reflusso diminuisce. Allo stesso modo, influisce anche la quantità di cibo ingerita. Più il bambino mangia, più è facile che si verifichi tale fenomeno.

Reflusso del neonato: quando preoccuparsi?

Bambino che mangia.
In linea di massima, il riflusso è del tutto normale nei primi anni di vita per via del naturale processo di sviluppo.

Il reflusso del neonato è un fenomeno in larga parte fisiologico. Ciononostante, è consigliabile rivolgersi al pediatra se il piccolo presenta i seguenti sintomi:

  • Non aumenta di peso.
  • I rigurgiti sono molto abbondanti.
  • Il bambino appare stanco, poco attivo o sonnolento.
  • I rigurgiti sono forti o accompagnati da sangue.
  • Presenta segni di disidratazione. In tal caso, fa poca pipì, ha gli occhi infossati, le mucose secche, ecc.
  • Espelle fluidi di colore verde o marrone.

I suddetti sintomi possono indicare che il neonato soffre di reflusso gastroesofageo. In altre parole, se i rigurgiti persistono nel tempo o presentano i sintomi sopradescritti, è probabile che si tratti di una condizione più grave.

Il reflusso reiterato può danneggia la mucosa che riveste l’esofago, perché il contenuto dello stomaco presenta un pH acido. Può provocare anemia o problemi alle vie aeree, motivo per cui il neonato potrebbe anche soffrire di episodi di apnea, tosse persistente o bronchite ricorrente.

Per la diagnosi di reflusso, vengono prescritti alcuni esami complementari quali l’endoscopia, la misurazione del pH esofageo e radiografie.

Cosa fare in caso di reflusso?

Alimentazione del neonato.
La postura e le abitudini assunte durante l’alimentazione favoriscono il reflusso.

Sebbene si tratti quasi sempre di un fenomeno naturale, può comunque essere fastidioso per il bambino e per i genitori. È tuttavia possibile adottare alcune precauzioni per ridurre il reflusso del neonato. Per prima cosa, si consiglia di tenere il bambino in posizione eretta, non del tutto sdraiato.

In particolare, dopo ogni pasto e per mezz’ora circa potete mettere dei cuscini sotto il materasso della culla affinché adotti una postura inclinata. Analogamente, è sempre meglio evitare giochi troppo attivi dopo i pasti.

In secondo luogo, è estremamente importante far mangiare il bambino con calma, evitando di dargli troppo cibo. È inoltre consigliabile fargli fare il ruttino, che contrasta l’accumulo di aria nello stomaco e favorisce la digestione.

Se il neonato si alimenta con il latte artificiale, risulta ancora più importante non somministrare quantità eccessive; questo perché questi prodotti sono più difficili da digerire.

Qualora nessuna di queste precauzioni risulti efficace o il bambino presenti gravi sintomi, il medico potrà prescrivere dei farmaci. La loro azione consiste nel ridurre l’acidità dello stomaco. Occorre ricordare che si devono somministrare farmaci al neonato solo se indicati dal medico. I farmaci più usati nei casi di reflusso gastroesofageo sono:

  • Bloccanti H2, che riducono la produzione di succhi gastrici.
  • Inibitori di pompa protonica, che riducono la quantità di acidi prodotti dallo stomaco.

In alcuni casi, tuttavia, i farmaci non sono sufficienti, motivo per cui esistono specifiche procedure chirurgiche. L’intervento verrà eseguito solo nel caso in cui il bambino presenti gravi problemi respiratori o malformazioni anatomiche congenite.

Per concludere

Il reflusso del neonato è del tutto naturale. Tuttavia, è importante conoscere i campanelli d’allarme descritti e seguire alla lettera i consigli del medico in caso di dubbi.


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