Reumatologo: cosa fa e quando bisogna consultarlo?

La visita reumatologica è indicata nel caso di dolori articolari o muscolari persistenti. Il trattamento tempestivo, in questi casi, è un fattore chiave.
Reumatologo: cosa fa e quando bisogna consultarlo?

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

I disturbi muscoloscheletrici, in funzione della loro natura, possono richiedere l’intervento di diversi specialisti. Spesso, il professionista di riferimento è il reumatologo, ma è probabile che il trattamento coinvolga altre figure specializzate.

Il reumatologo è un medico specialista che si occupa delle malattie reumatiche a carico di ossa, muscoli, legamenti, tendini e articolazioni. Ma esistono anche altre specializzazioni che si occupano dei disturbi riguardanti queste parti del corpo, come l’artrologia, l’osteologia e la neurologia, tra le altre.

Oltre a ciò, quando i disturbi muscoloscheletrici sono causati da un infortunio, è più probabile che vengano trattati da un traumatologo o da un fisiatra e talvolta da un ortopedico. Ma di cosa si occupa nello specifico il reumatologo? Scopriamolo.

Femore ingrandito.
Il reumatologo è un medico specializzato nelle malattie reumatiche a carico di ossa, muscoli, legamenti, tendini e articolazioni.

Il reumatologo è un medico specializzato nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici, articolari e delle cosiddette malattie reumatiche, che includono le patologie autoimmuni sistemiche come l’artrite reumatoide.

Le malattie reumatiche possono causare dolore, gonfiore, rigidità e deformità nelle articolazioni, nelle ossa o nei muscoli di supporto. Il reumatologo si occupa della diagnosi e del trattamento di questi disturbi, ma non interviene a livello chirurgico.

In genere, il reumatologo esegue visite ambulatoriali. I pazienti vengono indirizzati al professionista da altri medici o per consultazione diretta. Spesso, lavorano negli ospedali all’interno di team interdisciplinari, occupandosi delle patologie che rientrano nella loro area di competenza.

Qual è la sua formazione?

Il reumatologo, una volta conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia, frequenta la Scuola di Specializzazione in Reumatologia, articolata in quattro anni di studi. Per ottenere la specializzazione ed esercitare la professione, alla fine della formazione deve sostenere un prova finale. In alcuni paesi è prevista la verifica delle competenze a cadenza decennale.

Il reumatologo si occupa di una vasta gamma di patologie a carattere infiammatorio o autoimmune, che colpiscono articolazioni, tendini, legamenti, muscoli, ossa e vasi sanguigni. Tra i disturbi trattate da questo specialista, troviamo:

  • Artrite infiammatoria, reumatoide, psoriasica o idiopatica giovanile.
  • Mal di schiena.
  • Artrosi e osteoporosi.
  • Lupus eritematoso sistemico.
  • Fibromialgia.
  • Vasculite.
  • Tendinite e miosite.
  • Borsite.
  • Spondilite anchilosante.
  • Artropatie reattive.
  • Gotta.
  • Sarcoidosi.
  • Arterite a cellule giganti.
  • Sclerodermia.
  • Polimialgia reumatica e polimiosite.
  • Malattia di Behçet.
  • Sindrome di Sjogren.
  • Malattia di Paget.
  • Sindrome di Reiter.

In totale, i reumatologi trattano circa 120 patologie diverse. In genere, durante la visita raccolgono le informazioni sulla storia clinica del paziente e della sua famiglia (anamnesi), eseguono esami diagnostici e sviluppano il piano terapeutico. Quest’ultimo può includere farmaci, infiltrazioni nelle aree interessate e talvolta l’intervento di un fisioterapista o di un altro specialista.

Chi non ha mai avuto dolori articolari o muscolari almeno una volta nella vita? Tuttavia, se persistono per diversi giorni, è meglio consultare il medico di base affinché valuti la situazione.

Se le misure adottate dal medico curante non funzionano o funzionano solo in parte, è opportuno rivolgersi a un reumatologo. Ciò, andrebbe comunque fatto in presenza di una o più tra i seguenti disturbi:

  • Dolore che coinvolge più articolazioni.
  • Dolore a un’articolazione, non associato a una lesione nota.
  • Sintomi come febbre, affaticamento, rigidità mattutina, eruzioni cutanee o dolore toracico, che accompagnano gli episodi di dolore muscolare o articolare.
  • Dolore muscolare senza alcuna causa apparente.
  • Pazienti con più di 50 anni affetti da dolori muscolari o da mal di testa ricorrenti.

Se nella storia familiare del paziente sono presenti casi di malattie autoimmuni, o se i sintomi tendono a peggiorare in fretta è bene consultare il medico il prima possibile. Di fatto, se il dolore articolare non viene trattato in tempo, il rischio è quello di sviluppare un danno articolare potenzialmente permanente.

Cosa aspettarsi dalla visita?

Radiografia.
La diagnosi delle malattie reumatiche è piuttosto complessa e richiede un’indagine approfondita e l’esecuzione di diversi esami.

Le malattie reumatiche sono piuttosto complesse e non facili da diagnosticare. Motivo per cui, difficilmente si avranno delle risposte conclusive alla prima visita. Solitamente, per prima cosa si effettua un esame clinico alla ricerca di segni e sintomi dell’infiammazione, oltre all’anamnesi.

Il reumatologo esaminerà i risultati degli esami svolti sino a quel momento e quasi sicuramente ne prescriverà degli altri. Essi possono includere: raggi X, scansioni TC, risonanza magnetica e ultrasuoni, attraverso i quali, rilevare eventuali anomalie muscoloscheletriche.

Cosa bisogna portare alla prima visita?

  • Esami di laboratorio, radiografie, ecografie e risonanze magnetiche eseguite in precedenza e legate al problema oggetto della visita.
  • Un elenco aggiornato dei farmaci assunti e del loro dosaggio, inclusi quelli  provati per curare il disturbo all’origine del consulto.
  • Riferire eventuali allergie ai farmaci.
  • Comunicare eventuali casi di malattie autoimmuni o reumatologiche presenti in famiglia.

Lo specialista, sulla base delle informazioni raccolte e delle sue osservazioni, stabilirà un piano terapeutico. In alcuni casi, potrebbero essere necessarie più visite per stabilire la diagnosi definitiva.

Spesso, in questi casi, i pazienti vengono indirizzati all’ortopedico più che al reumatologo. Tuttavia, in generale, se il disturbo non è legato a una lesione traumatica, la cosa migliore da fare è rivolgersi al reumatologo.

Non è mai una buona idea sottostimare il dolore e in base a ciò, rimandare la visita. Di fatto, in presenza di rigidità e infiammazione, anche se il dolore è lieve, è sempre consigliabile rivolgersi allo specialista per la valutazione del caso.


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