La sindrome post-vacanza nei bambini è uno stato mentale transitorio che influisce sull’adattamento alle routine, comprese quelle della vita scolastica. Può essere naturale dopo una vacanza particolarmente bella e divertente, ma a conti fatti si verifica solo in meno dell’8% dei bambini.
L’idea di tornare ad alzarsi presto per andare a scuola dopo aver passato tre mesi a fare solo ciò che piace può risultare poco piacevole. Per fortuna i bambini hanno una grande capacità di adattamento, per cui riusciranno a superare l’ostacolo senza grossi problemi. Tuttavia, vale la pena sapere come aiutarli e dare loro una mano. Ne parliamo in questo articolo.
Cause della sindrome post-vacanza
Quando i bambini rifiutano l’imposizione di routine, gran parte della responsabilità ricade sui genitori. Questi sono incaricati di occuparsi degli elementi che compongono la vita quotidiana della famiglia.
Anche la personalità del bambino gioca un ruolo fondamentale, nonché la struttura della famiglia, lo stile educativo dei genitori, i conflitti che possono sorgere a scuola, i problemi di salute e il bullismo, che possono essere grandi fattori di stress. I genitori devono stare attenti ad escludere alcuni di questi segnali, data la difficoltà dei bambini a spiegare cosa sta succedendo loro.
Infatti, possiamo percepirne le conseguenze, ma non le cause, che sono molteplici e complesse. Un modo per scartare ogni evenienza è avere la certezza di aver fatto del proprio meglio per mantenere delle linee guida e degli standard adeguati.
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Come aiutare i bambini a superare la sindrome post-vacanza?
Come in molte altre situazioni di conflitto, la comunicazione è la chiave per iniziare il percorso verso una soluzione. La rottura del silenzio, dell’ostracismo e l’attraversamento del muro che aumenta il malumore e l’ansia possono certamente alleviare la tensione. Ma arrivare a questo punto non è facile.
Di fronte ai sintomi della sindrome post-vacanza nei bambini, quali irritazione e rifiuto a prendere parte alle attività scolastiche, non bisogna forzarli né rimproverarli. Bisogna farsi carico insieme delle responsabilità che ci attendono nel nuovo semestre scolastico. Ancora di più se hanno dovuto cambiare scuola da poco.
Indagare le cause
Scoprire i fattori che stanno causando la sindrome post-vacanza nei bambini è sicuramente il primo passo sulla strada per superarla. Vale la pena riconsiderare le ore da dedicare al riposo, al gioco e alle responsabilità e agire nel caso in cui ci sia un disequilibrio.
Nel caso in cui, esaminando il funzionamento interno della famiglia, non si notano grandi battute d’arresto, forse la causa è esterna. Il bambino magari ha difficoltà a trovare le parole per comunicare il proprio disagio, soprattutto se lo riguarda personalmente. I genitori dovranno rivolgergli delle domande sui compagni di classe e sugli insegnanti, sulla giornata a scuola, aiutarli a descrivere o magari a disegnare delle scene scolastiche. Qualunque strategia per esprimersi è valida.
Stargli vicino durante la transizione
Durante le vacanze i genitori hanno trascorso la maggior parte del tempo con i figli, per cui la separazione spesso non è ben accolta.
Trovare un modo per accompagnarli, portarli a scuola e fermarsi un po’ a salutarli sono delle utili strategie per creare una salda rete di contatto. Ciò garantisce che la transizione dalla vacanza al ritorno a scuola non sia così brusca.
Dare fiducia e sicurezza
La prospettiva dei genitori sui problemi viene distorta dall’esperienza. I bambini che non si sentono protetti danno per scontato che una situazione spiacevole sia senza via d’uscita. Bisogna trovare un modo per risolverla insieme, dando fiducia e sicurezza.
Conoscere l’ambiente
I genitori dovrebbero prestare attenzione all’ambiente in cui i bambini si muovono e interagiscono. Stiamo parlando dell’ambiente circostante che va oltre quello domestico, compresi i vicini, gli amici e la scuola.
Bisogna recarsi spesso a scuola e frequentare gli insegnanti, cercare di stabilire un dialogo sia con loro che con il personale scolastico. Grazie a questo dialogo sarà possibile dedurre gli stati d’animo, i modi di pensare e i criteri valutativi, per cui non bisogna sottovalutarlo.
Gli adulti dovrebbero cercare di andare a fondo nelle relazioni che potrebbero interessare i più piccoli. Non si tratta di iperprotezione, ma di saper riconoscere che la sicurezza e la fiducia nella scuola sono fondamentali per costruire la vita sociale del bambino.
Come prevenire la sindrome post-vacanza nei bambini?
Per organizzare e pianificare il ritorno a scuola, la cosa migliore da fare è prevedere i problemi. I calendari scolastici dovranno essere programmati in anticipo, includendo eventuali ritardi e imprevisti, risolvendo le questioni con entusiasmo di volta in volta.
Di seguito vale la pena proporre una serie di azioni che hanno a che fare con la gestione autonoma e personale degli orari. Tuttavia, devono essere adeguati ai gusti e alle esigenze, in quanto legati al lavoro e agli obblighi sociali.
Preparare lo zaino insieme
Con giorni di anticipo, i genitori possono coinvolgere i bambini nel compito di scegliere il materiale scolastico. Ad esempio, i quaderni e i pennarelli colorati possono essere un incentivo. Preparare lo zaino insieme deve diventare una routine piacevole che stimola la voglia di tornare fra i banchi.
Sindrome post-vacanza: non da un giorno all’altro
I cambiamenti repentini non sono facili da tollerare. Se i vostri figli dormito fino a tardi fino al giorno prima, tornare a scuola sarà certamente traumatico. Bisognerà regolare in anticipo le lancette dell’orologio e avvicinarsi sempre di più all’ora di andare a dormire.
La preparazione al ritorno a scuola comprende anche i compiti per le vacanze. Rinfrescare concetti e dinamiche e rispolverare le materie preferite accresce la voglia dei bambini di tornare a sedersi tra i banchi. L’idea è quella di preparare il terreno verso il rientro a scuola.
Fare le cose di buon umore
Se possiamo trasmettere le preoccupazioni e lo stress, lo stesso vale per il buonumore. La vita è complicata, ma è compito dei genitori proteggere i propri figli.
Ciò non significa chiuderli in una bolla, ma capire che l’intelligenza emotiva della famiglia si instaura sulla base di alleanze e reti di sostegno che ne facilitano lo sviluppo.
L’unità della famiglia, tra i suoi membri più stretti e quelli meno stretti, si fonda sulla fluidità della comunicazione, su uno stato d’animo che abbraccia e celebra i passaggi, i cambiamenti e il superamento delle tappe. Il bambino ha bisogno di sentirsi parte di tutto ciò, di integrarsi e sentirsi importante.
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Pianificare significa acquisire libertà
Gli adulti hanno il dovere di organizzare bene le loro giornate, altrimenti le pressioni inutili introdurranno dei fattori di disagio nella vita dei bambini. Ad esempio, la fretta denota immaturità ed è un fattore scatenante di stress che si trasmette dagli adulti ai bambini. Allo stesso modo, procrastinare non fa altro che favorire l’accumulo dei compiti in sospeso, che prima o poi porteranno a delle situazioni limite.
Al contrario, laddove c’è organizzazione, i genitori riusciranno a stabilire delle routine salutari che includono divertimento e relax. I bambini ne hanno bisogno per respirare. La sindrome post-vacanza non è altro che la paura di perdere quella sensazione di libertà così piacevole.
Quindi, è fondamentale programmare le giornate, impostare percorsi e itinerari, fissare delle date. In questo modo, sarà possibile organizzare insieme i preparativi durante la settimana per sfruttare al meglio i giorni di riposo.
Bibliografia
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