La spondilolistesi è una patologia che consiste in un lento spostamento di una vertebra sull’altra. Secondo quanto afferma il Dott. Peter J. Moley, “la spondilolistesi è in genere fissa (ossia permanente e limitata). Di solito coinvolge le vertebre L3-L4, L4-L5 o più comunemente le L5-S1”.
Sebbene si esistano diversi tipi di spondilolistesi, quella degenerativa è attualmente la più diffusa. Esistono anche la spondilolistesi congenita o istmica.
Al giorno d’oggi, abbiamo a disposizione diversi trattamenti a seconda della gravità della malattia, che presentiamo in questo articolo.
Quali sono i sintomi della spondilolistesi?
La spondilolistesi colpisce le ossa della zona lombare. Si tratta del caso più frequente, sebbene possano interessare anche la parte centrale della schiena, evento tuttavia piuttosto raro.
Come si riconosce? Benché siano diversi i sintomi che possono avvisarci del disturbo, occorre segnalare che in molti questo disturbo è asintomatico.
In alcuni casi, pertanto, può passare del tutto inosservata, con il rischio di peggioramento e acutizzazione. Vediamo, a seguire, i sintomi più comuni tra chi soffre di spondilolistesi:
- Mal di schiena: è il sintomo più frequente e si manifesta come uno strappo. È caratterizzato da dolore acuto che si diffonde in tutta la parte bassa della schiena.
- Debolezza agli arti inferiori: la persona tende a camminare con le ginocchia leggermente piegate, procedendo a piccoli passi. È frequente, in questi casi, avvertire formicolio e intorpidimento.
- Tensione muscolare: un altro sintomo della spondilolistesi riguarda lo stato di tensione, senza causa apparente, della parte posteriore delle cosce. In alcuni casi è accompagnata da spasmi.
- Difficoltà nel controllo degli sfinteri: si tratta di un sintomo raro, ma che può verificarsi in alcuni pazienti, e che dipende della debolezza degli arti inferiori.
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Manifestazioni fisiche visibili
I sintomi appena descritti non sono gli unici campanelli d’allarme che ci avvisano della presenza di questo disturbo. È possibile notare alcune manifestazioni fisiche quali:
- Addome sporgente.
- Busto apparentemente più corto.
- Curvatura nella parte bassa della schiena (affondamento).
In presenza di queste manifestazioni fisiche, dovremo rivolgerci al medico che confermerà la diagnosi attraverso esami radiologici. Grazie a queste tecniche, è possibile verificare lo spostamento delle vertebre spostate.
In alcuni casi, il medico potrà richiedere esami diagnostici più specifici, come la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica. Attraverso tali esami è possibile riscontrare in maniera più chiara la presenza della spondilolistesi e di eventuali danni a carico di ossa e nervi.
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Complicazioni della spondilolistesi
Oltre ai sintomi precedentemente descritti, esiste il rischio di possibili complicazioni che possono ripercuotersi gravemente sulla qualità di vita del paziente. Per esempio, il persistente mal di schiena può portarlo ad adottare uno stile di vita sedentario, traducendosi in un aumento di peso. L’inattività, inoltre, favorirà la perdita di elasticità e di forza muscolare e densità ossea.
Un’ulteriore conseguenza è la rigidità muscolare. Ciononostante, la complicanza più grave è rappresentata dal possibile danno permanente al nervo su cui preme la vertebra a causa dello scivolamento.
Esistono diversi trattamenti per la spondilolistesi. Tra questi, la terapia conservativa consiste nel sottoporsi a sedute di fisioterapia per rafforzare la schiena e correggere la postura. In altri casi, si opta per l’intervento chirurgico per riposizionare e fissare con dei perni la vertebra scivolata.
In caso di dolori alla schiena, consigliamo di consultare subito il medico, soprattutto se si ripete ogni giorno. Al tempo stesso, l’adozione di corrette abitudini posturali è fondamentale per evitare, o quantomeno ridurre, l’incidenza del problema qualora non fosse congenito.
Bibliografia
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