Sul mercato è possibile trovare vari tipi di dentifrici tra cui scegliere. Ognuno ha i suoi ingredienti e caratteristiche particolari che li rendono ideali per diverse situazioni.
La maggior parte ha la funzione di facilitare lo spazzolamento per rimuovere la placca e prevenire la carie. Ma in aggiunta, ci sono componenti che renderanno alcuni di essi più efficaci nel prevenire le macchie, controllare la formazione del tartaro o ridurre la proliferazione batterica.
Il dentifricio è un elemento molto importante della salute orale. La scelta del più appropriato è essenziale per ottenere i risultati attesi.
In questo articolo parleremo degli 8 tipi di dentifrici che vengono utilizzati più frequentemente. Scegliete quello più adatto alle vostre esigenze!
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Tipi di dentifrici
Il dentifricio è un prodotto per l’igiene composto da diversi componenti chimici. Il suo uso come complemento allo spazzolino da denti lo rende una parte indispensabile dell’igiene orale.
La maggior parte dei dentifrici ha nella composizione sodio e fluoro, elementi che proteggono lo smalto. Inoltre, di solito contengono xilitolo per conferire loro un gusto gradevole e allo stesso tempo prevenire la carie.
Esistono più marchi, presentazioni, sapori e prodotti ideati per rispondere alle diverse esigenze. Ma quando si tratta di scegliere, potreste sentirvi confusi da così tante opzioni.
Continuate a leggere e scoprite le caratteristiche dei diversi tipi di dentifrici e quando è consigliabile utilizzarli.
1. Dentifricio anticarie
La maggior parte dei dentifrici di uso abituale ha la funzione di prevenire la carie. Questa capacità protettiva è garantita dalla presenza di fluoro tra gli ingredienti.
Questo elemento rinforza e remineralizza i denti. Inoltre, interferisce con la proliferazione batterica, riducendo la formazione e l’accumulo di placca sui denti.
Esistono dentifrici con un contenuto di fluoro più elevato rispetto a quelli comunemente venduti. Devono essere prescritti dal dentista, che indicherà come e con quale frequenza applicare il prodotto.
Si tratta di un dentifricio che viene consigliato ai pazienti con alto rischio di carie. È un rinforzo nella protezione dei tessuti per evitare la demineralizzazione.
2. Antitartaro
Questo è un altro tipo di dentifricio abbastanza comune da trovare nelle farmacie e nei negozi. I suoi principi attivi sono solitamente citrato di zinco, pirofosfato o esametafosfato di sodio.
La sua funzione è quella di aiutare a prevenire la formazione e l’accumulo di tartaro sulle superfici dentali e gengivali. Questo tipo di pasta è ideale per quei pazienti che tendono a formare molto tartaro, che hanno affollamento o zone difficili da spazzolare.
Ad ogni modo, è bene sapere che se è presente una placca di tartaro già indurito, il dentifricio non è in grado di rimuoverlo. In tal caso, dovrà essere rimosso dal dentista con una pulizia dentale.
3. Dentifricio antiplacca
Tra i diversi tipi di dentifrici presenti sul mercato, l’antiplacca si caratterizza per la sua azione antimicrobica. La sua funzione è quella di prevenire l’accumulo di placca batterica e tossine sulle superfici orali.
È quindi un prodotto che previene la carie e protegge le gengive. È molto utile nei pazienti con gengivite o malattia parodontale per la sua azione antinfiammatoria e battericida.
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I suoi ingredienti principali includono clorexidina, triclosan, exitidina e citrato di zinco. Alcuni hanno anche oli essenziali con effetti antibatterici.
La clorexidina ha la particolarità di macchiare le mucose o i denti e di alterarne il gusto se utilizzata per lungo tempo.
Per questo motivo, sebbene queste paste siano disponibili al banco, l’ideale è utilizzarle solo se consigliate dal dentista. Il professionista indicherà il modo corretto di utilizzarle, specificando la frequenza e il tempo di utilizzo.
Il triclosan è un altro componente che va usato con cautela, in quanto un suo uso in eccesso potrebbe essere dannoso per la salute. Alcuni laboratori hanno persino smesso di produrre dentifrici con questo prodotto controverso, ma il dentista potrebbe ritenerlo appropriato in alcuni casi.
Per questo motivo, le paste dentifricie con questi ingredienti devono essere utilizzate solo su prescrizione medica.
4. Dentifrici sbiancanti
A causa della grande preoccupazione per l’aspetto fisico che esiste oggi, questo è uno dei tipi di dentifrici che ha guadagnato più popolarità negli ultimi tempi. È un prodotto che aiuta a prevenire le macchie e dona ai denti un aspetto più pulito.
La sua composizione comprende sostanze chimiche e blandi abrasivi che consentono la rimozione delle macchie superficiali dai denti e conferiscono loro un aspetto più bianco. Ad ogni modo, gli effetti di questo tipo di prodotto sono molto sottili e talvolta il paziente non nota alcun cambiamento.
Contenendo sostanze abrasive, molto più aggressive di quelle che si trovano nei comuni dentifrici, il loro uso prolungato può essere dannoso per i denti. L’usura dello smalto o la comparsa di sensibilità ai denti sono alcuni rischi che questo tipo di prodotto potrebbe causare.
Se quello che state cercando è un sorriso bianco, è meglio eseguire un trattamento dentale per questo scopo. I materiali utilizzati nello studio del dentista sono molto più concentrati e quindi più efficaci.
Con lo sbiancamento professionale è possibile rimuovere le macchie e schiarire la tonalità degli elementi dentali. Il paziente potrà notare un cambiamento nell’aspetto dei propri denti e avrà la certezza di utilizzare i prodotti corretti.
Piuttosto, i dentifrici sbiancanti servono a preservare gli effetti di un precedente sbiancamento o a prevenire la formazione di macchie future. In ogni caso, visto il contenuto di abrasivi e prodotti chimici che possono essere molto aggressivi per la bocca, si suggerisce di usarli con moderazione.
5. Paste per la sensibilità dei denti
Le paste per la sensibilità dei denti di solito contengono nitrato di potassio o arginina. Questi elementi aiutano a ridurre la fastidiosa sensazione ai denti che si verifica a contatto con il freddo, il caldo o i dolci.
La sua azione consiste nel provocare una sigillatura dei micropori esposti della dentina, collegati con la polpa dentale, che provocano la reazione dolorosa agli stimoli. In ogni caso, la sensibilità può avere altre cause, quindi è meglio andare dal dentista prima di utilizzare questo prodotto.
6. Senza fluoro
Come abbiamo già detto, quasi tutti i tipi di dentifricio contengono fluoro nella loro composizione, elemento che aiuta a proteggere dalle carie.
Ma esistono dentifrici senza fluoro sul mercato per soddisfare esigenze specifiche. Ad esempio, alle persone con patologie sistemiche, come l’ipotiroidismo, il medico potrebbe consigliare di evitare l’uso di prodotti che contengono fluoro.
Alcuni pazienti preferiscono rinunciare all’effetto protettivo di questo elemento per paura della sua tossicità.
L’uso esterno di dentifricio al fluoro e nelle giuste dosi non rappresenta un rischio per la salute. Ad ogni modo, c’è chi preferisce evitare il minerale e questi tipi di dentifrici vanno incontro a questa esigenza.
7. Biologico
I dentifrici biologici, detti anche erboristici, contengono ingredienti naturali e oli essenziali. Di solito non contengono fluoro.
Sono un’opzione per chi ha deciso di utilizzare prodotti biologici e non industriali o per chi ha sensibilità agli ingredienti dei dentifrici convenzionali.
8. Tipi di dentifrici per bambini
I dentifrici per bambini sono simili a quelli comunemente usati dagli adulti, ma con una minore concentrazione di fluoro. Affinché l’uso del dentifricio sia sicuro, la quantità del minerale viene ridotta su misura dei più piccoli.
Gli adulti dovrebbero controllare la quantità di fluoro presente nel dentifricio destinato ai bambini. Ci sono opinioni contrastanti circa la concentrazione ideale per ogni età. Prima di scegliere sarebbe bene consultare il dentista pediatrico, sebbene in termini generali si consiglia un dentifricio con 1000 ppm (parti per milione) di fluoro.
Inoltre, i genitori dovrebbero essere responsabili della somministrazione corretta del dentifricio in ogni spazzolatura, a seconda dell’età del bambino. All’inizio, da 0 a 2 anni, sullo spazzolino va posta una piccola quantità, meno di un chicco di riso. Quando il piccolo impara a sputare, intorno ai 3 anni, la dose cambia in una porzione delle dimensioni di un pisello.
È importante che il bambino sputi il dentifricio dopo la spazzolatura, poiché un’assunzione eccessiva aumenta il rischio di fluorosi. Gli adulti dovrebbero seguire la pulizia della bocca del bambino fino a quando potrà farlo da solo, il che avviene intorno ai 6 – 8 anni. In seguito è bene continuare a monitorare la tecnica e l’uso del dentifricio.
La scelta dei dentifrici per bambini è varia ed è possibile scegliere tra gusti diversi e confezioni con i loro personaggi preferiti. Questa può essere una motivazione per il bambino ad impegnarsi a prendersi cura della sua salute orale.
Trovare i tipi di dentifricio ideali
Come avete visto, esistono molti tipi di dentifrici e i loro ingredienti li rendono ideali per l’uso in diverse situazioni. Quando scegliete il vostro dentifricio dovreste considerare alcuni aspetti, come la vostra età, se mangiate molti cibi che macchiano i denti, se le gengive sanguinano frequentemente o se avete sensibilità.
Inoltre, dovreste leggere gli ingredienti e le indicazioni. A meno che non si abbiano altre esigenze, l’ideale è assicurarsi che la pasta contenga fluoro e xilitolo. Questo vi aiuterà a prevenire la carie. Un’altra garanzia di sicurezza è il marchio di approvazione dell’ADI, l’Associazione Dentisti Italiani.
I dentifrici completano lo spazzolino da denti e aiutano a mantenere l’igiene. Ma se soffrite di carie, tartaro, sanguinamento gengivale o avete i denti macchiati, sarà necessario un trattamento con il dentista.
Visitare regolarmente il dentista vi aiuterà a mantenere la bocca sana. Allo stesso modo, è una buona occasione per chiarire tutti i dubbi sui diversi tipi di dentifrici e su quale sia il più appropriato per prendersi cura della propria bocca.
Indipendentemente dall’opzione scelta, il dentifricio dovrebbe offrire abbastanza benessere da volerlo usare ogni giorno.
In questo modo, il prodotto raggiungerà il suo obiettivo principale, che è quello di aiutare a mantenere la nostra igiene dentale e a prenderci cura del nostro sorriso.
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