Toxoplasmosi oculare, come riconoscerla?

La toxoplasmosi oculare può causare offuscamento della vista, sensibilità alla luce e dolore agli occhi. Diagnosticarla, però, può essere difficile. In questo articolo vi spieghiamo perché.
Toxoplasmosi oculare, come riconoscerla?

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 2020

La toxoplasmosi oculare è una malattia provocata da un parassita chiamato Toxoplasma gondii. Si tratta di un’infezione diffusa, che colpisce quasi 500 milioni di persone in tutto il mondo. Non tutti gli individui infetti, tuttavia, sviluppano questa patologia specifica agli occhi.

I sintomi della toxoplasmosi si manifestano in presenza di un sistema immunitario debilitato oppure in seguito a un’infezione prima della nascita, nel ventre materno. La forma oculare può essere difficile da rilevare e di solito provoca offuscamento della vista o portare persino a cecità.

In cosa consiste la toxoplasmosi?

Per capire esattamente cos’è la toxoplasmosi oculare, prima spieghiamo come si produce l’infezione causata dal Toxoplasma gondii. In genere, questo parassita si moltiplica e si installa nei gatti. Quando l’animale evacua, espelle le sue uova tramite le feci.

Questa è solo una delle possibili forme di contagio. La maggior parte della gente, di fatto, contrae la malattia tramite gli alimenti, soprattutto frutta, verdura e carne. È possibile contrarre l’infezione ingerendo un alimento contaminato che non viene cotto. Il parassita può trovarsi anche nell’acqua e nel latte.

Un altro momento di contagio è rappresentato dalla gestazione. Se la donna incinta entra in contatto con il parassita, questo può attraversare la placenta e raggiungere il feto.

Quest’ultimo caso è quello più spesso associato alla toxoplasmosi oculare. In base alla fase di gestazione durante la quale si verifica il contatto, i danni saranno più o meno gravi. Durante il primo trimestre, l’infezione è associata a un rischio maggiori di malformazioni e complicazioni.

Parassita che causa la toxoplasmosi.
Il Toxoplasma è il parassita responsabile della toxoplasmosi in tutte le sue forme, compresa quella oculare.

Potrebbe interessarvi leggere anche: Malattie da protozoi: di cosa si tratta?

Come si manifesta la toxoplasmosi oculare?

Nella maggior parte dei casi, in un primo momento l’infezione è asintomatica. È tuttavia possibile che si verifichi una riattivazione dopo un certo periodo di tempo. Si verifica dapprima una lesione nell’occhio che lascia una cicatrice, che di solito passa inosservata.

Quando l’infezione si riattiva, iniziano a manifestarsi i sintomi specifici della toxoplasmosi oculare. Questo accade perché il parassita si installa nella retina, la parte dell’occhio che consente l’interpretazione delle immagini e il senso della vista. La retina si infiamma (questo processo prende il nome di “retinite”) e la vista ne risulta compromessa.

Uno studio condotto dalla Società Spagnola di Oftalmologia afferma che la toxoplasmosi oculare ricorrente è la forma più diffusa. La sua comparsa può essere associata anche all’AIDS o a un trattamento continuo a base di corticosteroidi o immunosoppressori.

Vi consigliamo di leggere anche: I corticosteroidi a cosa servono?

Come riconoscere la toxoplasmosi oculare?

La diagnosi di toxoplasmosi oculare può essere molto complessa. Deve essere effettuata in base agli aspetti clinici o, in altre parole, mediante l’osservazione delle lesioni nell’occhio. Gli esami medici possono solo confermare o meno l’avvenuto contatto con il parassita.

Per esempio, gli esami sierologici che consentono di osservare l’eventuale presenza di anticorpi in caso di infezione indicano solamente se la persona è stata infettata. Come già detto, però, molti individui non sviluppano la toxoplasmosi oculare.

L’oculista osserverà una lesione focale della retina associata a una cicatrice che interessa anche la coroide, membrana dell’occhio. Gli esami di laboratorio possono guidare verso la giusta diagnosi, ma non sono in grado di confermarla.

Deve essere una visita oculistica esaustiva da parte di un professionista specializzato, così da non trascurare il minimo segno della malattia.

L'esame sierologico per rilevare gli anticorpi in seguito a un'infezione da Toxoplasma.
Il test sierologico per la toxoplasmosi può indicare l’avvenuto contatto con il parassita, ma non assicura la presenza della malattia.

Come viene trattata la toxoplasmosi oculare?

La toxoplasmosi oculare provoca vista offuscata, dolore agli occhi e sensibilità alla luce. In alcuni casi, può perfino condurre alla cecità. Purtroppo, al giorno d’oggi non esiste un trattamento che consenta di eliminare le lesioni.

La terapia frena l’estensione del danno alla retina e previene possibili recidive. Impedisce che il parassita continui a replicarsi e a diffondersi grazie a una combinazione di antiparassitari, come la pirimetamina e la sulfadiazina.

Generalmente viene aggiunto anche del metilprednisolone, un corticosteroide che calma l’infiammazione. Allo stesso modo, vengono prescritti integratori a base di acido folico per evitare gli effetti secondari della pirimetamina.

Prevenire l’infezione

Per prevenire il contagio, i medici consigliano di cuocere tutti gli alimenti. Nel caso delle gestanti, inoltre, si sottolinea di fare particolare attenzione se entrano in contatto con un gatto.

Allo stesso modo, bisogna ricordare che in presenza di qualsiasi sintomo bisogna rivolgersi a un oculista. Rilevare precocemente le lesioni consente di frenare l’entità dei danni agli occhi.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.