
Le stomie sono aperture create chirurgicamente in modo da permettere la fuoriuscita di sostanze di scarto. In alcuni casi vengono…
Il trattamento farmacologico dell'anemia dipende dalle cause. Per poter scegliere l'opzione terapeutica più appropriata, è fondamentale formulare una diagnosi corretta.
Il trattamento farmacologico dell’anemia varia in funzione della causa alla base del disturbo. Non tutte le anemie hanno la stessa origine, per questo le opzioni terapeutiche sono più di una.
L’anemia è una patologia che porta alla riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue. Ciò accade quando diminuisce la concentrazione di emoglobina, una molecola ricca di ferro presente nei globuli rossi.
Per risolvere il problema, esistono a oggi molteplici opzioni terapeutiche efficaci che analizzeremo in quest’articolo. Il trattamento farmacologico dell’anemia si basa, principalmente, nel correggere la causa specifica alla base del disturbo. Tra le possibilità terapeutiche troviamo:
Le principali cause dell’anemia sono tre. Può essere dovuta all’incapacità da parte dell’organismo di sintetizzare a sufficienza i globuli rossi; ci riferiamo alle cellule del sangue che contengono emoglobina, molecola che trasporta l’ossigeno per tutto il corpo.
In secondo luogo, può dipendere da un sanguinamento eccessivo, dovuto a una ferita o alle mestruazioni nelle donne. Molte giovani, di fatto, hanno una deficit di ferro proprio per questo motivo. Le malattie autoimmuni che distruggono i globuli rossi rappresentano la terza causa di anemia, nonché la più frequente.
Continuate a leggere: Anemia e carenza di ferro: sono la stessa cosa?
La prima opzione per trattare le anemie consiste nell’assumere degli integratori che supportino e favoriscano la sintesi di eritropoietina, proteina necessaria per creare nuovi globuli rossi. Tra gli integratori somministrati ne troviamo in prevalenza due:
Un altro trattamento farmacologico delle anemie può essere la somministrazione di stimolanti del sistema emopoietico. Questi farmaci stimolano la creazione di globuli rossi nel midollo osseo.
Si utilizzano, soprattutto, nei casi di anemia che causa insufficienza renale cronica. Sono indicati anche per ridurre il numero di trasfusioni di sangue richieste durante certe operazioni, così come in fase post-operatoria. Alcuni di questi agenti sono:
Leggete anche: Monociti alti nel sangue: sintomi e terapie
Si tratta di farmaci che debilitano il sistema immunitario e che sono quindi utili per le patologie in cui è lo stesso sistema immunitario ad attaccare o pregiudicare il paziente. Alcuni tipi di anemie sono dovute al malfunzionamento del nostro naturale sistema di difesa, e richiedono medicinali appositi che agiscano su di esso.
Questo trattamento può dare ottimi risultati in certi tipi di anemie come quella falciforme, che colpisce un alto numero di pazienti. Questo disturbo fa diventare i globuli rossi rigidi, appiccicosi e a forma di falce. In passato è stato realizzato un trapianto di midollo osseo specifico che è riuscito a contrastare questa malattia.
Nonostante i buoni risultati ottenuti da questo trattamento, è necessario continuare a studiare e valutare la terapia che attualmente è ancora in fase sperimentale.
Come abbiamo spiegato in quest’articolo, a seconda del tipo di anemia che colpisce il soggetto si farà ricorso a una diversa opzione terapeutica. In caso di dubbi, vi consigliamo sempre di consultare il medico, che saprà consigliarvi il miglior trattamento farmacologico per la propria condizione.