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Il “viagra femminile” arriva sul mercato

A differenza della versione maschile, il viagra femminile non aumenta la pressione sanguigna locale, ma agisce direttamente sul cervello, aumentando i livelli di dopamina.

La famosa pillola blu è presente in tutto il mondo dal 1998. Ha rappresentato una rivoluzione di grande portata per gli uomini con problemi di disfunzione erettile e adesso è arrivato il momento anche del viagra femminile o flibanserina.

Si sono susseguiti anni di battaglie per riuscire a commercializzare questo farmaco femminile, caratterizzati da miglioramenti continui con cui ottenere l’approvazione della FDA (La Agenzia Americana per gli Alimenti e i Medicinali).

Anche se è certo che al giorno d’oggi questo farmaco non avrà la completa approvazione, è arrivato poco tempo fa nelle farmacie degli Stati Uniti e in seguito, come tutti si aspettano, arriverà in quelle di tutto il mondo.

A questo punto, sembra interessante approfondire alcuni dati, aspetti che ci ricordano perché ci è voluto così tanto affinché la “versione al femminile del viagra” possa dare una risposta adeguata alle migliaia di donne che hanno problemi dal punto di vista sessuale.

1. Come funziona il viagra femminile?

Addy è la versione al femminile del viagra

In primo luogo, è importante tenere in considerazione il fatto che il viagra maschile e quello femminile agiscono in due modi completamente differenti.

Nel caso degli uomini, il farmaco fondamentalmente aumenta la pressione sanguigna e allo stesso tempo rilassa i vasi sanguigni del pene. In questo modo, permette al sangue di raggiungere l’organo maschile e favorisce, così, l’eccitazione sessuale.

Nel caso delle donne, invece, il farmaco funziona diversamente. La flibanserina agisce direttamente sul cervello delle donne aumentandone i livelli di dopamina. Per capire meglio questo concetto, a seguire approfondiremo alcuni semplici dati che ci daranno un quadro più completo.

Il modo in cui Addy, il viagra femminile, agisce

Addy, questo il nome commerciale del farmaco in questione, è in vendita nelle farmacie degli Stati Uniti dallo scorso 17 ottobre e poi verrà distribuito anche nel resto del mondo.

Il principio attivo di questo farmaco è la flibanserina, un composto chimico che agisce su determinati neurotrasmettitori del cervello:

  • Agisce come attivatore, unendosi a certi recettori come quelli della serotonina.
  • Lavora in modo molto simile a quello degli antidepressivi. Ma c’è di più: per un periodo le ricerche puntavano a orientare questo farmaco come un trattamento contro la depressione.
  • Inibisce la dopamina (un neurotrasmettitore). In questo caso, però, invece di attivarla, ne riduce l’azione per correggere il desiderio sessuale ipoattivo in alcune donne.

2. Chi può assumere il viagra femminile?

Addy è un farmaco particolarmente indicato per una tipologia di donne: quelle a cui è stato diagnosticato il disordine ipoattivo del desiderio sessuale (HSDD). Lo scopo di questo farmaco? Innalzare la libido.

  • Nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM-IV-TR, questo problema viene descritto come un abbassamento del desiderio sessuale, quando non ci sono più fantasie o non si prova più attrazione verso l’attività sessuale.
  • In altre parole, non si parla di monotonia, di avere poca motivazione in questo aspetto della vita di coppia a causa del passare del tempo o di semplice apatia. Non è nemmeno un disturbo legato a problemi di natura fisica.
  • Stiamo parlando di un “problema clinico” che solitamente colpisce le donne in fase di pre-menopausa. Questo farmaco, quindi, non è indicato in tutti i casi di semplice mancanza di desiderio sessuale.

La FDA raccomanda l’assunzione del viagra femminile solo a donne a cui è stato diagnosticato l’HSDD e che non hanno ancora raggiunto la menopausa. Perché solamente in questa fase? Secondo la FDA, se assunto dopo questo periodo, il farmaco avrebbe un effetto placebo.

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3. Il viagra femminile è efficace?

i dati sull'efficacia del viagra femminile sono piuttosto contrastanti

In questo caso i dati sono un po’ contraddittori. Sprout Pharmaceuticals è l’impresa che ha condotto i test clinici e che si occupa della commercializzazione del farmaco. Dal canto suo, la stessa FDA ha effettuato le sue ricerche in merito.

I risultati a cui sono giunte la Sprout Pharmaceuticals e la FDA sono molto diversi. Il farmaco è stato testato su più di 11000 donne durante 5 anni, con tre sperimentazioni di 24 settimane e con dosi di 100 milligrammi.

2400 donne che hanno partecipato allo studio erano in pre-menopausa ed era stato diagnosticato loro l’HSDD. Ad una metà è stato somministrato un farmaco placebo, all’altra metà il viagra Addy.

  • Secondo i risultati della Sprout Pharmaceuticals, tra il 46 e il 60% delle candidate aveva notato un miglioramento.
  • Secondo le conclusioni della FDA, solo il 10% delle donne ha notato un effetto positivo nella vita sessuale.

4. Quali sono gli effetti collaterali del viagra femminile?

Se il farmaco in questione ha impiegato molto tempo per raggiungere il mercato, proprio per i suoi effetti collaterali e perché istituzioni come la FDA non davano la loro approvazione.

Al giorno d’oggi, i problemi legati all’assunzione di questo farmaco sono stati ridotti, anche se è importante tenere in considerazione questi dati:

  • Addy può avere gli stessi effetti collaterali di un farmaco antidepressivo.
  • Può provocare ipotensione, nausea, svenimento, insonnia, secchezza delle fauci.

Volete saperne di più? Leggete anche: Come trattare la mancanza di libido nelle donne.

Il farmaco può essere prescritto solo dai medici, quindi è essenziale seguire sempre le loro indicazioni e assumerlo sotto la loro supervisione.

Rimane chiaro il fatto che, nonostante i risultati contraddittori in merito all’efficacia del farmaco, in poco tempo raggiungerà le farmacie di tutto il mondo, perché gli interessi economici che ruotano attorno a questo prodotto sono molto elevati.

Noi ci auguriamo che Addy possa offrire una risposta adeguata e un valido aiuto a tutte le donne che ne hanno bisogno.

Bibliografia

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