Vivere un lutto durante la quarantena

Con il passare dei giorni, le probabilità che le persone che ci circondano muoiano, aumentano. In questo articolo vi spieghiamo come gestire meglio il lutto durante la quarantena.
Vivere un lutto durante la quarantena
Montse Armero

Scritto e verificato la psicologa Montse Armero.

Ultimo aggiornamento: 26 maggio, 2022

Vivere un lutto durante la quarantena è una realtà concreta in un numero sempre maggiore di famiglie. In tutto il mondo, sono ormai oltre 200.000 i morti da Coronavirus e tutto fa pensare che le cifre aumenteranno nei prossimi mesi, fino a quando non verranno trovate terapie davvero adatte o un vaccino.

Tutto questo ha portato a un incremento significativo dei morti in molti Paesi, soprattutto in Europa e in America del Nord. A queste perdite vanno aggiunte quelle dovute a decessi prevedibili (vecchiaia, patologie pregresse o altre cause), oltre a quelle che non hanno potuto ricevere adeguata assistenza a causa della saturazione delle terapie intensive in alcune aree.

Stiamo vivendo un periodo segnato da un elevato numero di decessi in cui le persone non possono dire addio ai propri cari come si è sempre fatto.

Cosa aspettarci in caso di lutto durante la quarantena?

In nessun’altra situazione come nel lutto, il dolore che ha origine è ASSOLUTO: è un dolore biologico (il corpo fa male), psicologico (fa male la personalità), sociale (la società e il suo modo di essere fanno male), familiare (a farci male è il dolore altrui) e spirituale (fa male l’anima). Nella perdita di una persona cara, a farci male sono il passato, il presente e, in particolare, il futuro. L’intera vita, nel suo insieme, fa male.

-J. Montoya Carraquilla-

La morte di una persona cara è una di quelle situazioni nelle quali abbiamo più bisogno di contatto umano. Un momento di fragilità, durante il quale sentiamo la nostra anima spezzarsi, e condividerlo con il resto dei propri cari allevia il dolore.

Allo stato attuale, questa condivisione è impossibile, per cui vivere un lutto durante la quarantena può scatenare diverse conseguenze:

  • I livelli di stress possono aumentare significativamente, visto che essere isolati rende più difficile gestire questa nuova situazione. Lo stress può alterare il nostro ritmo cardiaco, provocarci insonnia, incubi, mal di testa o disturbi intestinali, tra i vari sintomi.
  • Le nostre emozioni possono intensificarsi ulteriormente a causa dello stress provocato dall’isolamento.
  • Potremmo avere difficoltà a elaborare il lutto, proprio perché non possiamo celebrare una funzione funebre in modo tradizionale.
  • Accettare la realtà si complica: se non viviamo con la persona deceduta e non notiamo quindi la sua assenza fisica, in alcuni momenti potremmo avere l’impressione che sia ancora viva.
Lutto in quarantena

Quali sono le emozioni più comuni quando si vive un lutto?

I pensieri, i sentimenti e le emozioni che ci attanagliano dinnanzi alla morte di una persona cara sono tante: i più piccoli possono diventare più irascibili e avere più paure, mentre gli adolescenti e gli adulti tendono a essere più tristi e privi di entusiasmo. Tuttavia, dobbiamo ricordare che ciascuno di noi elabora il lutto a modo suo.

A prescindere da come elaboreremo il lutto, le emozioni saranno protagoniste nelle prime fasi. Tra le più comuni ricordiamo:

Tristezza

La tristezza è l’emozione più spesso associata al lutto. Può manifestarsi sotto forma di lacrime, ma anche con mancanza di energie, mancanza di interesse verso la cura della propria persona, pensieri pessimisti o scarso interesse verso quello che ci circonda.

Durante il lutto, è importante trovarsi uno spazio e del tempo per provare tristezza; così facendo non la reprimeremo e la elaboreremo meglio.

Ma è altrettanto importante realizzare delle attività che ci allontanino per qualche istante da essa. In caso contrario, è facile che l’emozione si trasformi in depressione e che diventi più complicato gestirla.

Paura

La paura si acutizza facilmente durante il lutto. Possiamo avere paura che qualcuno a noi caro possa morire, di non saper gestire la situazione o di ammalarci nel caso in cui la persona deceduta soffrisse di una patologia, di guidare se la morte è stata causata da un incidente. Si teme anche per la propria morte e per tanti altri “fantasmi” che possono emergere in un momento del genere.

Dobbiamo imparare a convivere con le nostre paure per ridimensionarle. Strategie come la ristrutturazione cognitiva o la desensibilizzazione sistematica possono aiutarci a gestirle in modo efficace.

Ira

Quando non accettiamo una situazione oppure la consideriamo ingiusta, spesso insorge l’ira. Questa può arrivare a rappresentare un vero ostacolo se non impariamo a gestirla in modo adeguato. Imparare tecniche di respirazione e di rilassamento o tecniche di autocontrollo può esserci di grande aiuto.

Senso di colpa

La colpa può invadere i nostri pensieri se pensiamo di non fare le cose nel giusto modo. Per superarla, bisogna imparare a perdonare se stessi e tutte le persone che pensiamo non abbiano agito correttamente dinnanzi a una situazione.

Strategie per vivere un lutto durante la quarantena

Il lutto trasforma l’anima spezzata e ferita, l’anima che non desidera più alzarsi al mattino, l’anima incapace di trovare un motivo per vivere, l’anima che ha sofferto una perdita incredibile. Il lutto ha il dono della cura.

-Elisabeth Kubler-Ross-

La differenza fondamentale è che, allo stato attuale, la maggior parte delle persone non possono congedarsi dai defunti. Alcuni pazienti ricoverati possono condividere le loro ultime parole al telefono oppure in videoconferenza, ma non sempre è possibile.

Oltretutto, durante lo stato di allerta, le cerimonie funebri sono state vietate. Ad oggi possono assistere fino a 15 persone alla sepoltura. Per questo motivo, è importante tenere conto di alcune strategie.

Preparare un rituale per dire addio

Anche se non potremo congedarci fisicamente dal defunto, possiamo preparare una forma di saluto: una lettera, un disegno per i bambini più piccoli, potremmo raccogliere le foto più significative o scrivere una poesia per la persona deceduta. Queste sono alcune delle possibili idee.

Un lutto in quarantena

Evitare l’isolamento sociale

Anche se non ci sono abbracci, è importante condividere i nostri sentimenti con i nostri cari. La tecnologia ci permette di fare telefonate, videochiamate, scambiare messaggi per iscritto o vocali.

Facciamo uso di questi strumenti per chiedere se abbiamo bisogno di qualcosa in particolare e per comunicare le nostre emozioni agli altri. Il dolore sarà ugualmente profondo, ma se condiviso, sarà più facile da sopportare.

Lasciare che i sentimenti affiorino per vivere un lutto durante la quarantena

Chiaramente le emozioni negative durante il lutto si intensificano. Dunque non dobbiamo evitarle, bensì dobbiamo lasciare che scorrano. Più le eviteremo, più a lungo durerà la sofferenza.

Gestire i pensieri negativi

Ciò che ripetiamo a noi stessi mentre stiamo elaborando un lutto è la chiave del nostro benessere emotivo. Per questo motivo è importante essere consapevoli dei nostri pensieri: sono troppo negativi?

Piangere

Piangere rilascia ormoni dello stress e ha un effetto calmante. Dinnanzi alla perdita di una persona cara, la tristezza è inevitabile. Se questo sentimento è accompagnato da lacrime, ci aiuterà a gestire meglio le emozioni.

Scrivere per vivere un lutto durante la quarantena

La scrittura è una strategia ad alto valore terapeutico in molti disturbi psicologici. Visto che non possiamo relazionarci agli altri come vorremmo, scrivere ci aiuterà a non sentirci così soli, a conoscere meglio noi stessi, a entrare meglio in connessione con le nostre emozioni e a esprimere quello che non è difficile trasmettere a parole.

Attività fisica

Fare sport abbassa i livelli di stress, rabbia e ansia ed è particolarmente consigliabile quando ci sentiamo tristi. È dunque importante attivarsi per stare meglio, che sia muoverci in casa o allenarsi fuori, nel rispetto delle regole vigenti.

Raccomandazioni conclusive in caso di lutto in quarantena

Il lutto ci fa provare un dolore molto intenso. In questo percorso incontriamo molte difficoltà. Allo stato attuale, una di queste è doverlo viverlo in isolamento, senza poter condividere il nostro dolore come siamo soliti fare.

Nonostante l’enorme difficoltà che rappresenta, è importante ricordare che questa situazione è congiunturale. Più in là, potremo organizzare una veglia funebre più elaborata, con il resto dei parenti e con gli amici più cari.

In attesa che quel momento arrivi, dobbiamo proseguire con le altre tappe che caratterizzano l’elaborazione di un lutto. Per riuscirci, è fondamentale entrare in contatto con le nostre emozioni e non evitarle.

Se condivise con il resto dei familiari, ci sentiremo più vicini a loro, rafforzeremo i nostri legami e quella connessione ci aiuterà a gestire meglio il dolore.


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