5 specie di pesci da evitare

Dovreste evitare il consumo di questi pesci, per il loro contenuto di sostanze pericolose in alcuni casi, o per il pericolo di estinzione in altri.

5 specie di pesci da evitare

I nostri mari sono sempre più poveri di pesci selvatici e sempre più contaminati a causa dell’inquinamento industriale che cercare di stabilire quali sono i pesci sicuri e sani può essere un’impresa ardua. A questo proposito, abbiamo stilato una lista delle 5 specie di pesci da evitare, per ciascuna delle ragioni appena citate.

Bisogna anche tenere conto che, il tipo di “pesce buono” presente nella lista, può cambiare si anno in anno. Ciò dipende da diversi fattori tra cui la sempre minor presenza di alcune specie e la contaminazione a cui vanno incontro. Di seguito potete trovare quelle che per varie ragioni sono le 5 specie di pesci da evitare attualmente.

5 specie di pesci da evitare

La Food & Water Watch, compagnia senza fini di lucro, ha esaminato tutte le varietà di pesce esistenti, il modo in cui sono state pescate, come vengono allevate certe specie e i livelli di inquinanti tossici, come il mercurio o i PCB, presenti nel pesce, così come il modo in cui i pescatori locali si sono basati soprattutto sulla pesca per la loro sopravvivenza economica.

1. Pesce gatto importato

Perché non va bene? Un’alta percentuale di pesci gatto importati proviene dal Vietnam, dove l’uso di antibiotici proibiti negli USA e in altri paesi è, invece, molto diffuso.

Le due varietà di pesce gatto vietnamita che è possibile trovare in molti mercati, Swai e Basa, tecnicamente non sono considerati pesci gatti e, pertanto, potrebbero non essere soggetti alla medesima regole di ispezione degli altri pesci gatti importati.

Al posto del pesce gatto importato: consumate pesce gatto cresciuto in allevamenti domestici. In questo modo sarete sicuri che si tratta di un pesce allevato con responsabilità e attenzione, trattandosi, inoltre, di uno dei migliori pesci d’allevamento che è possibile mangiare.

In alternativa, provate la carpa asiatica, una specie invasiva dal sapore simile a quello del pesce gatto che sfugge al dibattito a cui è soggetto il pesce gatto selvaggio e che è così numerosa da mettere in pericolo l’ecosistema dei Grandi Laghi.

2. CavialeCaviale

Perché non va bene? Il caviale di beluga e di storione catturati in natura è suscettibile ai danni causati dalla pesca intensiva. Secondo quanto afferma Food & Water Watch, le specie sono minacciate anche da un aumento della costruzione di dighe che contaminano l’acqua in cui queste specie vivono.

Tutte le forme di caviale provengono da pesci che impiegano molto tempo a crescere, questo significa che è necessario diverso tempo prima che la specie si ripopoli.

Al posto del caviale: se amate così tanto il caviale, optate per le uova di altre specie che si trovano sul mercato oppure sostituitelo con Cavianne, un succedaneo del caviale di storione. Consumare questo prodotto può aiutare a risolvere l’attuale problema dell’ingente domanda di caviale di storione.

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3. Merluzzo dell’atlantico

Perché non va bene? Alla fine del 1990 le popolazioni di merluzzo dell’Atlantico sono state soggette ad una pesca così intensiva da essere adesso ad un passo dall’estinzione. 

Al posto del merluzzo dell’Atlantico: se ti piace il merluzzo, c’è una buona notizia; le popolazioni di merluzzo del Pacifico continuano ad essere numerose

4. Anguilla americanaAnguilla

Perché non va bene? Questo pesce, chiamato anche anguilla gialla o argentata, viene utilizzato soprattutto per preparare il sushi. Tuttavia, appare nella lista dei pesci da evitare perché è altamente inquinato a causa del Mercurio e dei PCB. La pesca di questo pesce, inoltre, soffre di un certo grado di contaminazione e sovrasfruttamento.

Al posto dell’anguilla americana: Se vi piace il sapore dell’anguilla, optate per quella dell’Atlantico o per il calamaro del Pacifico.

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5. I pesci piatti dell’atlantico

Tra le 5 specie di pesci da evitare, troviamo la platessa, la sogliola e l’ippoglosso, che vengono catturati nella costa atlantica. Questi si trovano nella lista dei pesci da evitare a causa del forte inquinamento e della pesca intensiva che risale alla fine del 1800.

Come afferma la Food & Water Watch, le popolazioni di questi pesci sono così esigue che manca pochissimo affinché sia considerata necessaria la pratica della pesca sostenibile a lungo termine.

Al posto di questi pesci: l’ippoglosso del Pacifico sembra essere una buona alternativa, ma si consiglia anche di sostituire questi pesci con altre specie di carne bianca dal sapore delicato, come la tilapia.

Bibliografia

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