Sindrome dell’ape regina tra le donne

La sindrome dell'ape regina nasconde una serie di mancanze e insicurezze che l'interessata tenta di colmare proiettandole sulle altre donne. A lungo andare, questo fa sì che rimangano sole.

Sindrome dell'ape regina

La sindrome dell’ape regina non è riconosciuta dagli psicologi professionisti. Tuttavia, sono molte le donne che si rivolgono a un terapista per individuare e analizzare alcuni loro comportamenti che si basano principalmente sulla competizione.

Negli alveari, l’ape regina ha un ruolo da protagonista: è circondata da diversi maschi e altre femmine che non sono fertili. Questo la erge, come indica il nome stesso, a regine e signore dell’alveare. Questo status è una posizione a cui aspirano molte donne.

Di certo dietro questa predisposizione e questi atteggiamenti si nascondono una serie di carenze emotive. Per questo motivo è importante tenerne conto prima di esprimere qualsiasi giudizio. Ma in cosa consiste esattamente questa sindrome “invisibile”? Come affrontare questa attitudine tossica? Ve lo spieghiamo nel seguente articolo.

Società e competizione

Donne invidiose

Da piccoli ci viene insegnato a competere con gli altri. In realtà, l’impulso che proviamo di comportarci così è dato dall’affanno proprio degli adulti di confrontarsi con chi li circonda.

Nel loro tentativo di migliorare, fanno colare a picco la nostra autostima. Per questo motivo, quando vogliamo essere migliori non lo facciamo per migliorare noi stessi, ma per distinguerci, per eccellere, per suscitare l’invidia altrui.

La sindrome dell’ape regina comprende tutti questi comportamenti, ma interessa soprattutto le donne che risentono della forte pressione sociale. In generale, la società insegna alle bambine a provare invidia le une verso le altre e a criticare chi hanno accanto. 

Nel caso degli uomini, il loro modo di socializzare è incentrato sul vedere gli altri bambini come amici o come compagni di battaglia, quando giocano.

A poco a poco è vero che gli stereotipi si evolvono e l’educazione diventa più omogenea, ma ci sono ancora genitori che forzano le proprie figlie a comportarsi in questo modo. Ciò che non sanno è che questo ha delle conseguenze. 

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La sindrome dell’ape regina: come riconoscerla

Per sapere se una donna soffre della sindrome dell’ape regina, dobbiamo solo osservare come si comporta. A volte, possiamo pensare che abbia un grande ego, che sia molto competitiva o invidiosa. Tuttavia, osservando attentamente vedremo che c’è di più:

  • Parla sempre male di un’altra donna, spettegola su quello che fa o non fa. Tutto quello che dice è sempre negativo, degradante e umiliante.
  • Cercherà di rendere le altre donne sue “suddite” per diventare più forte. In questo modo, consumerà l’autostima e il morale di chi considera come rivali.

Questo atteggiamento è altamente nocivo. Fa male alle persone che hanno avuto la sfortuna di incontrare chi soffre di questa sindrome. Tuttavia, cosa si cela dietro la sindrome dell’ape regina?

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Donne molto insicure

Le donne che soffrono della sindrome dell’ape regina hanno bisogno di calpestare e minare l’autostima di coloro che considerano loro rivali. Lo fanno perché non si sentono sicure di riuscire a ottenere i loro obiettivi e le vedono come un ostacolo al proprio ruolo di leader.

In realtà proiettano le loro insicurezze sulle altre donne. E così che cercano, in un modo piuttosto sfortunato, di ottenere la sicurezza di cui hanno bisogno.

Questo le porta, come dicevamo, a rimanere sole e senza il loro sostegno principale: le altre donne. Quindi, è importante che facciano una riflessione, se possibile, guidate da uno psicologo.

Donne che criticano altre donne

Non lasciamoci influenzare da loro

Le donne con la sindrome dell’ape regina possono danneggiare gli altri. Se riconoscete queste caratteristiche in qualcuno di vostra conoscenza, fate molta attenzione. Inizialmente possono sembrare inoffensive, ma piano piano possono insinuarsi nella vostra vita fino a distruggerla del tutto.

Ricordate l’importanza dell’autostima. Le critiche distruttive di queste persone sono infondate e sono animate dalle loro stesse mancanza. Non diamo loro occasione per influire sulla nostra salute mentale.

Bibliografia

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García-Velasco Rubio, O. (2013). El síndrome de la abeja reina. Retrieved from https://dialnet.unirioja.es/servlet/dctes?codigo=96188

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